Presentato il libro sulla chiesetta di Ettore Sottsass a Vanéze
Realizzato dalla Pro Loco Monte Bondone con la collaborazione della Soprintendenza beni culturali della Provincia di Trento e del MART di Trento e Rovereto
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Un piccolo tesoro dimenticato sulla montagna di Trento che oggi, dopo due anni di interventi, può finalmente dirsi compiutamente riqualificato: è quello che è successo alla chiesetta progettata da Ettore Sottsass a Vanéze che, grazie ai lavori del Comune di Trento, oggi non solo è fruibile e attrezzata, ma anche valorizzata come opera di interesse storico-architettonico, grazie a una pubblicazione ad essa interamente dedicata, promossa dalla Pro Loco Monte Bondone.
Il libro presentato ieri in conferenza stampa presso la Federazione Pro Loco, infatti, è la coronazione di un lungo percorso, – per alcuni versi ancora in corso, – avviato nel 2016 con l’intervento di restauro della chiesetta (realizzato e finanziato dal Comune di Trento, in collaborazione con la Soprintendenza e il MART) e proseguito nel 2017 con una serie di eventi che hanno voluto valorizzare quest’importante opera di interesse religioso ma anche storico-architettonico.
Oltre ai festeggiamenti religiosi, infatti, nell’agosto del 2017 la Pro Loco ha organizzato una tavola rotonda dedicata alla figura di Ettore Sottsass senior, l'architetto che ha progettato, a metà degli anni Venti, la chiesetta alpina di Vanéze, su richiesta di un gruppo di cittadini, guidati dall’Ing. Ciro Montagni.
La Pro Loco ha promosso, in seguito, la redazione degli atti dell’interessante tavola rotonda, che, grazie alle continue scoperte, sono diventati una vera e propria pubblicazione, arricchita dai pregevoli materiali documentari (fotografie, disegni, acquerelli) che il MART e la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia Autonoma di Trento hanno messo a disposizione.
Così alla minuziosa ricerca condotta da Franco Lever su fatti e persone che hanno caratterizzato lo sviluppo di Vanéze a partire dagli anni Venti, si sono aggiunti gli studi relativi alla figura di Ettore Sottsass senior, che hanno inserito questa vicenda molto particolare in un quadro più ampio, nazionale e internazionale.
Il presidente della Federazione Pro Loco, Enrico Faes, che ha sottolineato «l’importanza di iniziative destinate a restare, come questa, che valorizzano il territorio non attraverso un evento, ma attraverso un contributo permanente che permette di creare conoscenza e consapevolezza.
«Con soddisfazione notiamo come le Pro Loco si stiano indirizzando negli ultimi anni verso attività diverse dai soli eventi, dimostrandosi capaci di pensare e di realizzare iniziative che danno valore aggiunto al territorio.»
Sergio Costa, presidente della Pro Loco Monte Bondone, ha ringraziato gli enti che hanno partecipato con convinzione al progetto, i curatori del libro e i volontari di altre associazioni.
Ha ricordato inoltre come la Pro Loco, sempre attiva nel ripristino e nel miglioramento delle aree pubbliche del Bondone, oltre che nella realizzazione del libro si sia impegnata in questi mesi a portare l’attenzione della pubblica amministrazione sulla piazza antistante la chiesa, che oggi grazie a Dolomiti Energia è stata completamente sgomberata dai pali della luce e dalle campane della raccolta differenziata che insistevano al centro della piazza. La stessa associazione, poi, propone che il piazzale venga intitolato a Ettore Sottsass senior e junior.
Un gradito encomio all’impegno della Pro Loco è venuto da Italo Gilmozzi, assessore ai lavori pubblici del Comune di Trento, che ha tenuto a dire che «questo intervento di recupero della chiesetta è stato da subito molto apprezzato dal consiglio comunale e circoscrizionale, a dimostrazione di quanto i trentini siano legati a questo luogo.
«Non posso poi che ribadire il mio vero apprezzamento per casi come questo di collaborazione proficua tra associazioni ed amministrazione pubblica.»
Valore sociale e affezione dei trentini per un’opera simbolo del Monte Bondone evidenziato anche da Franco Marzatico, dirigete della Soprintendenza per i Beni culturali, per il quale «è riduttivo parlare di una pubblicazione dedicata solo alla chiesetta: non è un lavoro chiuso nel passato, ma al centro di interesse per la società ancora oggi.
«Anche dopo 90 anni dalla sua realizzazione, la chiesetta è ancora molto amata legata dalle persone che frequentano in Bondone, segno questo dell’attrattività che la montagna di Trento ha sempre avuto per i trentini.»
Ha aggiunto poi «un sentito grazie alla Pro Loco che ha incentivato questo studio, importante strumento di lettura del passato ma anche del presente, perché ci restituisce un tassello essenziale per creare consapevolezza nei cittadini sugli attuali temi legati al Bondone».
Per Marzatico il progetto di realizzazione del libro ha avuto anche il grande pregio di «portare una moltitudine di soggetti, dall’Università alla Soprintendenza, al MUSE, alla Diocesi e molti altri, a collaborare in un’ottica di condivisione lontana da interessi propri, un modello di lavoro di squadra davvero virtuoso».
Della stessa idea Fabio Campolongo, curatore del libro e architetto della Soprintendenza, che nota come «il lavoro sulla chiesetta di Sottsass è stato un’occasione per attivare i molti soggetti interessati al Bondone.
«Forse anche perché va oltre il solo valore storico architettonico dell’opera, e si riaggancia a temi contemporanei e del futuro (ad esempio compartecipando al dibattito sulla funivia, mostrando come era realizzata la funivia un tempo), mettendo sul piatto molte questioni su cui la cittadinanza può interrogarsi.»
Ha fatto poi osservare come la chiesa abbia una vicenda molto particolare.
«La parola chiave per questa chiesa è dono. Dal dono del progetto, al dono dei materiali di costruzione, fino ad oggi, quando la chiesa viene rivalorizzata per volere della Pro Loco, tutta la sua storia ci porta a leggere l’edificio come un dono, un ex voto che la comunità si regala all’indomani della prima guerra mondiale.»
Cristiana Volpi, architetto e docente presso l’Università di Trento, tra i curatori del libro, ha posto l’accento sul rigore scientifico messo nella ricerca e sulla volontà, che ha accomunato l’intervento di tutti gli enti partecipanti al progetto, di restituire alla cittadinanza una pregevole opera di architettura.
Opera che può essere considerata tra le più notevoli espressioni di architettura del Novecento di tutto l’arco alpino per lo storico dell’architettura Massimo Martignoni, che porta questo caso come «raro e virtuoso esempio di salvaguardia dell’architettura moderna che fino ad oggi in Trentino non ha avuto molta attenzione».
Ha chiuso la presentazione l’architetto Antonio Marchesi, che ricorda come «la chiesetta di Sottsass sia sempre stata considerata dalla CEI come uno dei più notevoli esempi di architettura sacra del Novecento, annoverata tra le migliori d’Italia e che ha sorprendentemente anticipato alcune delle disposizioni introdotte 40 anni dopo la sua costruzione dal Concilio Vaticano secondo».
Per scoprire la chiesetta, l’appuntamento è per martedì 11 dicembre alle ore 16.30 quando, in occasione della festa organizzata per la pubblicazione del libro (alle 17.30 presso l’Hotel Monte Bondone), verrà offerta una visita guidata alla chiesetta.