Lettere al direttore – Claudio Riccadonna
C’era una volta un film che si intitolava «Giungla d’asfalto»…
Insomma il rischio di essere speronati e di ritrovarsi magari spiaccicati contro qualche guard rail o barriera di contenimento, è sempre in agguato.
D'altra parte anche la strada ha «le sue leggi», non sempre però quelle dettate dal codice stradale. La legge del più forte, o meglio quella di chi, in virtù della sua mole, può pensare che tutto gli sia dovuto e forse spadroneggiare a piacere.
Oggi, non raramente capita di vedere uscire dagli stop e immettersi sulla corsia, senza rispettare le precedenze, rimorchi, autotrasportatori arroganti, assoluti «sovrani» della carreggiata.
Guai, talvolta a richiamo spielbergiano, alla storica pellicola «Duel», «sfidare» su qualche provinciale, statale o, peggio ancora, in autostrada, con un timido sorpasso a filo di spartitraffico, qualche «mostro» dalle otto o dodici ruote!
C'è qualche "bestione" che non gradisce e sfoga la sua rabbia con poderose "segnalazioni acustiche" o con continui lampeggiamenti; per non parlare poi di chi, sul fronte di guerra, ti si avvicina con fare minaccioso, senza mantenere alcuna distanza di sicurezza, avvisando che «ti devi togliere di mezzo» arrivando quasi a lambire i parafanghi; o perché no il superamento da parte di qualche simpatico rimorchio, accompagnato dall'urlo delle trombe.
Che dire del cambio di corsia in autostrada, senza accendere la freccia o indicatore di direzione?
Certo non si vuole generalizzare, anzi la maggioranza dei camionisti è rispettosa e corretta nella guida, peraltro nello svolgimento di una professione senz'altro logorante e usurante (causa di dolori fisici e di non poco stress), particolarmente impegnativa. Quindi, tanto di cappello!
Oltretutto, aldilà della percezione comune di pericolosità, si deve altrettanto riconoscere, per onor di cronaca, che nei circa 137.000 incidenti stradali di qualche anno fa, solo il 6,4% degli autotreni e autoarticolati sono risultati coinvolti. Pertanto i guidatori delle 4 ruote sono spesso molto più indisciplinati.
Tuttavia, alcuni - ma questo vale anche per diversi arditi automuniti - non sono animati dal «galateo più virtuoso», il che significa per i comuni patentati codice-ossequiosi essere piuttosto guardinghi in prossimità di incroci e di rotonde urbane ed extraurbane, a fronte di inserimenti improvvisi in corsia, in caso di sorpassi e altro ancora... è meglio non «dare nulla per scontato», indipendentemente dalla "regolatrice" segnaletica stradale.
Claudio Riccadonna