Il Club Armonia presenta «Un raccolto tutto d’oro»
La nuova produzione teatrale porta in scena per il «Giorno della Memoria 2019» il bottino che i nazisti fecero dei beni degli ebrei deportati in tutta l’Europa
«Un raccolto tutto d’oro» è ciò che il nazifascismo fece con i beni degli ebrei rastrellati, arrestati e deportati in tutta l’Europa occupata.
Questo è il tema che fa da sfondo alla nuova produzione del Club Armonia – la quattordicesima – per il «Giorno della Memoria 2019»; una produzione teatrale realizzata in collaborazione con il Coordinamento Teatrale Trentino e la Provincia autonoma di Trento, per raccontare, attraverso tre vicende emblematiche, la più complessa vicenda dell’immensa sottrazione di beni e ricchezze, ma anche di piccole cose e di ricordi personali, che si perpetrò negli anni che vanno dal 1937 al 1945 in danno all’ebraismo europeo tutto.
Certamente alcuni grandi finanzieri come gli Hyrschel o i Rotschild riuscirono a salvare una certa parte dei loro beni, attraverso complicate trattative finanziarie con i tedeschi, ma furono casi isolati.
Per il resto, tutto venne depredato ed alla fine della guerra, in assenza dei legittimi proprietari diventati «fumo grasso», i beni rapinati furono incamerati da banche, compagnie assicurative ed istituzioni finanziarie e culturali dal Baltico al Mediterraneo, che in larga parte ancora li possiedono.
Pochissime furono le restituzioni ai legittimi proprietari o ai loro eredi e fra esse spicca la straordinarietà del caso trentino della collezione di ceramiche settecentesche di proprietà della famiglia ebrea tedesca residente a Merano, i Kaumheimer, sequestrate e conservate al Museo del Buonconsiglio di Trento per oltre sessant’anni ed infine restituite agli eredi legittimi, con un atto forse unico in Italia.
Accanto alle loro vicende, il testo, scritto e diretto da Renzo Fracalossi ed allestito dal Club Armonia, racconta la tragica fine delle sorelle Bloch in Francia e della famiglia del gioielliere Anticoli, che pesò i 50 chili d’oro pretesi dai nazisti per non deportare la Comunità ebraica di Roma; un ricatto che garantì solo pochi giorni di libertà agli ebrei romani, rastrellati poi nella drammatica retata del 16 ottobre 1943.
Il lavoro, nella lunghezza dell’atto unico, circuiterà un po’ ovunque in provincia, debuttando il 19 gennaio al Teatro Dolomiti di Lavarone (ore 21.00), per poi proseguire il 22 a Spiazzo Rendena (ore 20.30 Teatro comunale); il 24 a San Michele all’Adige (ore 20.30 Sala polivalente del Municipio), il 25 a Lavis (ore 18.00 Auditorium comunale); il 26 a Sella Giudicarie (ore 20.30 Sala polivalente di Bondo); il27 a Trento (ore 20.30 Teatro Sanbapolis); il 29 a Cles (ore20.30 Bilioteca); il 30 a Roncegno (ore 20.30 Sala del Comune); il 31 a Padergnone (ore 20.30 Teatro comunale) ed il 1 febbraio a Cembra (ore 20.30 Bilbioteca).
L’ingresso è libero e gratuito.