Psicologia dell'automobilista
«Dimmi come guidi e ti dirò chi sei» – Di Paola Taufer
Il modo di guidare, il nostro comportamento alla guida di un automezzo ci dice molto della nostra personalità, poiché nel momento in cui ci sediamo in auto, essa diventa una sorta di scudo, un'armatura che ci protegge mentre ci muoviamo velocemente nel mondo.
La partecipazione attiva alla circolazione stradale è una situazione sociale in cui sono richiesti al conducente molti requisiti relativi alle funzioni cognitive e psicomotorie e alle caratteristiche di personalità.
Tra le funzioni cognitive e psicomotorie vi è la capacità di manovrare un veicolo, anche in circostanze ambientali difficili (es. pioggia, neve) o nelle situazioni di forte traffico o lungo strade che non si conoscono.
Molte attività sono svolte in modo quasi automatico da guidatori con esperienza, tuttavia va sottolineato l'insieme di azioni che mettiamo in atto quando guidiamo: registrare la propria velocità, stimare realisticamente la velocità degli altri conducenti, «prevedere» le intenzioni e i comportamenti degli altri e queste informazioni devono retroagire sulla nostra condotta.
Contemporaneamente sono necessarie buone capacità mnestiche per poter giudicare adeguatamente la pericolosità di certe situazioni e trarne le opportune conseguenze.
Quindi, il compito di guidare nel traffico è davvero complesso.
Tuttavia, guidare è un'azione che molti sottovalutano.
Nella circolazione stradale vi sono una moltitudine di persone con obiettivi, atteggiamenti e sentimenti diversi.
Alcuni vanno di fretta, altri hanno tempo a disposizione.
Alcuni amano guidare, ad altri la guida provoca solo nervosismo.
Ma quali sono le caratteristiche di personalità che determinano lo stile di guida?
Vi è una convinzione particolare che aleggia in ciascuno di noi: quella di saper guidare.
La maggior parte delle persone è convinta di guidare bene, alcuni con uno stile personale.
Spesso siamo anche convinti che gli altri non sappiano guidare bene.
E' necessario specificare che se la maggior parte delle risorse cognitive e psicomotorie sono stabili nel tempo anche alcune caratteristiche di personalità rimangono indipendenti dalla situazione, come ad esempio il senso di responsabilità o il rispetto delle norme.
Altre invece sono fluttuanti: lo stato d'animo di quel dato momento, che viene determinato dall'affaticamento, da problemi familiari o lavorativi, umore depresso od eccessiva euforia per un incontro imminente, tutto questo può farci modificare radicalmente al posto di guida.
Cambiano la nostra sensibilità nel prestare attenzione agli interessi altrui o a imporci senza riguardo nei confronti degli altri, la nostra disponibilità a trattare con tolleranza gli errori altrui o ad arrabbiarci e reagire a comportamenti aggressivi, come anche la nostra generale capacità di concentrazione e di reazione.we3
L'affaticamento è uno dei fattori principali che possono influenzare negativamente la sicurezza di guida.
Da alcune ricerche emerge che il 90% delle sbandate non è provocato dal raggiungimento della velocità limite del mezzo, ma da una manovra errata del guidatore.
Anche i ritmi circadiani presentano una certa rilevanza: il livello di prestazione minore si presenta tra le tre e le cinque del mattino.
Altri due aspetti fondamentali che favoriscono l'affaticamento sono il caldo, che induce una dilatazione dei vasi sanguigni e quindi agevola la disponibilità ad addormentarsi e la postura scorretta o particolarmente tesa del guidatore.
Il rispetto per gli altri.
Una caratteristica legata alla guida è quella del rispetto per gli altri. Nei rapporti interpersonali diretti, si è quasi sempre gentili ed educati: «Prego, si accomodi..», «Dopo di lei..».
In auto, invece la condotta cambia radicalmente, trasformandosi nel festival dell'arroganza e della prepotenza.
All'interno dell'auto diventiamo anonimi e cadono i condizionamenti etici, quindi seduti al volante possiamo insultare senza essere uditi, violentare con abbaglianti lampeggi o spaventare suonando ripetutamente il clacson.
La maleducazione sfocia poi in comportamenti pericolosi, come usare tutti gli espedienti possibili per impedire di venir sorpassati, tenere gli abbaglianti sempre accesi o rientrare in carreggiata troppo bruscamente dopo un sorpasso.
Per non parlare poi di gestacci e insulti, che esplodono anche in quelle persone di carattere mite e tranquillo che pensavamo
Riflettiamo infine, sul motivo per cui il ruolo di automobilista “non capace” e maleducato, tocca sempre agli altri, e mai a noi!
Curiosità sulla scelta di modello e colore
A partire dalla scelta dell'automobile si possono dedurre alcuni aspetti di personalità, poiché l'acquisto di un'automobile non è mai conseguenza di una scelta esclusivamente razionale (spaziosità, consumo, robustezza).
Ci sono ragioni emotive che concorrono a fare nostra una data vettura.
Se non si deve ripiegare su quello disponibile per evitare mesi di attesa, la scelta del colore dice molto di sé: la scelta del bianco, ad es. è legata al fatto che questo colore fa apparire l'auto più grande.
Il rosso è tipico della persona aggressiva, con «grinta».
Le automobili «acromatiche» o con colori tenui sono più estetiche, anche se meno visibili.
Anche per il modello riflette il tipo pacioso e tranquillo che tenderà alla «familiare», mentre quello competitivo sceglierà la «sportiva».
Il fuoristrada è per chi vuole ostentare il rischio.