L’unione tra imprese per la crescita del Made in Trentino
Mariagrazia Odorizzi, donna d’impresa, coordinatrice di Alliance of Stone, gruppo di imprese del porfido – Di Daniele M. Bornancin
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Un nuovo confronto, una conversazione con un’imprenditrice che vanta una grande esperienza nella gestione di un’impresa di famiglia, ma che ha anche lavorato in Provincia ed ha ricoperto la carica di Sindaco del Comune di Albiano.
Una figura, che oggi ha voluto cimentarsi in questa insolita alleanza tra alcune aziende del settore del porfido per offrire al cliente finale non solo un prodotto storico e di qualità, ma anche servizi innovativi, assistenza ed esperienza.
Una presenza femminile «a tutto campo» che rappresenta quel modo di essere impresa tra aziende, dove la storia e la tradizione si confrontano con l'innovazione, dove lo stimolo giornaliero si concentra nel lavorare assieme, per ottenere sempre maggiori successi.
Un momento per raccontare esperienze aziendali nuove, che operano nella Valle di Cembra, zona dell’oro rosso, che coprono settori tradizionali, che hanno rappresentato una rilevante quota dell’economia locale e nazionale.
In questo periodo ogni imprenditore è chiamato ad affrontare le complessità dell'ambiente esterno in continua evoluzione e quindi, spesso, diventa ponte tra la complessità esterna e l'organizzazione interna, sperimentando nuove forme di esplorazione, di mercati, di nuovi criteri nella gestione dell’attività aziendale.
Quest’unione d’imprese del mondo del porfido, traccia così una solida linea di condotta dell’essere azienda oggi.
Una novità nella novità, che permette di affrontare le nuove sfide, con più forza, più esperienza, più organizzazione, più qualità e più entusiasmo.
Si tratta di un modo diverso di guardare il futuro, nel sistema dello stare insieme, superando le difficoltà che si possono presentare nella vita di ogni azienda.
Si è toccato un settore tipico, che insieme al legno, fa parte del sistema trentino, che ha a che fare con l’edilizia sostenibile e con interessi nel campo ecologico e ambientale, di una risorsa della natura come quella del porfido dove l’attenzione proviene da varie parti: dagli imprenditori, dagli studiosi, dagli economisti, dalle nuove tecnologie, dai ricercatori e dal mercato.
Si tratta di «Alliance of Stone», (alleanza di pietra) gruppo d’imprese del mondo del porfido, sorta nell’autunno del 2016.
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Una sorta di gestione in partecipazione del sistema porfido, da parte di 6 aziende storiche del patrimonio trentino, per offrire all’utilizzatore tutte le esperienze, i criteri organizzativi, le professionalità, i servizi, di ogni singola realtà produttiva, con un modello innovativo moderno e al passo con i tempi.
In questo caso, il porfido non è considerato come un insieme di problemi, ma diventa un’opportunità, una crescita delle imprese, un nuovo modo di guardare al futuro, un ricercare nuovi mercati esteri.
Una rete d’imprese che unisce le proprie forze per fare meglio e per rappresentare l’efficienza, l’operosità e la professionalità della comunità trentina.
Fanno parte di questa nuova esperienza aziende storiche, economicamente solide, che hanno scelto di aggregarsi, tralasciando le possibili «invidie imprenditoriali»per affrontare nuovi mercati a livello internazionale, mettendo così a sistema le competenze e potenzialità individuali, per garantire soluzioni innovative, moderne e durature.
Un metodo che ha come obiettivi: l’ottimizzazione delle professionalità, dei costi, delle lavorazioni, dei tempi di consegna, dell’assistenza e della posa in opera del prodotto.
Alliance Of Stone, conta su un fatturato di 17 milioni di euro l’anno, cinque stabilimenti di produzione, tre giacimenti e quattro magazzini di stoccaggio, per 2,5 milioni di metri cubi di porfido, nuovi processi di automazione, sulla progettazione degli interventi sulla logistica, sulla modernizzazione dei processi produttivi.
Per il porfido proveniente da questa rete d’imprese è stato introdotto il marchio Fulkro, che garantisce la qualità del materiale, la competenza e capacità degli operatori di Alliance of Stone. Marchio questo che aderisce al protocollo Porfido Trentino Controllato e alle normative vigenti, nel rispetto dell’ambiente e del territorio.
Il Gruppo ha in programma a Civezzano, presso Porfidi Europa, la realizzazione di uno spazio dedicato alle mostre e dimostrazioni di allestimenti, di nuovi materiali compresi i marmi e le pietre ornamentali, una vera cittadella della pietra.
Il suo primo debutto con questa di «formula insieme» è stato la vincita di una gara per la realizzazione di una piazza di 22.000 metri quadrati nella città di Oradea in Romania, dove è utilizzato il porfido trentino e il marmo di Trani e dove sono in fase di conclusione i lavori di allestimento.
Porfido: roccia vulcanica, con una composizione chimica formata da: silice, alluminia, calcio, ferro, magnesio e che fa parte della piattaforma porfirica atesina presente in Val di Cembra, nella zona di Albiano e di altri paesi vicini.
Cava: luogo dove è estratto il porfido.
Lavorazione: finitura delle lastre, spezzettatura dei cubetti, levigatura, lucidatura.
Posa in opera: allestimento di: strade, piazze, viali, ornamenti scale e poggioli, giardini, zone di camminamento, fontane, caminetti, panchine e altre strutture ornamentali e d’uso.
Il Trentino è il territorio più ricco di porfido, con molte aziende che operano nel settore.
Le aziende trentine sono considerate di alta professionalità e negli anni si sono distinte per la posa in opera del porfido, considerata una vera arte tramandata di famiglia in famiglia.
Il prodotto è di alta qualità e di totale resistenza agli sbalzi termici (caldo - freddo), apprezzato in tutto il mondo. Ha varcato i confini trentini e nazionali, ed ha raggiunto i Paesi Europei ed Extra Europei.
Esempi di pavimentazioni di piazze si trovano in vari Stati dal Canada, ai Paesi Arabi, alla Cina, Brasile e ad altre zone mondiali.
E.S.PO: Ente Sviluppo porfido, istituito nel 1995, al fine di mantenere alta la qualità della produzione, con l’organizzazione di mostre, fiere; inoltre realizza studi, statistiche, ricerche, disciplinari sulle procedure di lavorazione di estrazione, di tutela dei lavoratori, che mette a disposizione delle tante aziende associate, di Enti, progettisti, laboratori, centri di ricerca, tecnici, istituti universitari.
L’imprenditrice è Mariagrazia Odorizzi, Presidente di Porfidi Europa e socio di E.L.P.P.A., coordinatrice del Gruppo di Alliance of Stone, Consigliere di Confindustria Trentino e di Trentino Export.
Mariagrazia, parliamo della sua esperienza?
«Sono vissuta in azienda con mio padre prima e poi con i fratelli, ora curiamo la gestione di E.L.P.P.A., impresa sorta nel 1966, nel 2016 ha raggiunto i 50 anni e si occupa di estrazione, lavorazione di porfido trentino, trasformazione di porfidi, graniti, marmi e pietre naturali, design, posa in opera pubblica e privata, arredo urbano.
«Nel 2013 Elppa, Euro Porfidi ed Odorizzi&Watschinger acquisiscono Porfidi Paganella SRL e nell’autunno 2016 Porfidi Europa.
Da questo impegno e dalla fiducia tra le parti, è stata creata l’unione delle imprese denominata Alliance of Stone.
«Da questa nuova esperienza abbiamo creato un metodo di alta collaborazione tra i dipendenti, siano essi maschi o femmine, basata sulla stima reciproca, tenendo ben saldo l’obiettivo di una crescita comune.
«Le mie esperienze di lavoro in Provincia nel settore urbanistico e dal 2005 al 2010 quella di sindaco di Albiano, paese per storia dove si sono avviate le cave per l’estrazione del porfido, mi hanno permesso di capire le caratteristiche del settore sia da una visione prettamente privata e aziendale, che pubblica con le regole sulla concessione e i piani regolatori di varie realtà comunali del Trentino.
«Una serie di esperienze che mi hanno dato sempre risultati positivi e di crescita umana e professionale.
«Certo, non possiamo dimenticare che essere donna significa avere a disposizione tante opportunità oggi più di sempre, ma è compito nostro far emergere con assoluta trasparenza le capacità, il modo di pensare, la concretezza nell’azione giornaliera, ossia quello spendersi per l’azienda che deve essere considerata non un bene di pochi, ma una risorsa per la comunità.
«È anche una questione di cultura, non devono emergere sempre le differenze tra i generi, ma bisogna ragionare in termini di esperienza, di formazione permanente, di tenacia, di condivisione. Io ho, per mia fortuna, avuto sempre grandi soddisfazioni in ogni campo in cui mi sono dedicata, mettendo a disposizione la volontà, la passione, l’impegno.
«Ho tre fratelli e con loro ho sempre collaborato in azienda, con costanti confronti, scambi di opinioni, discussioni, arrivando però insieme a delle decisioni finali condivise e compartecipate.
«Abbiamo adottato un sistema di condivisione tra i familiari e con i dipendenti che ha permesso alle nostre realtà aziendali di raggiungere i livelli attuali e di poter avviare forme di gestione associata, mai ipotizzate prima.
«Abbiamo così creato un gruppo che esamina insieme i progetti, l’impostazione e le scelte, con i relativi controlli degli stati di avanzamento di ogni opera, attingendo spesso dalle indicazioni e dalle osservazioni dei dipendenti.
«Devo aggiungere che i miei genitori, non mi hanno ostacolato, ma mi hanno spronato in ogni occasione e supportato in ogni mia decisione, sia scolastica che lavorativa, così come nella parentesi politico-amministrativa del nostro Comune.
E del settore del porfido cosa mi dice?
«Il porfido è un prodotto unico al mondo, anche se vi sono produzioni concorrenti provenienti dalla Cina e dall’Argentina, ma con caratteristiche molto diverse, il sistema del porfido trentino tiene e prosegue nella logica di offrire un prodotto di alta qualità.
«Le nostre aziende, ma anche quelle della nuova alleanza, hanno continuato anche in questi anni di crisi a produrre e a ottenere diverse commesse per opere di arredo nuove o per ristrutturazioni o sostituzioni del materiale.
«Abbiamo adottato però il sistema di dare al cliente un servizio completo, dall’estrazione e scelta del materiale, alla progettazione e posa in opera, con garanzia e assistenza anche dopo, nei tempi successivi al completamento del progetto, un’assistenza che può durare anche anni.
«Credo che si debba essere propositivi, non solo in questo settore, ma anche negli altri. Bisogna unire di più le forze di ogni azienda, perché è dimostrato e non solo dagli studi o dalle statistiche, che da soli come singole aziende non si ottiene niente.
«Il settore va complessivamente abbastanza bene nel suo cammino, forse vi sono da esplorare e conoscere ancora mercati nuovi. Certo bisogna dimenticare i tempi in cui, a volte si andava in perdita per vincere una gara, oggi bisogna dare prodotti e servizi di qualità, questo permette anche di dare un’impostazione diversa per le gare e per ottenere commesse.
«Il prodotto porfido del Trentino concede al cliente ampie garanzie di qualità e resistenza e una capacità professionale dei posatori, che creano vere opere d’arte nelle piazze, nell’arredo urbano e nelle abitazioni, nei palazzi dei centri abitati e delle città.
Bisogna continuare e migliorare la qualità dell’offerta trentina anche in questo settore.»
A proposito di Trentino, come vede questo territorio oggi?
«Il Trentino è visto oggi in qualche modo rallentato, le potenzialità ci sono, ma soffre di una certa sonnolenza complessiva; non si può rimanere ancorati a una vecchia logica d’impresa, perché il mondo corre e con molta velocità. Si può fare di più e meglio in diversi campi, bisogna credere e realizzare nuove idee, solo così si possono affrontare le nuove sfide che avanzano.
«Bisogna uscire dalla tranquillità del nostro orticello, per aprirsi con una nuova cultura all’esterno, per aprire di più le menti. Credo che il nostro Trentino abbia però bisogno di nuove visioni strategiche, mettendo al centro l’importanza della rete fra i vari attori del territorio.
«Dobbiamo insieme trovare nuovi slanci, abbandonare la logica delle paure e delle incertezze, per inaugurare una rinnovata fase di miglioramento delle realtà locali in un clima più salubre per tutti.
«È necessario rischiare per affacciarsi con maggior dinamismo e qualità al futuro.
Bisogna essere consapevoli che il Trenino ha grandi potenzialità, si tratta di saperle cogliere, adeguandosi a nuovi sistemi, utilizzando approcci e metodi diversi, dando più spazio ai progetti in rete, perché se le aziende crescono nelle città come nelle valli, migliorano anche le comunità.
E sull’Europa?
«Noi imprenditori siamo molto preoccupati di quest’Europa, anche in conseguenza dell’uscita dalla Comunità Europea della Gran Bretagna e della situazione degli Stati Uniti, con particolare riferimento alle nuove scelte politiche adottate (basti pensare alle misure di protezionismo commerciale, clima ed ambiente con possibile stralcio dell’accordo di Parigi) dei nuovi paesi emergenti come la Cina e l’India Una situazione generale quindi che crea instabilità,preoccupazione e per la quale, in effetti, non si sa, dove si andrà a finire.
«È necessario rinsaldare i rapporti tra i Pesi Europei per creare una solida unità europea nel rispetto del progetto dei Padri fondatori. Solo con l’unità dei Paesi Europei si possono intensificare i rapporti culturali e commerciali e incrementare e migliorare gli scambi delle merci.
«Solo con una maggiore collaborazione saremo in grado di far fronte a tutte le problematiche attuali,in primis, contrastare i continui attacchi terroristici che creano morti e tanta sofferenza.»
Come ultima considerazione, cosa ritiene di dire con riferimento al futuro del Trentino?
«Il tempo di oggi, dove vi è incertezza e dove le difficoltà economiche e finanziare interessano più settori, si devono intraprendere maggiori sforzi per capire le fatiche quotidiane che gli imprenditori fanno nel garantire il lavoro ai propri collaboratori, nella responsabilità che hanno verso le famiglie dei dipendenti e verso l’intera comunità.
«Essere capiti come imprenditori, significa anche conoscere la comunità e l’economia che non sono realtà disgiunte, ma che corrono sugli stessi binari.
«Le imprese in genere sono strutture serie e capaci, non sono nemiche di nessuno, sono, di fatto, famiglie nelle famiglie. Credere di più agli imprenditori, può significare credere di più nelle potenzialità del Trentino di oggi.
«Non sono necessarie grandi ricette, ma operare con maggior dialogo e più trasparenza tra le varie realtà presenti nella comunità, per ottenere risultati cui tutti possano beneficiare.»
Mariagrazia, grazie per la disponibilità e auguri di nuovi successi per il vostro Gruppo aziendale.
Daniele Maurizio Bornancin