Lezioni di Storia: «Quando la moda guarda a Oriente»

Penultimo appuntamento domenica 19 novembre a Trento, presso la Sala della Filarmonica

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Nel Cinquecento due grandi rivoluzioni ‒ la stampa e le scoperte geografiche ‒ favorirono la conoscenza delle terre lontane e con essa in Occidente arrivarono alcuni capi che divennero ben presto di tendenza.
Un argomento che domenica 19 novembre a Trento, presso la Sala della Filarmonica, verrà approfondito da Maria Giuseppina Muzzarelli, docente di Storia medievale e di Storia del costume e della moda all’Università di Bologna.
L’incontro con la professoressa Muzzarelli è il penultimo dell’edizione 2017 delle «Lezioni di Storia - Guardando a Oriente».
Sull’iniziativa, che in queste settimane ha sempre riempito sia il Teatro Sociale di Trento sia il Teatro Zandonai di Rovereto, il sipario calerà il 26 novembre, quando allo Zandonai arriverà Domenico Quirico che tratterà un argomento quanto mai di attualità, «Isis, nascita di un nuovo califfato».
La lezione di domenica 19 novembre sarà visibile martedì 21 sul canale Youtube della Fondazione Museo storico del Trentino e mercoledì 22 sul sito di History Lab hl.museostorico.it.
 
Al centro dell’Orientalismo vi è l’idea della differenza profonda fra Occidente e Oriente.
Un dualismo che pervase numerosi settori e di cui la moda non è stata immune. Di questo e di molto altro si parlerà domenica 19 novembre a Trento, presso la Sala della Filarmonica, dove è attesa Maria Giuseppina Muzzarelli, che relazionerà su «1950 -La moda guarda all’Oriente».
L’occasione è rappresentata dal settimo appuntamento con le «Lezioni di Storia», ideate dagli Editori Laterza e promosse dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dal Comune di Trento e dal Comune di Rovereto, e realizzate con il sostegno di Casse Rurali Trentine, Cavit, Dolomiti Energia e la collaborazione tecnica del Centro Servizi Culturali Santa Chiara.
 
La studiosa spiegherà come nell’antichità l’Occidente apprezzasse cambiamenti, tessuti pesanti e corpetti opprimenti, mentre la moda orientale proponesse - o si immaginava che lo facesse - abiti poco strutturati e fogge immutabili.
Nel Cinquecento due grandi rivoluzioni ‒ la stampa e le scoperte geografiche ‒ favorirono la conoscenza reciproca e in Occidente ci si cominciò a vestire all’orientale.
Tra i capi più gettonati ed oggetto di ammirazione da parte degli europei troviamo il turbante, il cui nome deriva dal persiano antico «dūlband». Utilizzato da musulmani, induisti e sikh, era simbolo di eleganza, forza e cultura.
In particolare era la testa resa ingombrante da questi copri capi a colpire gli intellettuali italiani, che riconoscevano al mondo arabo un ruolo importante e di sintesi fra cultura classica e cultura moderna.
Così a Venezia, centro culturale di primaria importanza, e nei Paesi Bassi, dove le culture si incontravano e si scontravano quasi quotidianamente, la moda del turbante si impose con forza ed esso diventò l’espressione massima della libertà dell’intellettuale.
 
 Info 
L’ingresso alle Lezioni è libero fino ad esaurimento posti. I biglietti potranno essere ritirati presso le casse dei teatri a partire dalle ore 10.
La partecipazione è valida ai fini dell'aggiornamento professionale dei docenti della scuola della Provincia autonoma di Trento. La frequenza di una lezione corrisponde ad un'ora di formazione.
Si segnala che la Sala della Filarmonica può ospitare un massimo di 250 persone. La lezione di domenica 19 novembre sarà visibile martedì 21 sul canale Youtube della Fondazione Museo storico del Trentino https://www.youtube.com/results?search_query=fondazione+museo+storico+trentino e mercoledì 22 sul sito di History Lab http://hl.museostorico.it/