Le interviste dell’Adigetto.it. – Pinuccia Mangano, soprano
Già tutto esaurito il concerto che il soprano trentino Pinuccia Mangano terrà il prossimo 26 marzo nella sala Falconetto di Palazzo Geremia. Nostra intervista esclusiva di Sandra Matuella
È già tutto esaurito il concerto che
il soprano Pinuccia Mangano terrà il prossimo 26 marzo nella sala
Falconetto di Palazzo Geremia, insieme a due cantanti d'eccezione:
si tratta di due noti giuristi della città come Andrea di Francia,
avvocato con voce tenorile, specializzato nella canzone napoletana
d'autore e tradizionale, e Ugo Cingano, voce di basso-baritono. In
questo, entrambi affronteranno le arie più intense ma anche più
impervie del repertorio operistico.
Con loro suoneranno il pianista Claudio Vadagnini e il violinista
Marco Fasoli.
In programma celebri arie e duetti tratti dalle opere più amate,
quali la «Madame Butterfly» di Puccini, la «Norma» di Bellini, il
«Don Giovanni» di Mozart, «La Cenerentole» e «Il Barbiere di
Siviglia» di Rossini, «Aida» e «La forza del destino» di Verdi.
Andrea di Francia eseguirà anche dei classici della canzone
partenopea come Torna e 'Na sera 'e maggio.
Questo concerto è proposto a grande richiesta, per le decine di
tanti appassionati del Belcanto che lo scorso 22 gennaio sono
rimasti fuori dalla Sala Falconetto esaurita anche nei posti in
piedi, sempre per il recital di Pinuccia Mangano insieme ad Andrea
di Francia e Ugo Cingano.
Con il soprano trentino Pinuccia Mangano abbiamo parlato della
fame di musica lirica del pubblico trentino, ma anche del
suo amore incondizionato per il Belcanto.
Signora Mangano, il 22 gennaio scorso, nella Sala
Falconetto di Palazzo Geremia, è accorso un foltissimo pubblico per
ascoltare il fascino della sua voce di soprano lirico-drammatico,
caratterizzata da un timbro ricco di suoni preziosi e svettante in
acuti facili e smaglianti. Come spiega questo grande successo, al
punto che le è stato chiesto di ripetere il concerto il 26 marzo
prossimo?
«Il pubblico apprezza molto le belle voci, specialmente quando si
tratta di concerti con diversi generi musicali, quali la musica
lirica, la musica classica e la musica napoletana. Mi è dispiaciuto
molto, perciò, che tante persone, venute anche da lontano, non
abbiano potuto assistere al concerto del 22 gennaio.
«Lo ripeteremo il 26 marzo alle ore 16, nella prestigiosa Sala
Falconetto di Palazzo Geremia. Solo che, a causa delle dimensioni
di questa bellissima Sala, occorrerà, per l'ingresso, munirsi di
biglietto presso l'Ufficio Relazioni col Pubblico del Comune di
Trento che ringrazio, di tutto cuore, per la sua grande
disponibilità.»
Signora Mangano, quando le è nata la passione per la
musica lirica?
«Come ho raccontato in altre occasioni, da ragazzina, alla radio,
sentivo sempre il duetto "Verranno a te sull'aure" della "Lucia di
Lammermoor". Non capivo nulla di lirica, ma mi piaceva molto.»
Quando ha capito che il canto sarebbe diventata la sua
professione?
Quando cantavo, le persone si
commuovevano fino alle lacrime. Capii allora che la mia professione
sarebbe stata quella di cantante lirica. Mi iscrissi al
Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove ben presto mi diplomai
in canto lirico. Finito il Conservatorio, vinsi quattro importanti
concorsi nazionali e venni subito chiamata dai più grandi enti
lirici.
Può raccontarci, brevemente, la sua carriera
professionale?
Ricordo che, appena arrivai al Conservatorio di Milano, venni
seguita dal Maestro Ettore Campogalliani (lo stesso Maestro del
grande tenore Luciano Pavarotti), il quale mi fece debuttare al
Ponchielli di Cremona con "Il Rosario" di Jacopo Napoli. Recitava
con me, nella parte di "mia sorella", la moglie di Riccardo Muti,
il soprano Cristina Mazzavillani.
«Il Maestro Muti era in teatro e ci seguiva con vivo interesse.
Sempre durante il Conservatorio, ho tenuto recite a Reggio Emilia,
al Conservatorio di Milano e a quello di Verona. Dopo aver vinto il
prestigioso ASLICO di Milano, debuttai al Teatro Grande di Brescia
con Suor Angelica di Giacomo Puccini.
«Poco dopo, purtroppo, morì mio padre che costituiva l'anima della
mia professione, per cui, per un certo tempo, mi allontanai dalle
scene, rifiutando le molteplici richieste che mi provenivano da
importanti teatri lirici.
«Quando ripresi a studiare col compianto Maestro Marcello del
Monaco, fratello del grande tenore Mario del Monaco, mi venne
offerto da Giancarlo del Monaco, figlio di quest'ultimo e celebre
regista, di interpretare Norma, Nabucco e Macbeth a Ulma in
Germania con contratto biennale. Rifiutai per essere vicino a mio
figlio che adoro. Per questo stesso motivo, rifiutai anche le
offerte di vari importanti concerti, da tenersi in Bulgaria e
Cecoslovacchia, con il pianista Max Ploner del Conservatorio di
Bolzano.
«Non mi sono mai sottratta, però, alle offerte fattemi in Italia ed
in particolare nel trentino, come, ad esempio, i concerti estivi in
Alto Adige con l'orchestra Haydn, al Teatro Zandonai di Rovereto e
alla Filarmonica di Trento e Rovereto. Ulteriori concerti sono
stati quelli tenuti in ricordo della compianta Maria Callas
(presenti, tra gli altri il prof., Michele Nocera, biografo
ufficiale del grande soprano ed il dott. Stefano Campanella,
vicepresidente, all'epoca, dell'Ente Lirico Arena di Verona),
nonché quelli celebrativi del grande tenore Enrico Caruso, al
fianco del tenore Gianfranco Cecchele e in onore di Giacomo
Puccini; i concerti di Saxa Rubra e presso la Fondazione Cini di
Venezia.
Che cosa occorre per l'arte del
canto?
Principalmente, due cose: la voce ed il temperamento. Sono doni
preziosi che si hanno con la nascita.
Che cosa è per lei la musica?
«La
musica è vita. Come giustamente diceva Friedrich Nietzche, "la vita
senza musica non è vita". La musica migliora la vita dei cittadini;
è un aspetto fondamentale della cultura; esprime un insostituibile
valore sociale e formativo della persona umana. È perciò bene
culturale indispensabile per la formazione della persona. La musica
specialmente lirica, non può essere dunque, a motivo dei suoi
costi, privilegio di pochi.
Nel corso di questi anni, lei ha accumulato, oltre che
una profonda conoscenza, anche una lunga e preziosa esperienza in
campo musicale lirico. Che cosa le piacerebbe fare nell'immediato
futuro?
Avere la possibilità di donare a tutti le mie conoscenze e la mia
esperienza in campo musicale lirico. Sarò quindi grata a quegli
enti o istituzioni che avessero a richiedermelo.
Sandra Matuella