La supersfida Piemonte Toscana – Di Giuseppe Casagrande
Il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno si conferma re del mercato e protagonista assoluto alle aste internazionali dei grandi vini
È un vero e proprio derby a suon di bottiglie pregiate e dai costi proibitivi tra il Piemonte e la Toscana.
Sono queste le due regioni del BelPaese che con i loro vini rossi da collezione conquistano i posti più prestigiosi nelle classifiche internazionali del settore.
Ed è così anche per i «The World’s Best Italian Wines» declinati nella classifica di «Wine Searcher», il portale di riferimento nel mondo per la comparazione dei prezzi dei vini, recentemente acquistato da Flaviar, realtà specializzata nel settore degli «spirits» di lusso.
Sul podio anche due etichette toscane: il Masseto e il Marroneto
Tornando al ranking di «Wine Searcher» che si basa su una media dei punteggi della critica e dei prezzi, aggiornata mensilmente e ponderata in base al numero di recensioni e a quello dei critici, nella Top 10 ci sono alcuni vini-mito dell'enologia italiana.
Ad iniziare da Giacomo Conterno, con il suo Barolo Monfortino Riserva (96 punti - 1.474 dollari a bottiglia in media), un simbolo della denominazione, che si conferma al primo posto tra le etichette più scambiate dagli investitori e protagonista assoluto delle aste internazionali dedicate ai «fine wine».
Sul podio troviamo poi due etichette toscane: al secondo posto il Masseto (96 punti - 1.065 dollari), gioiello di Bolgheri del gruppo Frescobaldi, altro portabandiera dello stile enoico italiano ammirato nel mondo. Al terzo posto, il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie de Il Marroneto (95 punti - 359 dollari), griffe tra le più quotate dell’importante denominazione.
Nella top ten il Flaccianello, il Solaia, il Vinsanto Occhio di Pernice e il Sassicaia
Al quarto posto si resta in Toscana con il Flaccianello della Pieve Colli della Toscana Centrale di Fontodi (95 punti - 175 dollari), mentre al quinto si torna a Montalcino con il Brunello Cerretalto di Casanova di Neri (95 punti - 374 dollari) davanti al Barolo Vite Talin di Luciano Sandrone (96 punti - 491 dollari) e al Solaia di Marchesi Antinori (95 punti - 402 dollari).
All’ottavo posto ritroviamo il Piemonte con il Barolo Monvigliero di G.B. Burlotto (95 punti - 517 dollari), mentre Montepulciano si conferma superstar con il Vinsanto Occhio di Pernice di Avignonesi che si piazza al nono posto (95 punti - 469 dollari), precedendo un altro "mito" dell’enologia italiana: il Sassicaia della Tenuta San Guido (95 punti - 373 dollari).
In alto i calici, prosit!
Giuseppe Casagrande – [email protected]