Cartoline di Bruno Lucchi, uno scultore e le sue «Origini»
Una esposizione a Km zero, nella mia città, Levico. Il sapore di una lunga carriera
Prima parte.
Il duemilaventidue è stato un anno impegnativo ma gratificante.
Le mostre a cielo aperto a Villafranca e Soave in provincia di Verona assieme alle due importanti personali a Clusone in provincia Bergamo e Negrar di Verona con le diverse e significative presenze in collettive e fiere con grandi installazioni.
Nel 2022 abbiamo aggiunto anche i lavori di restauro e ampliamento del Molo51, i capannoni, che diventeranno il nuovo studio e non solo.
Il calendario delle mostre di quest’anno si presenta ancora più impegnativo. Molti gli inviti a collettive importanti tra cui la biennale della scultura a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta, Padova.
Due le personali non ancora ben definite che annuncerò a tempo debito e saranno due anche quest’anno le mostre in plein air.
La prima a Cavalese di Trento voluta dal Museo d’Arte Contemporanea della città.
Più impegnativa la seconda esposizione, per me a chilometro zero, a Levico Terme Trento, la mia città.
Ammetto... Questo evento mi trova particolarmente felice, orgoglioso ed emozionato. Fare per la prima volta un’esposizione nella città dove sono nato ed ho passato buona parte della mia vita, provoca in me una grande gioia e l'attesa della realizzazione della mostra la sento come la partenza per una nuova avventura.
Voluta dall’amministrazione comunale, il centro della cittadina fino al primo di ottobre, sarà un tutt'uno con le mie sculture.
«Origini» il titolo della mostra. Le mie origini. La mia città.
Origini, il titolo dell’opera che rappresenta la genesi dell’Androgino, l’immagine originaria dell’archetipo che mi ha dato un’identità e mi ha accompagnato nel percorso artistico in quasi cinquant’anni di ricerca.
Proprio quest'opera sarà collocata all'ingresso di Levico all'interno di una nuovissima rotatoria che porta gli abitanti alle loro case e i visitatori verso il centro della nostra bella cittadina o verso la nostra montagna incantata.
Mi sembra un bel modo per festeggiare i cinquant’anni di lavoro.
Tanti ne sono passati da quando, nel millenovecentosettantatre, mi sono diplomato al Magistero di Belle Arti di Urbino e durante quella prima estate che, libero dagli studi, ho passato a lavorare per la prima mostra di disegni che avrei fatto l’anno successivo al Centro Salus sempre a Levico Terme.
Mi piace molto sentire, dopo tutti questi anni, il disegno come passione, come lo è la fotografia. Ero ancora studente quando mi è stata regalata la prima reflex professionale, una Olimpus OM1.
Non rimpiango l’analogico, ma di sicuro ho un po’ di nostalgia di quando prima di fare uno scatto ci si pensava almeno un paio di volte.
All’epoca le pellicole permettevano un massimo di 36 scatti, oggi non ci sono più limiti se non quello della durata delle batterie o della memoria.
Ho ancora il meraviglioso ingranditore Durst con cui passavo le notti in camera oscura stampando foto in bianco e nero.
La memoria ritorna come un razzo a Urbino nel settantatré quando ho iniziato a usare il cavalletto facendo foto e autoritratti…
Il tempo passa, il tempo non ha tempo. Quando lo cerchi non lo hai, quando lo hai non ti accorgi quasi di averlo.
Bruno Lucchi
Bruno Lucchi Via Marconi, 87 - 38056 Levico Terme - Trento - [email protected] +39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737 - www.brunolucchi.it https://www.facebook.com/Bruno-Lucchi-1758717671122775/ https://www.instagam.com/lucchibruno/ |