«Padri separati, insieme possiamo farcela» – Di Minella Chilà

È nato a Trento il «Centro di aiuto ai papà separati del Trentino»

Quando si parla di separazione siamo abituati a pensare che la parte più debole in una coppia sia sempre la donna.
Probabilmente per tanti anni è stato così, e in certi casi lo è tuttora, ma negli ultimi tempi stiamo assistendo a una profonda trasformazione nel mondo delle relazioni e della figura del padre, al punto da sconvolgere certi equilibri consolidati.
 
Va precisato che i padri sono diventati sempre di più consapevoli del proprio ruolo e sono partecipi della vita dei propri figli. Infatti, se intere generazioni passate si «vantavano di non aver mai cambiato un pannolino al loro bambino» e per molto tempo sono stati - per così dire - «esonerati» dalla cura del bambino specie durante i primi anni di vita, adesso tutto è cambiato i padri sono sempre più coinvolti nel quotidiano del proprio figlio.
Infatti li troviamo al parco, li incontriamo per strada spingere il passeggino, o con il marsupio...
 
Certo, se dovessimo pensare alle percentuali di utilizzo dei congedi parentali da parte dei padri... un attimo di sconforto subentra, ma non cancella tutti quei passi in avanti che gli uomini hanno compiuto per conquistare un ruolo più attivo nella vita dei propri figli.
Quando poi succede che la coppia scoppia, nessuno di questi padri accetta senza lottare di separarsi dai figli, anzi non ci stanno più a essere esclusi dal ménage familiare anche se questo vuol dire contrattare di continuo con la ex compagna pomeriggi, feste comandate e week end per trascorrere un po' di tempo con i bambini.
 
Ovviamente, non tutte le situazioni sono uguali e non sempre i padri rivendicano il diritto di stare accanto ai figli.
A volte vanno via di casa per costruirsi una nuova famiglia e chiudono con la prima in tutti i sensi, ma quando non è così, e parliamo della maggioranza di casi, questi uomini «battono i pugni sul tavolo» per poter partecipare attivamente alla vita della prole e si fanno sentire con forza.
 
Per non parlare di quegli uomini che dopo la separazione, senza i figli vicino, senza più la casa e con uno stipendio dimezzato, vedendo la loro vita virare pericolosamente, cadono in depressione.
Molti di essi fanno fatica a ricostruirsi una nuova identità, una vita diversa, e il rischio per tanti di loro è quello di diventare improvvisamente poveri e con pochissime risorse.
 
Le donne fanno rete e si sostengono a vicenda, sicuramente hanno una vita familiare più strutturata e tenendo i figli con sé continuano a condurre un tipo di vita socialmente più vicina alla precedente, mentre gli uomini piombano immediatamente in un'altra dimensione e spesso molti di loro hanno difficoltà a riemergere e a ricostruirsi una vita dignitosa.
 
Per dare voce a tutti i padri che vivono questa condizione di disagio, lo scorso 16 febbraio è nato anche a Trento il «Centro di aiuto ai papà separati del Trentino».
L'associazione si prefigge come obiettivo principale la tutela dei diritti dei figli a mantenere rapporti positivi con entrambi i genitori, pur separati, promuovendo azioni che riducano la conflittualità e offrendo sostegno per la costruzione di un progetto genitoriale condiviso.
 
Abbiamo incontrato, proprio il giorno della nascita, alcuni membri del neo direttivo.
Sono tutti padri separati, adesso più sereni e pieni di entusiasmo per questa nuova avventura, che hanno intenzione di aiutare e di ascoltare altri papà che stanno vivendo o sono già nella stessa loro condizione da tempo.
 
Al Presidente Giorgio Scarpa, da anni impegnato nel campo del volontariato, padre di due figli adolescenti, abbiamo chiesto perché abbia deciso di costituire questa associazione a Trento.
Ci ha parlato subito della solitudine e del senso di impotenza che ti assale quando ti separi e anche se i familiari cercano di capirti, alla fine nessuno riesce a colmare quel vuoto che immediatamente avverti palpabile attorno a te ed alla tua nuova vita.
La sensazione più cocente è quella di sentirsi improvvisamente isolati da tutti, anche dai tuoi più cari amici che continuano a frequentare coppie con figli, mentre tu ormai ti rendi conto che non fai più parte del loro mondo.
 
«I padri separati non hanno voce in questo Paese – ci ripete – non sono proprio considerati. Ero stufo di sentirmi impotente di fronte a quella che io reputo un'ingiustizia sociale, perciò quando quasi per caso sono venuto a conoscenza dell'esistenza dell'associazione nazionale Padri separati con sede a Bologna con un Presidente (fatto curioso) donna, Tiziana Franchi, ho subito pensato di costituirla anche qui a Trento».
 
Subito dopo Giorgio ci racconta con amarezza delle tante storie ascoltate in questi anni di uomini ridotti dopo la separazione a uno stato molto vicino alla povertà, anche se ci tiene a puntualizzare che lui è assolutamente favorevole al dialogo con le ex mogli per il bene dei figli.
Mentre parliamo si lascia sfuggire che nel suo caso, ancora, a distanza di dieci anni dal suo divorzio, i rapporti con la ex compagna non sono «rose e fiori» e questo naturalmente ha delle ripercussioni negative sul rapporto con i figli.
 
Ci racconta con entusiasmo che ha iniziato a prendere contatti con altre associazioni sul territorio, per cercare solidarietà e creare una rete di aiuto.
Il Trentino è una terra che promuove da sempre il volontariato quindi spera di ricevere presto sostegno anche dalle Istituzioni, per la sua neo costituita associazione.
Proprio in questi giorni ha incontrato i responsabili dell'A.M.A. (associazione di Auto Mutuo Aiuto, che stanno seguendo una ventina di casi di padri separati che coabitano con anziani o extracomunitari per poter pagare le spese di affitto e le utenze, costi altrimenti insostenibili da soli.
Per non parlare degli uomini costretti a dormire in macchina per mesi dopo la separazione. Purtroppo, quando lo stipendio è medio basso, rompere un matrimonio vuol dire sprofondare nella povertà. Tra alimenti, l'affitto per una nuova casa e spese varie, per sé stessi rimane davvero poco, anche per ricominciare un'altra storia, un'altra vita.
 
Il Vice Presidente dell'associazione è Mario Garavelli, un appassionato d’arte. Consigliere della Galleria Civica e Presidente dell'associazione Amici dell'Arte Contemporanea, padre di tre figli, ha vissuto anche lui una storia di separazione. Adesso è felicemente sposato, ma quando si tocca l'argomento il suo viso ritorna serio e corrucciato.
«Sono momenti molto difficili anche per uomo – ci dichiara con un tono asciutto e severo – e se non incontri le persone giuste il rischio depressione è davvero dietro l'angolo.»
 
Era ora che anche a Trento nascesse un'associazione che affrontasse queste problematiche perché molti padri, che spesso non riescono a reagire a questo grande fallimento, hanno bisogno di essere aiutati sia da un punto di vista emotivo che concreto, attraverso l'assistenza legale con consigli e pareri di un esperto.
 
Aggiunge l'alto valore sociale che questa iniziativa porta con sé, oltre ad aiutare uomini sofferenti e, nei casi più gravi, disperati, può fungere da catalizzatore di tutti quei sentimenti di delusione e scoramento che spesso si trasformano in rabbia e rancore e in alcuni casi in atti di violenza contro le ex compagne o ancora peggio verso i figli.
Grazie a questa associazione, tanti padri e uomini in crisi potranno affrontare con una maggiore consapevolezza, e si auspica con più serenità, un momento doloroso come la separazione, contrastando anche un fenomeno sempre più diffuso della violenza sulle donne.
Infatti, a volte, anche solo parlare con questi uomini feriti e ascoltarli può servire per rompere e scardinare spirali di rabbia che crescono a dismisura e sfociano negli episodi che tutti i giorni ormai riempiono le cronache dei giornali.
 
Fanno parte del Comitato Direttivo anche Giorgio Tavernini (segretario) e Matteo Ortolani (cassiere), da poco separato con tre figli affidati a lui.
L'associazione verrà ufficialmente presentata i primi giorni del mese di marzo in occasione della prima del film Posti in piedi in Paradiso di Carlo Verdone, al cinema Vittoria, che narra la storia di 4 padri separati che uniscono le forze per sopravvivere.
 
Per maggiori informazioni è possibile contattare il Presidente Giorgio Scarpa, e-mail [email protected] - cellulare associazione: 349 1135195.
 
Minella Chilà
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