Silvia Biasioli, una protagonista – Di Daniele M. Bornancin
Una imprenditrice con attitudini innate e grande capacità professionale
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Oggi ho il piacere, per la prima volta, di entrare in un settore particolare come quello della pasticceria, con l’intervista ad una giovane imprenditrice dalla quale ho appreso idee, considerazioni, esempi di pasticceria, ma anche esperienze di vita reale nell’ambito della gestione di una piccola impresa del patrimonio produttivo e commerciale trentino.
Una giovane, sia per età che per esperienza lavorativa con l’avvio della sua attività.
Una donna tra le imprenditrici trentine che sono oggi più di sempre protagoniste speciali nelle proprie aziende e nello stato di avanzamento dell’economia locale, appassionate del proprio lavoro, attente a lasciare una solida traccia, una sorta di esempio per il futuro con un occhio all’esistente, ma con una mente aperta al domani e pronte alle novità e alle innovazioni per un rilancio del Trentino.
Mani sapienti, materie prime di alta qualità, naturali e biologiche, oltre ad approfondito studio e soprattutto molta passione.
Questi i segreti custoditi con cura nella mente e nel cuore di questa interlocutrice che hanno caratterizzato il nostro incontro.
Ora entriamo nel vivo del colloquio con Silvia Biasioli, professionista della pasticceria, titolare del laboratorio e negozio a Sopramonte, paese della periferia di Trento ai piedi del monte Bondone, la montagna della città, con un punto vendita a Trento in Via Mazzini.
Silvia, ci racconta qualcosa di lei e come nasce la passione per la pasticceria artigianale?
«Abbiamo aperto il laboratorio e il negozio il 23 dicembre 2020 a Sopramonte, con investimenti importanti, per creare una struttura piacevole ed innovativa per la clientela.
«All’inizio siamo partiti con la vendita dei nostri prodotti da asporto, poi abbiamo aggiunto una piccola caffetteria, con posti a sedere anche all’esterno in giardino. Di seguito, vedendo l’interesse delle persone divenute affezionati clienti abbiamo aggiunto il punto vendita di Trento, grazie alla costituzione di una società con mio fratello Mattia.
«Per quanto attiene la mia formazione, sono diplomata in Scienze Sociali e poi la Laurea magistrale in Ingegneria e Architettura a Trento. Durante l’estate per pagarmi gli studi universitari ho lavorato, come aiuto pasticcere in cucina, in alberghi e ristoranti in Valle di Fassa, dove ho imparato a conoscere i primi segreti nella preparazione dei prodotti di pasticceria.
«In quel periodo, con il programma l’Erasmus ho trascorso un anno in Spagna e per mantenermi ho lavorato in una pasticceria, dove ho capito come si gestisce una piccola azienda in termini organizzativi, gestionali e produttivi. Diciamo che da quella esperienza ho maturato l’dea dell’arte culinaria per la pasticceria, la passione poi continuava ad aumentare e la voglia di fare nuove sperimentazioni era per me una grande attrazione, superiore agli studi effettuati.
«Tornata in Italia i miei genitori, come regalo di laurea e avendo capito che il desiderio era un altro, mi hanno regalato un corso nella scuola CAST Alimenti – Centro Arte Scienza e Tecnologia degli alimenti di Brescia. Ho così ottenuto una specifica specializzazione con il maestro pasticcere Massari. In me hanno prevalso la passione e il cuore.
«Per migliorare la mia capacità lavorativa nei successivi tre anni ho lavorato in rinomate pasticcerie a Brescia, Padova e Nizza, dove ho imparato nuove metodologie di lavorazione dell’arte dolciaria.
«Tornata a casa, per arricchire la mia formazione, sono finita al Ristorante stellato “El Molin” di Cavalese. Un ulteriore importante periodo di apprendimento l’ho espletato presso la pasticceria di Andreas Acherer a Brunico, considerata un’eccellenza anche avendo ottenuto il riconoscimento delle “Tre Torte” della Guida Gambero Rosso per più anni ed anche nel 2024.
«Una scuola quella di Acherer che mi ha permesso di approfondire la tecnica per la preparazione di cioccolato, praline al gianduia ed altre prelibatezze. Nello stesso periodo mi sono dedicata, sia all’apertura dell’azienda a Sopramonte, sia della mia famiglia, con la nascita di due bambini di 4 anni e di 7 mesi. Certo, conciliare lavoro e famiglia non è semplice, ma con l’aiuto dei nonni, buona volontà e amore per il proprio lavoro, ci si riesce.
«Nella nostra azienda oggi lavorano cinque collaboratori, tre pasticceri e due addette alle vendite con un’età media di 35 anni. La struttura è stata progettata e predisposta con un vetro, tra il laboratorio e il negozio, per permettere al cliente di osservare come vengono confezionati le torte, i cioccolatini, i panettoni, le colombe e gli altri nostri prodotti, come funzionano i macchinari, quali sono le materie prime ed altre peculiarità del nostro sistema artigianale di produzione.»
Silvia, in che cosa consiste la qualità della produzione e quali sono le tipologie dei prodotti?
«Innanzitutto abbiamo sempre puntato sulla qualità, quindi per la preparazione dei nostri prodotti, via gli emulsionanti, i coloranti chimici, gli addensanti, gli additivi che sono stati sostituiti da materie prime naturali.
«Utilizziamo materie prime a km0, biologiche e di origine trentina certificata (farine, miele, noci, panne, latte, mele e pere) fornite da piccoli agricoltori locali. Il tutto nel rispetto dell’artigianalità e creatività della pasticceria italiana.
«È nostra cura seguire la stagionalità e la sostenibilità degli ingredienti. Infatti, anche per una maggior richiesta da parte dei consumatori, abbiamo ridotto i contenuti di zucchero e di grassi ed escluso il lattosio e il glutine.
«Le nostre specialità si dividono in diversi tipi di prodotto: la pasticceria fresca con il dessert monoporzione e le torte, con più strati e con differenti consistenze. Ad esempio la pasta frolla come base, viene accompagnata con un successivo strato di mouse di lamponi, poi a seguire uno strato di cioccolato o pistacchio.
«Altri strati possono essere di gelatina o di inserti croccanti. Per finire il quarto strato viene preparato in spessore adeguato, con biscotto al cioccolato, oppure con le varietà di pan di spagna, o meringa con frutta. Il tutto viene racchiuso in una crema Chantilly.
«Un’ulteriore famiglia di prodotti, riguarda la pasticceria da forno e i lievitati ossia: strudel di pasta frolla proveniente da una ricetta di mia nonna, torte di mele, panettoni, colombe ed altri piccoli pasticcini per la prima colazione, tipo le brioches.
«Abbiamo anche introdotto una cioccolateria per preparare le uova di Pasqua anche personalizzate secondo i desideri del cliente, piccoli cioccolatini con crema e altre squisitezze, praline, tavolette, e nuove forme con l’uso di cioccolato di ottima qualità, un insieme di sculture e sperimentazioni che sprigionano in sé: studio e continui cambiamenti nei risultati.
«Abbiamo anche diversi tipi di prodotti con il pistacchio, mandorle e confetture di frutta fresca: ciliegie, albicocche, fragole.
«I nostri dolci variano dai gusti più classici a quelli più moderni, ma sviluppati singolarmente in maniera differente, sulla base di nostre ricette esclusive e sperimentate più volte, per arrivare ad una soluzione ottimale e per far sì che il cliente possa toccare con mano la qualità e il gusto, assaporando qualcosa che possa ricordare sempre.
«In me è sempre prevalsa la voglia di cimentarmi nelle novità, ed avendo alle spalle studi tecnici, cerco sempre di andare in fondo e approfondire le conoscenze di ogni cosa che possa riguardare il mio lavoro.
«Il mio impegno, unito alla capacità dei miei collaboratori, mi porta a dire che siamo soddisfatti e vogliamo migliorare ancora con altre novità sia produttive che gestionali.
«Questo nuovo anno è cominciato bene, perché la nostra pasticceria ha raggiunto un importante traguardo; ha ottenuto il prestigioso riconoscimento delle “Due Torte” della Guida Gambero Rosso 2024. Questo ci fa ben sperare per il futuro e ci obbliga a proseguire con questo metodo sulla via già ben impostata.»
Il vostro laboratorio com’è strutturato, si avvale di macchinari ad alta tecnologia?
«Certo, in questi primi tre anni di attività, abbiamo fatto investimenti significativi anche in termini finanziari. Le strumentazioni e i macchinari del laboratorio sono ad alta tecnologia, di ultima generazione con sistemi informatici, elettronici e meccanici. Una sicurezza per noi che ogni giorno li utilizziamo, ma anche di garanzia di qualità ed apprezzamento del prodotto finale.
«Nello specifico il laboratorio è formato da una catena del freddo, da abbattitori di temperatura, da celle frigorifere. Fanno inoltre parte delle impastatrici planetarie con movimento tuffante, sfogliatrici, tutti macchinari di notevole aiuto per il nostro modo di creare i dolci.
«La bilancia informatizzata inoltre tiene conto delle ricette storiche dell’azienda, le memorizza consentendo all’innovazione di mantenere intatta la storia. La tradizione porta sapori, la tecnologia porta creatività. Questi due mondi insieme non escludono il mantenimento dell’artigianalità e quindi della qualità.
«I macchinari pertanto ottimizzano i processi di preparazione, ma anche i consumi energetici e la gestione di eventuali sprechi delle materie prime e inoltre riducono l’uso degli imballaggi in plastica voluminosi.
«Si riesce così ad accorciare la filiera, con vantaggi per un risparmio quotidiano nella gestione di un’attività, senza sacrificare la qualità e la funzionalità.»
Com’è impostata la commercializzazione e la formazione del personale?
«La commercializzazione dei nostri prodotti si divide in due criteri: la vendita diretta nei negozi di Sopramonte e di Trento e la distribuzione a ristoranti, bar, alberghi, agriturismi e bed & breakfast della città e/o di altre zone turistiche delle valli vicine.
«Tengo a precisare che la nostra clientela è in continua crescita, questo ci fa ben sperare anche per il futuro aziendale.
«Il nostro operare si basa su continui studi e ricerche per meglio soddisfare le esigenze del cliente. I collaboratori partecipano a corsi di formazione continua presso le più importanti scuole di alta pasticceria italiana. Inoltre noi stessi collaboriamo con la scuola alberghiera locale, in qualità di formatori degli allievi, divisi in piccoli gruppi, con momenti pratici e teorici presso il nostro laboratorio e teniamo lezioni presso la scuola professionale stessa. Io e i miei tre pasticceri, a turno, siamo presenti in gran parte dei corsi di aggiornamento organizzati da entità private e inerenti metodi specialistici nel campo della pasticceria italiana ed europea.
«I nostri dipendenti partecipano a tutti i corsi obbligatori, organizzati dalle categorie di settore, come l’Associazione Artigiani, oltre a percorsi formativi e pratici in azienda, con docenti esperti in pasticceria e cioccolateria nazionali e consulenti del settore, per scoprire le ultime novità.
«Tra di noi si è instaurato un clima familiare, di collaborazione, coinvolgimento, chiarezza negli obiettivi e massima volontà di compartecipazione nelle decisioni e così per crescere anche nelle più semplici strategie della gestione aziendale. In altri termini siamo riusciti, sin da subito, ad impostare un ambiente di lavoro sano e salubre in linea con la nostra cultura aziendale.
«La lealtà reciproca e la condivisione che sono le basi del nostro operare si sono tradotte in una maggior produttività, in un lavoro di squadra sfociato in un’atmosfera positiva. Infatti, tutti si sentono a proprio agio, con i propri compiti commisurati alle relative capacità. Il mio obiettivo è quello di lavorare sempre per il benessere dei dipendenti.
«Tutto questo permette di avere un’immagine aziendale solida e pronta alla crescita e al miglioramento complessivo.»
Come titolare di questa piccola impresa, come vede la possibile crescita nei prossimi anni?
«Il nostro punto principale è quello di migliorare l’organizzazione del lavoro, di aprirci a nuove opportunità di fornitura dei nostri prodotti a nuove realtà commerciali e pertanto di aumentare la produzione e la vendita delle nostre specialità.
«Certo, è che dobbiamo tutti insieme attivarci meglio nella gestione aziendale e nei tempi di presenza e di lavorazione dei prodotti. Dobbiamo riuscire a rendere il lavoro più consono alla vita quotidiana anche dei collaboratori, nel rispetto dei tempi e delle ore di lavoro. Tutto questo per far sì che il singolo dipendente possa considerare l’azienda anche come propria.
«Sono convinta che lasciando più tempo alla vita privata di ognuno di noi, per le proprie famiglie, per le proprie passioni, per le amicizie, per il volontariato nelle diverse forme, si possa creare una comunità aziendale più utile alla nostra realtà artigianale e commerciale, ma anche alla popolazione di questo territorio.»
Una piccola impresa con una giovane titolare, che in soli tre anni di attività, supportata da esperienze di lavoro e che ha preferito nonostante gli studi effettuate, realizzare una passione, con convinzione e forza di volontà per riuscire ad aprire una unità aziendale oggi affermata in un settore particolare come quello della pasticceria, dove la conoscenza e la capacità sono l’aria che si respira all’interno del laboratorio di Sopramonte, non è cosa da poco.
Posso dire che quest’azienda può essere degnamente considerata una Start up del settore dolciario, con buone prospettive per il futuro.
Grazie Silvia, per avermi dato la possibilità di toccare con mano una novità in assoluto per il territorio di Trento e del Trentino e complimenti per i traguardi raggiunti.
Questa sarà una realtà imprenditoriale che farà ancora parlare di sé.
A cura di Daniele Maurizio Bornancin – [email protected]