La Wagner arriva a 200 km da Mosca, poi si ferma

Importante la mediazione del presidente della Bielorussia Lukashenko. Tutto ora può accadere e nulla tornerà come prima

La Russia è stata a due passi dalla guerra civile, ma per fortuna all’ultimo momento si è voluto evitare un bagno di sangue.
Importante è stata la mediazione del presidente della Bielorussia Lukashenko, anche se è probabile che sia stato solo l’interposta persona tra Putin e Prigozhin.
In mattinata Putin aveva fatto un drammatico discorso alla nazione, paragonando la situazione alla rivoluzione russa del 1917.
Anche se francamente non vediamo alcuna assomiglianza della situazione attuale a quella di oltre un secolo fa, il paragone fatto da Putin sta a indicare quanto fosse drammatica la situazione.
 
Alla fine, come detto, Prigozhin ha fermato i suoi 5.000 uomini (sui 50.000 di cui dispone ma che non erano in marcia) a 200 km da Mosca.
Ma, attenzione, nulla tornerà come prima.
La rivolta dei mercenari sta a indicare che il rapporto di fiducia tra Putin e Prigozhin si è rotto. E non ci pare che una frattura del genere possa rimarginarsi.
D’altronde, è quanto ci si può aspettare da un esercito di mercenari.
L'avventura però lancia a Putin un messaggio chiaro e forte: la popolazione ha applaudito i ragazzi della Wagner. Per il valore fin lì dimostrato, o perché marciavano su Mosca?
Più probabile questa seconda spiegazione.

A questo punto sono due le domande che cercano risposta.
La prima è cosa possa aver scatenato la rivolta della Wagner. La seconda è che cosa succederà adesso.
La prima può trovare risposta in due situazioni: Mosca non ha mantenuto gli impegni finanziari e non ha più inviato neanche rifornimenti né munizioni. Poi la crisi si è esasperata e oggi abbiamo visto le conseguenze.
La seconda risposta è un’ipotesi complessa da formulare. Di logica, la Wagner dovrebbe uscire dal conflitto. E pare che la Bielorussia sia disponibile a ospitare i mercenari di Prigozhin.
Ma in tutti i casi, alla Russia verrebbero a mancare le forze militari più capaci di sostenere un conflitto.
Il che non vorrebbe dire fine della guerra Russo Ucraina, ma potrebbe certamente portare Putin a più miti consigli.
 
L’Europa, non solo sta a guardare, ma ha applicato una ulteriore quantità di sanzioni contro la Russia.
Il fatto che si tratti di problemi interni alla Russia non dovrebbe esimere l’Unione Europea da esprimere la propria posizione.
Una Russia instabile è più pericolosa della guerra.
Certamente non dobbiamo dare consigli a Putin, ma si potrebbe cogliere l’occasione al volo per trattare una pace equilibrata (cioè non troppo dannosa per Mosca), magari cercando una soluzione generale per tutto l’oriente europeo.
Ipotesi questa che ci sembra lontana dai pensieri dei nostri governanti...

G. de Mozzi