Ci ha lasciati il sindacalista Gianni Cretti. Aveva 78 anni

Paolo Farinati ricorda un uomo che non è stato solo segretario della camera del lavoro

Gianni Cretti e Aldo Farinati.

Ci ha lasciati, certamente più soli, Giovanni Cretti, per tutti «el Gianni». Mancherà alla sua famiglia, ma allo stesso tempo a migliaia e migliaia di protagonisti del mondo del lavoro del nostro Trentino. Per decenni, dalla metà degli Anni ‘60 al giorno della sua pensione, si è dedicato con capacità, rispetto e uno stile tutto suo alla salvaguardia della dignità e dei diritti dei lavoratori.
Mio padre Aldo lo conobbe alla Cartiere del Garda, ne intuì subito le doti, la passione e la sensibilità. Tra i due nacque ben presto una simpatia e una stima reciproca. Gianni entrò nel direttivo della Federazione Poligrafici e Cartai della CGIL del Trentino e iniziò a frequentare anche la Camera del Lavoro di Rovereto, sita al mitico «Follone».
 
Uomo della fabbrica, che della fabbrica conobbe il profumo, gli odori, la vera solidarietà tra i protagonisti del lavoro. La profonda conoscenza della materia sindacale, l’equilibrio e la determinazione fecero di lui un validissimo «contrattualista».
Nelle numerose assemblee e incontri con i lavoratori del Trentino Gianni venne individuato come uomo e rappresentante affidabile, un riferimento per tutti, una leadership, la sua, condita pure da un sano intelligente senso dell’ironia.
Gianni si conquistò la stima dei vertici della CGIL del Trentino e divenne per oltre 15 anni Segretario della Camera del Lavoro di Rovereto e della Vallagarina, in tempi non certo facili nel gestire i rapporti con il mondo industriale, toccato da parecchie crisi economiche e di conseguenza anche occupazionali.
 
Dopo la sua lunga presenza nel sindacato, Gianni Cretti fu tra i principali e più attivi protagonisti all’interno dell’Agenzia del Lavoro della nostra Provincia. Come Assessore comunale di Rovereto anche alle Attività Economiche e al Lavoro, ebbi modo di confrontarmi più volte con lui, invitandolo a relazionare sulla situazione in Vallagarina pure in Consiglio comunale. Sapeva catturare l’attenzione di tutti con il suo parlare lento, chiaro, dettagliato, che non lasciava dubbi. Alla chiusura, dopo ben 156, della Manifattura del Tabacchi di Borgo Sacco, nel marzo 2008, accanto a tutti i Parlamentari trentini in Sala «Valentino Malfatti» del Comune c’era anche lui. E da lui vennero le parole più importanti e più concrete, soprattutto sul saper e voler innovare davanti ad un settore produttivo obsoleto, guardando come comunità al futuro con visione, lungimiranza e coraggio.
 
Prima della malattia Gianni venne spesso a trovare mio padre Aldo. Era sempre uno spettacolo rimanere ad ascoltarli, tra ricordi, vicende sindacali, battute ironiche, ma sempre condite da affettuoso rispetto, verso qualche collega o nella ricostruzione di alcune delle tante vicende vissute assieme.
Negli ultimi tempi sono stato a trovarlo a casa o ci sentivamo al telefono. Era sempre un grande piacere. Pur affaticato dalla malattia, tra un bicchiere e l’altro, amava raccontare e sapeva farmi sorridere come pochi.
Ciao, carissimo Gianni, Ti saluto con perenni affetto, ammirazione e gratitudine. Riposa in Pace.

Paolo Farinati