Lettere al Direttore – Di Paolo Farinati

Le vicine distanze di Rovereto e Trento: per una migliore allocazione delle risorse della nostra Autonomia Speciale

Il tema delle risorse finanziarie a disposizione di una comunità, piccola o grande che sia, è certamente importante per creare benessere in quella stessa comunità, ma personalmente l'ho sempre visto dopo e secondario al fatto che quella stessa comunità abbia delle idee e delle visioni in merito al suo presente e al suo futuro.
In altre parole, nell’individuare le priorità e le esigenze di una qualsiasi comunità, le necessarie risorse si trovano. Certo, ci vogliono conoscenza, determinazione e coraggio per dare corpo e sostanza ai voluti investimenti.
 
Questa premesso mi è necessaria e la faccio doverosamente e umilmente da già Assessore anche alle Finanze del Comune di Rovereto, avendo avuto delega in tal senso con mio grande onore e orgoglio dell'allora Sindaco della mia città prof. Guglielmo Valduga dal 2005 al 2010.
In quei cinque anni facemmo ben 184 milioni di opere, da asili nido a scuole elementari, da scuole medie a Casa Depero, più oltre 20 milioni di euro messi nel cantiere del Teatro Zandonai, altrimenti nel 2012 non sarebbe stato possibile riaprirlo, e poi la sistemazione di Corso Rosmini e Corso Bettini, il via urbanistico e finanziario al proficuo utilizzo degli 11 ettari strategici di Manifattura Domani, il voto a favore della fusione tra il Gruppo Dolomiti Energia e Tecnofin Strutture al fine di avere il controllo delle maggiori centrali idroelettriche del Trentino, con benefici economici, ambientali e occupazionali concreti e duraturi.
 
Tutto questo per lanciare un preciso messaggio alla mia Rovereto, che ad inizio di giugno 2024 si appresta a vivere le sue elezioni comunali.
Dai molti articoli già apparsi sulla stampa locale colgo annunci "ideologici" e assai lontani da quanto il nostro cittadino medio si possa aspettare.
Giorni fa mi sono permesso elencare quelle che per me sono le urgenze da affrontare per Rovereto e in parte per la Vallagarina. Sono aspetti assolutamente risolvibili, ma mai o poco affrontati da almeno 10 anni a questa parte. Peccato!
Ecco perché sono pienamente convinto che Rovereto abbia politicamente e amministrativamente bisogno di una "scossa" e di una nuova visione. La città ha le intelligenze, le forze, le passioni necessarie. Giovani e meno giovani.
 
Ho vissuto recentemente una splendida mattinata con i giovani del nostro Liceo Rosmini e ne ho avuto una confortante conferma. Rovereto necessità di un proficuo mix tra esperienza ed entusiasmo, tra conoscenza e fervore giovanile.
Per quanto riguarda le indispensabili risorse finanziarie per assolvere alle promesse elettorali, affermo con cognizione di causa che Trento e Rovereto devono poter disporre di maggiori capacità d'investimento, laddove danno da sempre risposte in termini di lavoro, di istruzione, di servizi sanitari e di mobilità a cittadini abitanti ben fuori il proprio territorio comunale.
Inoltre, Trento e Rovereto hanno dalla loro sia la capacità di creare ricchezza o PIL, che un patrimonio oggettivamente di grandissimo rilievo: ad esempio, il loro rispettivo circa 20% di proprietà del Gruppo Dolomiti Energia vale tra gli 800 milioni e il miliardo di euro.
 
Il loro merito del credito, quindi, è di gran lunga superiore agli annuali talvolta asfittici trasferimenti a loro destinati dalla PAT.
Questa è una partita - confronto da aprirsi al più presto con la Giunta provinciale di Trento. E lo scrivo con grande rispetto verso gli altri Municipi trentini, assai numerosi (ben 166!) contro i 116 Comuni dell'Alto Adige Sudtirol.
Ecco perché sostengo convintamente che il futuro Sindaco e la futura Giunta comunale di Rovereto dovranno avere forza illuminata per confrontarsi anche su questo tema con la Provincia Autonoma di Trento.
Basta ideologiche contrapposizioni inutili e vuote, ma propositiva capacità di amministrare per il bene comunitario di Rovereto e della Vallagarina.
I cittadini roveretani hanno a disposizione il loro voto democratico, lo usino a ragion veduta e con grande libero senso di responsabilità.

Paolo Farinati