I pubblici esercenti del Trentino vogliono ripartire in regola

E gli agenti di polizia locale all’inizio si limiteranno a fare formazione

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Oggi a metà mattinata si è svolta una conferenza stampa all’aperto in Via Don Arcangelo Rizzi, davanti all’Osteria delle Due Spade, dove gli esercenti del Trentino hanno voluto esprimere la propria soddisfazione per la fine di un periodo così difficile come quello che abbiamo attraversato per colpa del Coronavirus.
Erano presenti il Presidente Confesercenti del Trentino Renato Villotti, il Vice presidente Mauro Paissan, il Vice presidente Massimiliano Peterlana del Comparto Turismo e presidente FIEPET, il Direttore Confesercenti Cekrezi, Arturo Mazzacca, Claudio Cappelletti, Federico Corsi, Marco Gabardi, Carlo Callin Tambosi e i Responsabili di Categoria Sara Borrelli e Fabrizio Pavan.
 
L’occasione scelta è stata quella del mercato del giovedì, per la prima volta aperto al completo, cioè non solo per i rivenditori di generi alimentari ma per tutti. E con qualche bancarella anche in via Belenzani per evitare che le bancarelle stessero troppo vicine.
«Il mercato – ha detto l’assessore al commercio del comune di Trento – è la massima espressione locale dello scambio cittadino.»
Lo spirito della riunione era quello della condivisione dei comportamenti tra imprese e cittadini clienti, del ruolo di Confesercenti in questa situazione, ma soprattutto far capire che «se ognuno fa la sua parte, si può guardare ad un futuro per imprese e ritorno alla vita sociale nei nostri centri».
 

 
In effetti l’argomento che ha dominato la portante della conferenza sono state le misure di sicurezza.
Basti pensare alle difficoltà per il ristorante alle due Spade che, se non avesse potuto portare tavolini all’esterno, non avrebbe avuto posti a sedere sufficienti per tenere in piedi l’attività.
Con gli esercenti e i loro presidente e vicepresidenti, c’erano anche l’assessore comunale al commercio e un maggiore della Polizia Locale di Trento, i quali hanno spiegato che agli inizi della Fase 2 i vigili cercheranno solo di aiutare i titolari a osservare le regole complicate imposte per evitare che l’epidemia possa riprendere vita.
 
Oggi peraltro sembrava tutto regolare. La gente che sfilava davanti alle bancarelle con la mascherina e taluni con i guanti, mantenendo le distanze di sicurezza.
Il punto è per quanto tempo si riuscirà a mantenere alto il livello di guardia.
Un negoziante con il quale abbiamo parlato ha detto che in questi tre mesi non ha avuto il minimo aiuto da chicchessia, precisando di aver dovuto comunque sostenere seimila euro di spese.
«Per fortuna li avevamo» – Ha concluso sorridendo.