Confindustria Trento si congratula con Andrea De Zordo
Confindustria approva il cambio al vertice della Camera di Commercio, ma non accetta l'esclusione dalla Giunta Camerale. Annunciate pesanti reazioni
C’è davvero bisogno di un Ente camerale che sappia stare al fianco delle imprese, aiutandole ad affrontare le molte sfide che ci attendono. Siamo convinti che il Presidente De Zordo saprà imprimere all’Ente quel cambio di passo che è necessario per rispondere a un contesto in continuo mutamento e a una congiuntura economica continuamente minacciata dalle tensioni geopolitiche che si stanno verificando a livello internazionale.
Confindustria Trento aveva chiesto un rinnovamento nella governance e nelle strategie della CCIAA e il cambio della Presidenza rappresenta senz’altro un elemento di novità e di fiducia, anche per il profilo che è stato scelto per la successione.
Tuttavia, spiace rilevare che, nonostante il passo indietro – all’ultimo minuto – del Presidente uscente Bort per favorire il ricambio, le Associazioni che avevano chiesto insistentemente tale cambiamento – tra cui Confindustria Trento – siano state penalizzate con l’esclusione dalla Giunta camerale. Un atteggiamento, questo, che contraddistingue chi si dichiara favorevole al cambiamento purché non sia toccato direttamente.
Va precisato che negli ultimi mesi, all’interno del Coordinamento Provinciale Imprenditori, le Associazioni avevano condiviso la necessità di un rinnovamento nella governance dell'Ente camerale e del rilancio delle sue attività, per il quale il Coordinamento aveva anche elaborato un documento programmatico.
Documento che era stato condiviso e approvato da tutte le Associazioni del Coordinamento (Confindustria Trento, ASAT Associazione Albergatori, Associazione Artigiani, Ance Trento, Confcommercio Trentino, Confesercenti del Trentino e Federazione della Cooperazione).
Le Associazioni del Coordinamento avevano anche concordato di candidare nella Giunta della CCIAA i Presidenti o figure apicali delle stesse Associazioni, per dare ancora maggiore autorevolezza all’organo e consentire la rappresentanza ai massimi livelli di tutte le componenti dell’economia.
In questo caso, sono venute meno la coesione e la coerenza all’interno del Coordinamento, il cui vertice avrebbe dovuto chiedere il rispetto degli accordi presi.
Spiace, invece, constatare che il Presidente di ANCE Trento, Andrea Basso, che è anche Presidente pro tempore del Coordinamento Provinciale Imprenditori, non solo abbia accettato di essere candidato per la Giunta camerale, ma lo consideri anche un successo.
Per questa ragione, Confindustria Trento ha già presentato le dimissioni dal Coordinamento. Un passo doloroso, dal momento che la nostra Associazione aveva contribuito alla riattivazione e al rilancio del Coordinamento nel 2018, ma inevitabile, perché sono stati traditi i principi fondamentali e disattese le decisioni prese collegialmente.
Nella nuova Giunta della CCIAA di Trento non ci sono né rappresentanti di Confindustria Trento, né di Confesercenti del Trentino. In altre parole, non è rappresentato più di un terzo del PIL provinciale.
A tale proposito, vogliamo ricordare che l'Ente camerale dovrebbe essere luogo di sintesi di tutte le componenti dell'economia locale. Lo Statuto della CCIAA di Trento, infatti, recita: «La Camera di Commercio rappresenta in modo unitario il sistema delle imprese e gli interessi economici riscontrabili nella circoscrizione di competenza» (art. 6, c. 1).
Pertanto, non avere tutte le componenti economiche rappresentate nell'organo di governo, rappresenta un grave vulnus per lo stesso Ente camerale.
Per questa ragione, valuteremo l’opportunità di chiedere alla Provincia autonoma di Trento una revisione dell'«Accordo di programma», che garantisce annualmente alla CCIAA di Trento quasi 3 milioni di euro dal bilancio provinciale, per lo svolgimento di determinate attività a favore dell'economia locale, dal momento che le decisioni saranno prese solo da una parte del mondo economico.
Restiamo, inoltre, disponibili a trovare insieme una soluzione affinché tutte le componenti del sistema economico trentino possano essere rappresentate nella Giunta Camerale, in modo da farla diventare il «luogo del dialogo» tra le rappresentanze del mondo economico, sindacale e sociale del nostro Trentino.