Una cattedrale di musica e spiritualità – Di Sandra Matuella

Intervista e presentazione di Ezio Bosso che si esibirà a Trento domenica 2 settembre

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In Trentino, e non solo, cresce l’attesa per il concerto di Ezio Bosso con la «STRADIVARIfestival Chamber Orchestra» e Anna Tifu in qualità di violino solista, che si terrà domenica 2 settembre in piazza Duomo a Trento: si tratta dell’unica data del Triveneto, proposta dalla quinta edizione del Trento Summer Festival, ideato da Alessandro Raffaelli di Radio Italia Anni Sessanta e da Roland Barbacovi dell’Agenzia Showtime di Merano.
 
Compositore e direttore d’orchestra di fama internazionale, Ezio Bosso dirigerà un programma musicale davvero avvincente, sospeso come è tra la musica classica e contemporanea, in un ideale dialogo senza tempo tra i maestri del passato e del nostro presente: il concerto si apre, infatti, con Mozart, l’Ouverture tratta dall’opera «Le Nozze di Figaro»; prosegue con una composizione di Ezio Bosso intitolata «Esoconcerto» op.167 per violino, archi e timpani con il violino solista di Anna Tifu.
La serata si concluderà con la Sinfonia N.7 in La Maggiore op. 92 di Beethoven.
 
Per quanto riguarda il «Trento Summer Festival» che torna in città per la quinta edizione con un evento unico e speciale come quello del direttore Ezio Bosso, ricordiamo che nelle precedenti edizioni ha presentato altri nomi di spicco della musica italiana e internazionale, da Joan Baez a Earth Wind & Fire, Antonello Venditti, Afterhours, Nek e Francesco Renga.
«L’organizzazione della rassegna Trento Summer Festival – spiegano Raffaelli e Barbacovi – non sarebbe possibile senza la sinergia tra diversi enti e sponsor.
«Un ringraziamento particolare quindi alla Provincia di Trento, al Comune di Trento, all’APT Trento - Monte Bondone e Valle dei Laghi, a Trentino Marketing, alla Cassa Rurale di Trento, a Giacca Costruzioni Elettriche e alla Concessionaria Alpin.»

 Prevendita dei biglietti 
Trento: Centro S. Chiara – Radio Dolomiti – APT – Bazar – Promoevent
Rovereto: Diapason Musicpoint
Bolzano: Bazar/Merano: Non Stop Music
Provincia di Bolzano: tutte le librerie Athesia

Internet: www.ticketone.it - http://bit.ly/EzioBossoTrento

A pochi giorni dall’attesissimo concerto in piazza Duomo a Trento, il Maestro Ezio Bosso racconta a L’Adigetto.it le sue emozioni più profonde legate alla nostra terra.
 
Maestro Bosso, del suo rapporto con il Trentino possiamo ricordare il sodalizio con i Suoni delle Dolomiti e la sua composizione «Under the Tree's Voices», una evocazione poetica del Bosco dei violini di Paneveggio, sulla quale la coreografa trentina Francesca Manfrini ha realizzato un balletto altrettanto ispirato e coinvolgente?
«Sì, poi la musica genera sempre qualcosa, è questo il vero fine dell’emozione: muovere, muoversi, cercare e cambiare. Come da suono a gesto. Ed è esattamente ciò che nel concerto sentirete, il cui filo portante saranno proprio questi principi. Poi, il fatto che un albero che oggi ha più di 260 anni e che mi sopravviverà, sia a me dedicato è stato un grande e indimenticabile regalo degli abitanti della Val di Fiemme a cui sarò sempre grato e amico.
«Così come serbo come oro la lunga amicizia che mi lega al coro Sosat e andrea Zanotti col quale mi trovo ogni volta che possiamo, per fare musica insieme. Il mio rapporto col Trentino è quindi pieno di affetto e felicità…e canederli!»
 
La sua musica è molto amata dalle persone perché va oltre la musica stessa, e ci trasmette emozioni che si parlano della vita tutta. Per lei questa condivisione di tutte queste emozioni attraverso la musica è una gioia o anche una responsabilità di cui sente il peso?
«Vivo tutto con responsabilità. Ogni gesto, ogni azione. La musica per sua natura, come l’amore, è fondata sulla responsabilità dell’altro.
«Ogni musica del repertorio a cui appartengo che ancora vive tra noi nonostante i secoli che ci separano, trascende l’uomo e persino la musica stessa e ci trasmette emozioni perché la vita prescinde da noi.
«Quella musica è pregna della vita di uomini, di persone vissute nel 600, 700 o 800. Dei loro spazi e tempi. Interiori ed esteriori. Dei gesti, dei credo e delle disillusioni. Ogni musicista che affronta quel grande repertorio dovrebbe sentire la responsabilità dell’esito delle sue scelte per questo il suo studio, la ricerca incessante devono per me essere la base del lavoro di trasmissione di un patrimonio così importante al pubblico d’oggi. La responsabilità dovrebbe essere parola chiave nella vita artistica di ogni musicista.
«Io la sento come natura stessa, come le dicevo prima. Altri forse meno e probabilmente sarà il pubblico a sentire l’esecuzione come meno pregante, ricca di significati. Dopo diche ciò che ho scritto ha solo lo stesso impegno e regole di tutti i miei padri passati. Non vedo differenze. Io non esisto. Quando affronto un brano scritto da me lo affronto esattamente come affronto Beethoven o Mahler. Lo dico con umiltà sia chiaro e non volendo fare un paragone. Sono minuscolo al loro confronto e conosco meglio il compositore presente, visto che ci vivo assieme.»
 
Il suo concerto di Trento si terrà in Piazza Duomo al cospetto di una antica Cattedrale dove si è svolto un importante evento di fede e spiritualità, come il Concilio di Trento. C'è Insomma una dimensione spirituale molto forte e le chiederei se e quanto oggi, per Lei e per l'umanità in generale, c'è bisogno di spiritualità.
«La musica è una forma tridimensionale, tangibile, ma al contempo impalpabile di spiritualità. E c’è sempre bisogno di spiritualità e di luoghi che ci aiutino a ritrovarla nel quotidiano. La Cattedrale di Trento è di certo un luogo simbolo del desiderio dell’uomo di porre lo spirito innanzi al quotidiano.
«Posso solo sentirmi fortunato di portare musica davanti ad un tale simbolo. Portare un tempo fatto di tempi in quella piazza, con Mozart e Beethoven, in questo luogo così importante per tutta la cultura di lingua tedesca, cultura a cui devo tanto e a cui mi sento intimamente legato sin dai miei studi a Vienna quando ero ancora un ragazzo.»
 
Sandra Matuella – [email protected]