Il Campo da golf 18 buche di Nago s’ha da fare
Il nostro commento a una intempestiva interrogazione della consigliera Lucia Coppola, decisamente contraria al golf
La consigliera Lucia Coppola, di Alleanza Verdi e Sinistra, ha depositato una interrogazione rivolta al Presidente della Giunta Provinciale Maurizio Fugatti intitolata «No al golf a 18 buche sul Monte Baldo».
Raramente pubblichiamo le interrogazioni dei consiglieri provinciali, ma stavolta facciamo un’eccezione perché, contrariamente alla consigliera Coppola, il golf di Nago ci sta a cuore. S'ha da fare.
A fine servizio pubblichiamo il testo dell’interrogazione, ma prima vogliamo esprimere le nostre considerazioni.
L’unica parte del lago di Garda che non ha un campo da golf è l’alto Garda.
In passato c’è stato il tentativo di costruirne uno nei pressi del lago di Cavedine, subito bloccato da un referendum, sul quale hanno soffiato gli ambientalisti che non volevano che venissero «devastate le Marocche».
In effetti sarebbe stato un sacrilegio costruirlo sulle Marocche, ma il campo era stato progettato per sorgere, come abbiamo detto, vicino al lago di Cavedine, in una parte di territorio costituito da materiale di diporto. Quindi, oltre a non toccare la riserva naturale, avrebbero migliorato il territorio e portato interesse a una parte povera della valle del Sarca.
Il referendum lo ha bocciato. Ricordo che un cittadino contrario aveva detto che non voleva «che i nostri ragazzi facessero da caddy ai ricconi tedeschi con le Mercedes». Evidentemente preferivano che i turisti venissero con le utilitarie… Cioè quelli che spendono meno.
Un piccolo tentativo era stato fatto nei pressi del crossodromo di Dro. Erano state costruite alcune buche e il campetto era stato chiamato «46° Parallelo».
Un campo doveva sorgere a Levico in una parte del territorio comunale definito «improduttivo», grazie alla volontà dell’allora sindaco Stefenelli. Poi, non appena cambiato sindaco, tutto è stato fermato, nonostante le proteste degli altri comuni vicini.
Ricordo che un campo doveva sorgere a Daiano, nei pressi di Cavalese, una zona bellissima. Ma anche qui, cambiato il sindaco è stato fermato tutto. E così, i golfisti delle valli di Fiemme vanno a giocare a Petersberg e quelli della val di Fassa vanno a Carezza. Forse gli altoatesini sono più stupidi dei trentini…
Anche Trento è senza campo da golf. Potrebbe sorgere un nove buche alle Viote del Bondone, grazie anche alla funivia che collegherà la città a Trento Alta. Le Viote potrebbero ospitare piste da sci da fondo d’inverno e il golf d’estate, che poi è quello che hanno fatto in Alto Adige. Sarebbe sufficiente creare un laghetto per la riserva d'acqua, utile sia d’estate che d’inverno.
Ma torniamo al campo di Nago.
La sua costruzione è nei programmi di legislatura dell’attuale Amministrazione Comunale, il cui sindaco è Gianni Morandi.
Il terreno comunale dove dovrebbe sorgere il campo da 18 buche si trova poco a sud di Nago (località Daine), a una quota media di circa 250 metri e quindi una cinquantina di metri più alto di Nago, in un territorio definito «improduttivo», vasto un centinaio di ettari (per un 18 buche ne bastano 60). La vista sul lago di Garda sarebbe impagabile, certamente la migliore di tutti i campi che si affacciano sul lago.
Il comune di Nago Torbole ha sottoposto la proposta ai propri cittadini e, a parte i soliti sparuti contrari, l’idea è stata approvata alla grande. Tra vela, surf e golf, diventerebbe uno dei comuni trentini più «sportivi».
Gli investimenti verrebbero suddivisi tra il Comune di Nago Torbole, privati (comprese tutte le associazioni turistiche dell’intero Basso Sarca) e Provincia autonoma di Trento.
La quota del comune sarebbe la fetta più grossa, perché il terreno è suo e corrisponde a un terzo dei costi. Gli altri due terzi, corrispondenti alla costruzione delle 18 buche, sono già disponibili. Ma è probabile che interverrebbe anche la Provincia con Trentino Sviluppo, sospinto da Trentino Marketing.
Ora veniamo alle critiche espresse nell’interrogazione depositata da Lucia Coppola.
La consigliera ritiene offensivo che il campo sorga sul Monte Baldo, recentemente elevato a Parco Naturale.
«La zona dove è previsto il campo da golf – scrive la consigliera – risulta essere inclusa nel settore di maggior rilievo per l’elevata presenza di endemismi e specie incluse nella lista rossa presenti sul versante nord del Monte Baldo.»
Non è vero. Il parco inizia 6 chilometri più a sud, a una quota ben più alta: mille metri.
Poi la Coppola ricorda che quel territorio è pieno di installazioni risalenti alla Grande Guerra, che una apposita legge protegge.
Vi sono anche «Massi Erratici» alti anche decine di metri e quindi intoccabili.
Infine, dice, l’acqua manca.
Ovviamente abbiamo chiesto al sindaco Morandi di commentare il contenuto dell’interrogazione, il quale è stato lapidario.
«C’è un equivoco di fondo.» – Ci ha detto. – «Non esiste alcun progetto di fattibilità. Quindi ogni critica è solo strumentale. Circolano dei progetti, ma sono esercizi di fantasia.
«Il comune ha sollecitato il progetto, che poi verrà discusso in Consiglio Comunale, – continua il sindaco. – Ma deve essere chiara una cosa: il progetto verrà approvato solo se rispetterà il territorio così com’è.»
Insomma, aggiungiamo noi, le critiche della consigliera Coppola non reggono. Primo perché, come ha detto il sindaco, non esiste nessun progetto da criticare.
Secondo perché le prescrizioni imposte dal Comune impediranno che vengano vilipesi i valori ambientali citati dalla consigliera, che tutti siamo d’accordo di rispettare.
E l'acqua c'è, anche se ovviamente bisogna mtterci mano.
Quindi l’interrogazione è solo un modo per soffiare sul fuoco della protesta in maniera apodittica.
Invece ci piacerebbe conoscere la risposta a una delle richieste fatte nell’Interrogazione: quanto intende investire la Provincia per dotare la zona turisticamente più importante del Trentino meridionale di un campo da golf?
Ma è difficile che risponda, perché il progetto non è neanche nelle mani della Provincia.
«No al golf a 18 buche sul Monte Baldo» Si ritorna a parlare del famigerato campo da golf a 18 buche nell’Alto Garda, in località Daine, sopra la zona delle Busatte, Comune di Nago Torbole, terreni gestiti dall’amministrazione comunale ma soggetti al vincolo di usi civici. Questa destinazione appare in chiaro contrasto con la normativa nazionale e la giurisprudenza. La Rivista quadrimestrale di Diritto dell’Ambiente - anno 2022 / numero 3 riporta: «Le norme della l. 168/2017 sono costituzionalmente ispirate ad una lettura più attenta degli articoli 2, 9, 42, secondo comma, e 43 della Carta fondamentale e riconoscono i domini collettivi, comunque denominati, come ordinamenti giuridici primari delle comunità originarie, con personalità giuridica di diritto privato ed autonomia statutaria, soggetti alla Costituzione, dotati di capacità di auto-normazione e di gestione del patrimonio naturale, economico e culturale, che fa capo alla base territoriale della proprietà collettiva, considerata come comproprietà inter-generazionale. Si tratta a tutti gli effetti dell’istituzionalizzazione di un vero e proprio tertium genus fra la proprietà privata e quella pubblica. Queste nuove regole generali valgono per tutte le proprietà collettive esistenti e devono essere rispettate dalle regioni nelle rispettive legislazioni”. La stessa Consulta ha d’altro canto ricondotto da tempo anche la disciplina degli usi civici alla tutela del paesaggio, dell’ambiente e dell’ecosistema, sottolineando come «la rilevanza del legame fra la gestione degli usi civici e il valore primario della tutela ambientale nel corso del tempo si sia progressivamente intensificata e sia attualmente percepita come fonte di competenze inderogabili al livello istituzionale centrale». Il territorio interessato è pregiato sotto il profilo paesaggistico, ambientale e geologico. Il progetto è proposto da Alto Garda Golf Srl. L’amministrazione di Nago-Torbole ha già approvato alcune delibere relativamente al progetto. I lavori necessari per la sua realizzazione causerebbero un pesantissimo impatto sul territorio dell’Alto Garda. Servirebbero grandi scavi e demolizioni di massi erratici alti alcune decine di metri, movimenti di terreno imponenti per la realizzazione di terrazzamenti di diversi metri, il tutto in un’area che è soggetta a inderogabili vincoli per la presenza estesa e uniforme di testimonianze della Grande Guerra. Per il progetto del golf è stato richiesto il parere del Museo della Guerra di Rovereto PAT/RFP333-07/07/2023-0530351. Tale parere nelle considerazioni finali riporta: «La diffusione dei manufatti risalenti alla Prima guerra mondiale identificati nell’area, la tipologia costruttiva e il riscontro su cartografia coeva non lascia dubbio sulla considerazione che la porzione di territorio oggetto dell’intervento sia caratterizzata, nelle due aree individuate – che erano contraddistinte dal passaggio di trincee, postazioni e camminamenti di seconda linea – da un fitto tessuto lineare di vestigia della Prima guerra mondiale. «La parte prevalente dei manufatti individuati si trova in discreto o buono stato di conservazione e potrebbe essere passibile di conservazione e valorizzazione mediante semplici interventi di pulizia e ripristino dei luoghi, in consonanza con le linee guida presentate con DM 4 ottobre 2002 - Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale (GU Serie Generale n.283 del 03.12.2002). «L’eventuale intervento finalizzato alla realizzazione dell’impianto sportivo, se autorizzato, dovrà necessariamente tener conto di tali preesistenze, la cui fitta trama pone non poche difficoltà tecniche, sebbene i manufatti individuati replichino le consuete logiche lineari di andamento di trincee, postazioni e camminamenti… Rimane inteso che il censimento condotto dai tecnici della Soprintendenza ha preso in esame aree prioritarie di intervento, come concordato con i Conservatori e la Direzione dello scrivente Museo, basandosi su considerazioni oggettive e riscontro cartografico. Non è pertanto da escludersi che manufatti secondari o in precario stato di conservazione possano emergere in caso di avvio dei lavori; il ritrovamento durante eventuali lavori di ulteriori vestigia potrebbe pertanto comportare la sospensione dei lavori ai fini della acquisizione del parere della competente Sovraintendenza.» Considerazioni che appaiono esaurienti e che lasciano poco spazio ad un progetto che richiederebbe grandi lavori di movimentazione e trasformazione del territorio considerato con un impatto distruttivo delle vestigia militari che sono soggette ad assoluta ed inderogabile tutela normativa. Si tratta di un’opera che richiederebbe un investimento ingente, si è ipotizzato un costo di circa 9 milioni di euro con ricadute ambientali, economiche, sociali sia per l’implementazione che per i successivi costi di esercizio. Tutto il progetto sembra sottostimare e sottovalutare le ricadute che ci saranno. Il monte Baldo è considerato il "Giardino Botanico d'Europa” per la sua folta e composita flora, tanto da meritarsi la candidatura a Patrimonio Unesco. Ad una mia interrogazione sull’argomento, presentata nel febbraio 2022, non è mai stata data risposta. Tutto ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere: se sia in previsione l’adeguamento degli strumenti urbanistici provinciali per l’ eventuale realizzazione del campo da golf; se non ritenga incompatibile con l’obbligo di preservazione dei beni collettivi “usi civici”, che in questo caso sarebbero oggetto di un intervento irreversibile per lavori e modifiche che non possono essere considerate temporanee (considerando anche la funzione della destinazione a tutela dell’ambiente e del paesaggio prevista dalla legge) la concessione di terreni di proprietà di un organismo giuridico primario da parte dell’amministratore protempore (il comune) ad imprenditori privati; se non ritenga incompatibile il progetto proposto con il parere del Museo della Guerra di Rovereto PAT/RFP333-07/07/2023-0530351; se non ritenga incompatibile il progetto proposto con le peculiari caratteristiche geomorfologiche dell’area interessata, area oggetto di studio da parte di equipe di studiosi internazionali come pubblicato anche su Geosciences 2021, 11, 404. https://doi.org/10.3390/geosciences11100404; se, per quanto riguarda l’impatto sul paesaggio, la flora e la fauna, non ritenga che lo stravolgimento di questo territorio per la costruzione di un campo da golf, sia in palese contrasto con la candidatura del monte Baldo a Patrimonio Unesco. Questo, sia per le caratteristiche paesaggistiche, ambientali e storiche su cui fa perno tale candidatura, sia in considerazione di quanto riportato nei documenti e negli allegati alla candidatura che mettono in forte rilievo il grande valore naturalistico di queste aree poste al confine tra la campagna e i primi pendii del Baldo. Infatti, la zona dove è previsto il campo da golf risulta essere inclusa nel settore di maggior rilievo per l’elevata presenza di endemismi e specie incluse nella lista rossa presenti sul versante nord del Monte Baldo; in quale modo verrebbe reperita l’acqua occorrente – in gran quantità – per il mantenimento del verde, considerato anche che questa zona del Monte Altissimo la risorsa idrica è molto scarsa; a quanto ammonterebbe - in termini assoluti e percentuali - il contributo della Provincia nel caso di sostegno alla costruzione di un campo di golf da 18 buche. cons. Lucia Coppola Alleanza Verdi e Sinistra |