«Un sogno a cinque cerchi», la tappa a San Michele all'Adige
Sostenibilità e legacy fra i principali valori di Milano-Cortina 2026 (e Trentino A.A.)
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Nuovo appuntamento ieri sera, a San Michele all'Adige, del vasto calendario di incontri organizzati dal Coordinamento olimpico trentino in collaborazione con le Comunità di Valle per informare e coinvolgere l'intero Trentino in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2026.
Una preziosa occasione per conoscere l'organizzazione, le location, gli investimenti, il loro impatto sul territorio e le opportunità per i cittadini, come la possibilità di vivere una straordinaria esperienza da volontari ai Giochi.
Ieri in apertura di serata, nella sala del Municipio, la sindaca di San Michele all'Adige Clelia Sandri e Gabriella Pedroni, membro del comitato esecutivo della Comunità Rotaliana-Königsberg, hanno sottolineato l'importanza di questo momento informativo in un territorio, quello della Comunità, dove volontariato e associazionismo sono molto vivaci e contribuiscono a promuovere la pratica sportiva fra i giovani.
Nel corso della presentazione, la sostenibilità è stata uno degli argomenti sui quali ha posto l'accento il presidente del Comitato Paralimpico trentino Massimo Bernardoni.
«Le risorse messe in campo – ha affermato – vengono sfruttate al meglio per migliorare la qualità di vita dei cittadini investendo in infrastrutture, in cultura e sensibilizzando rispetto al mondo della disabilità e all'importanza della pratica sportiva.
«Sostenibilità, ma anche legacy – ha aggiunto Bernardoni – sono stati aspetti determinanti nell'assegnazione dei Giochi. Valori che si concretizzeranno, fra l'altro, migliorando impianti già esistenti che dopo i Giochi saranno a disposizione della comunità, e realizzando infrastrutture che gioveranno alla qualità della vita, come gli interventi di sbarrieramento.
«Una migliore accessibilità – ha concluso Bernardoni – consentirà fra l'altro di poter valorizzare e mostrare il nostro patrimonio culturale con vantaggi anche per il turismo.»
«Lo sport è un valore importante non solo per gli atleti, ma per l'intera società, – ha affermato Paolo Bouquet, membro del Coordinamento olimpico provinciale e delegato speciale del rettore dell’Università di Trento ai Giochi invernali 2026. – «Un'opportunità per migliorare il Trentino attraverso interventi strutturali e infrastrutturali.
«Una legacy che non sarà beneficio solo delle sedi di gara come dimostrano, fra gli altri, gli interventi a Baselga di Piné.
«E poi – ha aggiunto Bouquet – vi sono gli interventi nel settore dei trasporti, l'interramento dell'alta tensione, la connettività.
«Quindi le iniziative proposte dell'Università di Trento, come gli interventi riguardanti la conciliazione fra studio e pratica sportiva per gli studenti/atleti, il progetto per dotare gli impianti delle gare olimpiche di un’infrastruttura digitale per la raccolta e l’analisi dei dati sportivi e, non ultimo, il convegno internazionale su sport, ricerca e tecnologia che si terrà nel 2025 con ospiti da tutto il mondo.»
Anche a San Michele all'Adige atlete e atleti del territorio hanno trasmesso al pubblico in sala emozioni e vissuti sportivi, fra vittorie e sconfitte quali insegnamenti e parti integranti dell'esperienza sportiva ad ogni livello.
Nella sala del Municipio sono intervenuti l'ex tuffatrice Francesca Dallapè, la giocatrice di palla tamburello Beatrice Zeni, l'atleta paralimpica Giuliana Chiara Filippi, l'ex sciatore paralimpico Alessandro Daldoss e in collegamento video il pallavolista Gianluca Galassi.
Valore comune di tutti gli interventi è stato l'importanza della pratica sportiva, cominciando dalla giovane età.