Breve guida su come progettare un packaging
Ma non uno qualsiasi: deve essere in grado di attirare l’attenzione dei social media
Quando un’azienda affermata (o una start up) vuole vendere un prodotto in questo periodo storico, è pressoché necessario che il marketing prenda la strada dei social network.
Pubblicità mirate, collaborazioni con influencer professionisti e profili curati sono tutti strumenti indispensabili per la corretta promozione del brand e del prodotto, al punto che molto del personale coinvolto acquista su Followerius (o piattaforme analoghe) le interazioni necessarie per boostare il profilo aziendale e i suoi post.
Un’ampia copertura sui social network permette di raggiungere molti potenziali clienti e di migliorare così il fatturato.
Tuttavia, in un mondo attento all’immagine ma anche alla salute dell’ambiente, degli animali e delle persone, è necessario rinnovarsi continuamente e proporre non solo dei prodotti originali, ma anche un packaging che regga il confronto con la concorrenza.
Creatività: anche l’occhio vuole la sua parte
Il packaging non è solo l’involucro esterno del prodotto; si tratta della prima cosa che il potenziale cliente vedrà, il primo impatto che potrebbe indurlo a restare o passare oltre.
Colori, forme, scritte e geometrie, oltre ad adattarsi al prodotto e all’azienda, devono anche essere belle, attraenti e in grado di veicolare i messaggi in modo efficace, il tutto mantenendo una certa coerenza con l’identità del brand.
Un esempio di packaging che riesce ad attirare l’attenzione riguarda i prodotti cosmetici coreani: i colori vivaci o pastello e le confezioni a forma di animaletto inducono molte ragazze (ma anche donne e talvolta uomini) a collezionare i cosmetici e a condividerne le foto sui social, così da affascinare altri potenziali acquirenti con la bellezza del packaging.
Riconoscibile al primo sguardo
I brand che funzionano meglio sono quelli il cui packaging è riconoscibile alla prima occhiata, come le celebri scatole azzurro Tiffany dell’omonima gioielleria; chiunque conosca il marchio, infatti, lo riconoscerà in qualunque post o storia che ne parli.
Poiché le tendenze estetiche moderne tendono al minimalismo e all’essenzialità, è consigliabile scegliere un packaging sobrio, elegante e funzionale, ma comunque in grado di raccontare la storia e l’idea che hanno portato alla sua creazione.
Talvolta, per farsi notare dai social, può essere utile puntare sull’originalità delle forme e dei colori, magari prendendo spunto dalla concorrenza e discostandosi quel tanto che basta per spiccare nel mucchio, ma senza mai perdere di vista le caratteristiche e i colori del brand.
Ecologico e sostenibile
Vegetariani, vegani, animalisti e ambientalisti sono accomunati da un’esigenza semplice che però non sempre riescono a soddisfare: la ricerca di un packaging ecologico, rispettoso dell’ambiente e facilmente riciclabile.
Spesso, i packaging che rispettano questi criteri usano una palette di colori che vira dal verde (per richiamare la natura) al marrone, per riprendere i toni della carta e del cartone riciclato.
Chi naviga sui social alla ricerca di un prodotto con determinate caratteristiche verrà attratto dall’aspetto grezzo del packaging e sarà spinto a verificare se si tratta di un buon acquisto e se i valori dell’azienda sono adeguati.
Ovviamente, se si fa leva sull’aspetto ambientalista del packaging, anche le materie prime e il ciclo di vita del prodotto dovranno essere altrettanto sostenibili.
Comodo da usare
Nell’epoca dei social network, capita spesso che influencer e utenti meno seguiti si divertano a mostrare i prodotti del momento, con tanto di packaging, in video, post e foto.
In questo modo, molti aspiranti clienti possono essere più predisposti a comprare oppure, al contrario, a evitare il prodotto per via di una recensione negativa.
Un packaging di bell’aspetto è sicuramente un punto a favore, ma per non scoraggiare i potenziali acquirenti è necessario che la confezione fornisca anche informazioni ed eventuali istruzioni sull’uso del prodotto.
Inoltre, il packaging deve essere facile da aprire: confezioni troppo strane o elaborate, che richiedono forza o attrezzi per essere aperte, rischiano solo di scoraggiare gli utenti.
L’accessibilità è uno degli aspetti chiave per un prodotto che vuole essere considerato inclusivo: un influencer disabile potrebbe sponsorizzare più volentieri un brand che tiene in considerazione le necessità di un’ampia gamma di persone diverse.
Per assecondare l’estetica (ma anche la praticità), se i prodotti verranno venduti anche nei negozi fisici sarà necessario verificare quanto spazio occupa il packaging e come le varie confezioni interagiscono tra di loro nello scaffale.
Inoltre, il packaging dovrà resistere bene ai trasporti senza contaminare o guastare il prodotto: a nessuno piace ritrovarsi in mano una confezione rovinata.