Verso il 2 Giugno: l’Ana da sempre al servizio della Patria
Il 2 giugno 1946, il referendum che sanciva la nascita della nostra Repubblica
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Il 2 giugno 1946, settantotto anni orsono, il referendum (in cui per la prima volta parteciparono al voto le donne italiane, entusiaste e più numerose degli uomini) sanciva la nascita della nostra Repubblica.
Gli italiani, usciti dalle terribili e nefaste esperienze della dittatura e della Seconda guerra mondiale, desideravano ardentemente dare vita a una società che fosse fondata sui valori della libertà e della democrazia, valori che sono diventati l’asse portante dell’agire comune.
Un sentimento nazionale che non è solo di facciata, ma che anche in anni recenti si è concretizzato in un impegno corale e sinergico di Istituzioni, Sanità e Forze armate contro la grave minaccia della pandemia: in tale frangente il volontariato, con la nostra Associazione in prima linea, ha recitato un ruolo fondamentale.
E non è trascorso purtroppo molto tempo prima che nuovamente come volontari alpini dovessimo intervenire, come è stato per l’opera di soccorso alle popolazioni dell’Emilia Romagna devastata un anno fa dall’alluvione.
In questa giornata le penne nere isseranno il Tricolore sulle migliaia di sedi di Gruppi e Sezioni in tutto il Paese, sottolineando di essere sempre al servizio della Patria, nel nome dei loro valori ultrasecolari, pronti a rispondere «presente!» quando è necessario intervenire a favore dei fratelli meno fortunati.
È proprio questa fedeltà alla nostra Repubblica che ci sprona a trasmettere tale patrimonio valoriale ai giovani: generazioni che rispondono con entusiasmo quando sono coinvolte, specie attraverso l’esempio, come dimostrano i nostri Campi scuola, che anche quest’anno attireranno circa ottocento ragazzi e ragazze tra 16 e 25 anni.
Ed è pensando a loro e richiamandoci al dettato dell’art. 52 della Carta costituzionale, che definisce «sacro il dovere della difesa della Patria», che insistiamo, convinti che sia in primo luogo interesse della Repubblica stessa, perché sia ripristinato per tutti i giovani un servizio obbligatorio, in forme moderne e condivise, che contribuisca a formare i nuovi cittadini nel solco dei valori trasmessi dai padri fondatori.
Viva la Repubblica italiana, allora e, come sempre, viva gli Alpini!
Sebastiano Favero
Presidente Associazione Nazionale Alpini