La Compagnia Alpini Paracadutisti festeggia i suoi 60 anni
Si sono ritrovati presso il soggiorno alpino di Costalovara con il comandante in capo generale Gamba e il generale in congedo Novelli
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Ieri mattina, numerosi soci dell'Associazione Nazionale Alpini Paracadutisti «MAI STRAC» si sono ritrovati a Renon, presso il soggiorno alpino di Costalovara, per celebrare il 60° anniversario della costituzione della prima Compagnia Alpini Paracadutisti, fondata presso la Caserma Cadorna di Bolzano il 1° aprile 1964.
Al ritrovo erano presenti ben due Comandanti delle Truppe Alpine, entrambi già Comandanti della Compagnia Alpini Paracadutisti: il Generale Armando Novelli, in congedo, e il Generale Ignazio Gamba, attualmente in servizio e tuttora Comandante delle Truppe Alpine.
Il Presidente dell’Associazione, il Ten. Col. in congedo Rocco Ruscio, ha consegnato agli illustri generali un dono in segno di gratitudine per il grande contributo fornito alla specialità degli «Alpini Paracadutisti».
La Compagnia Alpini Paracadutisti ha la sua storia radicata a Bolzano, dove, al momento della sua costituzione, raccoglieva sotto di sé i 5 plotoni di Alpini Paracadutisti precedentemente inquadrati nelle 5 Brigate Alpine allora esistenti: «Tridentina», «Julia», «Taurinense», «Cadore» e «Orobica».
In questo modo, venne concentrato in un'unica unità altamente specializzata personale dotato di elevate capacità di movimento e combattimento in ambiente montano, la cui ossatura era costituita da ufficiali e sottufficiali istruttori sci, arrampicata e paracadutismo.
La Compagnia ha cambiato più volte nome, passando da Compagnia Alpini Paracadutisti a Compagnia Alpini Paracadutisti del 4° Corpo d’Armata Alpino e poi a Compagnia Alpini Paracadutisti «Monte Cervino».
Nel 1996, è stata potenziata ed elevata di rango, dando vita al Battaglione Alpini Paracadutisti «Monte Cervino», e nel 2004 è stata inquadrata nel ricostituito 4° Reggimento Alpini Paracadutisti.
Il reggimento ha avuto la sua sede a Bolzano fino a dicembre 2010, per poi essere trasferito a Montorio Veronese.
Un percorso di crescita organica e di specializzazione professionale che ha trasformato quella originaria compagnia di «paracadutisti ed esperti soldati di montagna» in un Reggimento, oggi non più inquadrato nelle Truppe Alpine, ma che fa parte delle Forze Speciali dell’Esercito.