È morta Lois Maxwell, l'indimenticabile Miss Moneypenny
Era nata in Ontario (Canada) Aveva 80 anni e aveva girato14 film nei panni di Miss Moneypenny, la leggendaria segretaria di «M», eternamente innamorata di 007 James Bond

È morta a 80 anni in Australia Lois Maxwell, l'attrice che tutti
ricorderanno per aver interpretato dal 1962 al 1986 la segretaria
di «M», il direttore dei Servizi Segreti di Sua Maestà nei film di
James Bond 007. Aveva girato 14 film in quei panni, dao tempi di
Sean Connery a quelli di Roger Moore.
Era nata nel 1927 in Ontario e aveva cominciato la sua carriera
lavorando in una radio. Ben presto però si trasferì in Inghilterra
al seguito del corpo destinato a «intrattenere l'esercito canadese»
in guerra contro la Germania. Aveva 15 anni e alla fine della
guerra riuscì a frequentare l'Accademia reale d'arti drammatiche,
dove fra l'altro conobbe Roger Moore.
Si trasferì a Hollywood alla fine degli anni '40, dove interpretò
varie parti di successo con Shirley Temple e Ronald Reagan, per poi
portarsi in Italia a girare alcuni film con Amedeo Nazzari,
Vittorio De Sica, Marisa Merlini e Sophia Loren. Fece parte (anche
se nessuno la ricorderà) del cast di «Lolita», il film
(trasgressivo per l'epoca) di Stanley Kubrick con James Mason e
Shelley Winters.
Partecitò a varie serie fortunate, ma tutti la ricorderanno come la
segretaria di «M», perdutamente innamorata di James Bond, il quale
era riuscito sempre a sedurla a parole, senza mai giungere al
momento che lei ha sognato per una vita.
Ebbe due figli dal marito Peter Churchill Marriott, Melinda, nata
nel 1958, e Christian, nato l'anno successivo.
Nei film di 007 non era mai la più bella delle ragazze in scena, ma
sicuramente è stata quella che ora si rimpiange di più. Questo
perché apparteneva a un mondo più reale delle donne, dove non
appariva mai come una super-girl, ma sicuramente era quella dotata
di maggiore sensibilità e femminilità.
Quando james Bond le chiedeva «Sei libera stasera
Moneypenny?», lei non aveva dubbi: prendeva il suo blocco da
stenodattilografa. Aveva i piedi per terra.
Era un po' il raccordo tra la fantasia (cinematografica) e la
realtà (vissuta), anche se portava con sè quel pizzico di donna
sognante proprio delle ragazze degli anni '50. Che poi erano quelli
della sua epoca.
Nella foto (Wikipedia), il suo indimenticabile sorriso e
il suo inseparabile telefono.