Il Ministro dell’Interno Piantedosi al Festival dell’Economia
«Più collaborazione con i paesi di partenza per scoraggiare il traffico di esseri umani»
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«La collaborazione con la Tunisia e con i paesi di partenza è fondamentale per governare il fenomeno migratorio e contrastare l’arrivo di migranti irregolari.
«Ci vogliono azioni di cooperazione con effetto sul lungo periodo per scoraggiare l’emigrazione da parte dei giovani”.
Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi nel meeting «Serve una svolta nelle politiche di immigrazione» in sala Depero ha spiegato le strategie del Governo per contrastare le migrazioni irregolari, tra sostegno ai paesi del Nord Africa e progetti per il loro sviluppo interno.
Il ministro dell’Interno rispondendo alle domande di Alberto Faustini ha illustrato le azioni del Governo per contrastare l’immigrazione irregolare.
«In nord Africa – ha dichiarato Piantedosi – abbiamo avviato una serie iniziative non solo orientate al contrasto del traffico di esseri umani, ma che vanno in diverse direzioni.
«Con la Tunisia abbiamo avviato un rapporto fondato sulla cooperazione con un sostegno che spazia a 360 gradi: un supporto alla polizia per migliorare la sicurezza, progetti di sostegno per lo sviluppo locale, l’impegno col Fondo Monetario Internazionale per sbloccare un prestito di 1,9 miliardi di dollari che sarebbe linfa vitale per un paese che sta vivendo un grosso problema e merita di essere sostenuto.
«La Tunisia è una vittima del fenomeno della migrazione e sta facendo uno sforzo importante per frenare le attività dei trafficanti: se è vero che dalle sue coste sono aumentate in maniera esponenziale le partenze è altrettanto vero che la Tunisia ha effettuato almeno 20mila recuperi con attività di controllo sulle coste e sul territorio.»
La soluzione è aumentare la collaborazione non solo con i paesi da dove i migranti si imbarcano, ma anche con le nazioni d’origine.
«Abbiamo buoni rapporti con la Turchia – ha concluso Piantedosi - e con la Libia, altro paese da dove partono i migranti e al momento diviso tra la Tripolitania e la Cirenaica e proprio da quest’ultima regione lo sorso anno si sono registrate 20mila partenze.
«Abbiamo avviato un confronto con questa regione, restando convinti che i fenomeni si combattono creando le condizioni per cui le giovani generazioni possano restare nei luoghi d’origine e l’emigrazione non sia l’unica attrazione.»