Iroso, l'ultimo mulo degli Alpini, è andato avanti. Aveva 40 anni
Partecipava anche alle adunate degli Alpini, ma ultimamente era tenuto a riposo
Iroso (nella foto alla Adunata di Bolzano del 2012) era l’ultimo mulo dell’Esercito rimasto in vita, acquistato a un’asta pubblica da un gruppo di alpini che avevano voluto salvarlo dal macello.
Purtroppo l’Esercito Italiano aveva dovuto disfarsi dei muli perché non poteva permetterseli più. Ufficialmente sono stati sostituiti da cingolati e da elicotteri, ma in realtà sarebbero ancora utilissimi in molte condizioni particolari dove le macchine non possono fare nulla.
Il punto era che essendo quasi scomparsi i giovani in grado di allevare animali da tiro e comunque non esistendo più la leva obbligatoria, sarebbe stato un serio problema mantenere in caserma i quadrupedi più legati agli alpini, i muli.
Iroso aveva avuto anche una compagna, di nome Gigliola, rimasta con lui una decina d’anni, per poi morire prima del compagno.
Vista la disperazione di Iroso per la perdita della mula, gli alpini gli avevano procurato una nuova amicizia, una giovane asina di nome Winie, concessa in «comodato d'uso» da Marzio Bruseghin, l’ex campione del ciclismo proprietario di un allevamento del vittoriese.
Ora è la asina a piangere la scomparsa di Iroso. Ma con lei lo piangono i veci alpini, che nel mulo hanno sempre trovato un compagno fedele, un aiuto infaticabile e l’esempio di una fierezza straordinaria, tipica dell'alpinità, della gente di montagna.
Addio Iroso, ultimo mulo alpino, sei andato avanti anche tu.