«Occhio sul festival», in Piazza Cesare Battisti dalle 10 alle 19

Sono tornati anche quest'anno gli studenti del MIDE e il loro laboratorio audiovisivo.




Alla tenda di «Occhio sul festival» (aperta in Piazza Cesare Battisti fino alla fine del festival dalle 10 alle 19), il lavoro non è mancato.
L'occhio in questione è quello degli studenti del MIDE, l'Istituto di Istruzione Superiore «don Milani - F. Depero», e del Centro territoriale per l'educazione permanente di Rovereto.

Ragazzi e professori insieme sono infatti alle prese con computer e videocamere in un laboratorio audiovisivo volto alla realizzazione di filmati e cartoni animati in forma di documentario.
Sotto i riflettori la vita degli stranieri in Italia e, specularmene, dei trentini all'estero.
Storie e racconti che superano non solo le barriere culturali ma anche quelle generazionali.

Sullo sfondo è la crisi che ha colpito l'Italia, e la situazione di chi in tutto ciò è combattuto fra la volontà di rimanere e il desiderio di tornare dalle proprie famiglie.
L'obiettivo didattico mira ad aumentare la sensibilità verso l'altro senza sentimenti di discriminazione né verso coloro che provengono da altri paesi né verso coloro che posseggono un'altra cultura o un altro

Credo religioso o politico, insegnando l'importanza della solidarietà e del confronto.
In occasione del Festival i ragazzi hanno poi realizzato un numero di «Noialtri», una raccolta di interventi che sono alla base dell'indagine di questo laboratorio.

I commenti sono vari.
«Sono in Italia da un anno e mezzo, più o meno, e quello che mi ha colpito di più in ambito economico è stata la mancanza di lavoro stabile» dice Jimmy.
«La crisi fa male. Faccio dei sacrifici con i miei genitori» continua Miriam.
Ma c'è anche chi, come Saida, che ricorda che «La vita è come una ruota, ognuno deve aiutare l'altro. Se si ferma uno si fermano tutti. C'è la crisi, ma la vita va avanti.»