ERBEVIVE: coltivare le piante con la musica – Di D. Bornancin

«Con le musiche di Mozart, Vivaldi e altri classici si favorisce lo sviluppo armonioso delle nostre piante officinali»

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Un’idea nuova, che parte dalla Val di Sole e approda in città, con un punto vendita di prodotti naturali e di qualità certificata.
Questa volta si tocca con mano la coltivazione delle piante officinali, di erbe e fiori, le loro qualità salutistiche, il metodo di raccolta, di lavorazione, di essiccazione il sistema di vendita.
La fotografia di una piccola impresa, in un settore singolare, che incontra molto interesse e che si è sviluppato in poco tempo.

Erbevive, una piccola unità produttiva di alta montagna che, prima di tutto, incentra l’operare nel rispetto dell’ambiente, nella difesa del territorio, fino a divenire principio non solo di un’attività, ma anche una normale azione quotidiana, uno stile di vita, un metodo di lavoro.
Siamo esattamente a Vermiglio, in Val di Sole, a oltre 1.300 metri di altitudine, dove abbiamo incontrato Sofia Panizza, titolare dell’Azienda Agricola «Erbevive».

Un ambiente con paesaggi spettacolari e rurali che danno sensazioni forti, che portano i visitatori a momenti di tranquillità, di voglia di trascorrere qualche attimo di riposo, di lunghe passeggiate tra i prati e i piccoli centri abitati che circondano questa parte di Valle all’estrema periferia del territorio trentino.
Erbevive è gestita e organizzata con attenzione, cura e molta passione da Sofia, giovane donna che ci descrive di seguito le qualità e le caratteristiche di questa sua realtà aziendale.


 
Sofia, com’è iniziata questa passione per le erbe, i fiori e le piante officinali?
«Dopo la morte di mio padre, in seguito a una crisi personale, ho trovato delle piante essiccate che lui andava a raccogliere.
Ricordo ancora quando papà Stefano mi portava in alta montagna a raccogliere genepì e stelle alpine. Quando poi ho scoperto il nascondiglio dove ben gelosamente custodiva queste piante, mi si è aperto il cuore, ho visto un nuovo mondo, ho scoperto l’attenzione e la passione per la natura. Da allora per me è iniziato l’interesse nei confronti delle erbe, dei fiori, e delle piante di montagna.
«Ho iniziato a coltivare piante officinali e a trasformarle in tisane, sciroppi, pasta ai fiori, creme, saponette vegetali, infusi biologici, caramelle e altre sostanze commestibili.
«Piano piano è maturata l’idea di realizzare una mia realtà aziendale, ho così frequentato un corso in Alto Adige per l’iscrizione all’albo dei coltivatori agricoli.
«La partecipazione ai corsi di approfondimento, di nuove discipline scientifiche come: la Kinesiologia, la naturopatia, e la Bioenergetica è proseguita e continua ancora per cercare di acquisire esperienze e conoscere questo meraviglioso mondo che è la natura e la sua logica, le piante e il benessere delle persone.
«Non dobbiamo dimenticare che l’uso delle erbe si tramanda da moltissimi anni e fa parte di quelle tradizioni che portavano e portano tutt’oggi rimedi naturali, alla portata di tutti per il benessere complessivo.
Negli ultimi anni questo settore si è sviluppato con l’apporto di scoperte e tecniche scientifiche nella coltivazione, che rendono sempre di più metodi innovativi, nel rispetto della natura.
«Nella coltivazione ho un grande aiuto dalla mamma che ogni giorno porta il suo contributo nel campo, per la crescita delle piante. La raccolta, con l’aiuto di qualche collaboratore, avviene interamente a mano, giorno dopo giorno, fiore per fiore per avere un prodotto utilizzabile pienamente, di una buona qualità e salubrità.»
 

 
Ma veniamo alla crescita delle piante e delle erbe a suon di musica?
«L’idea di introdurre le erbe medicinali in un sistema di coltivazione diverso, mi è venuta dopo la partecipazione a un corso di bioenergetica.
«Sì, abbiamo realizzato un campo magico e melodico vicino all’abitazione, dove si coltivano le piante di melissa, camomilla, menta, santoreggia, malva, anice, origano, finocchio selvatico e vari tipi di spezie.
«Intorno al perimetro del campo, da due anni, si è installato un impianto di filodiffusione con delle piccole casette con all’interno degli altoparlanti che diffondono, ogni mattina dalle 8 alle 12, la musica di Mozart, Vivaldi e di altri compositori di musica classica. Tutto questo favorisce lo sviluppo quotidiano dei fiori e delle erbe officinali; un insieme di note armoniose accordate sulla frequenza di 432 Hertz.
«La particolarità di una frequenza specifica ha degli effetti positivi sia sul cervello umano, che sulla crescita delle erbe. Secondo tale scoperta ho pensato di sperimentare questo metodo anche con le mie piante e devo dire che i risultati sono buoni, sia in termini di qualità, sia per l’utilizzabilità. Di tutto questo ho anche avuto specifiche conferme da pubblicazioni, scaturite da studi approfonditi, dove viene indicato che comunque la musica fa molto bene alle piante.»
 

 
Il sistema di lavorazione e di promozione in che cosa consiste?
«I fiori e le foglie sono raccolti ogni giorno, poi sono essiccati con apposite strumentazioni in dotazione nel laboratorio e sono trasformate in prodotti naturali e commercializzate nel negozio di Trento in zona S. Pietro.
«L’azienda, con l’apertura del negozio in città, ha creato una funzione di metamorfosi, ossia si è portata la natura in un centro urbano, le piante, le erbe e le varie produzioni erboristiche che entrano in città.
«Questo per far conoscere il tipo di coltivazione, le varietà delle erbe, i derivati, le caratteristiche organolettiche e salutistiche, le peculiarità e le indicazioni per la salute del corpo umano. Ci si è spostati dalla montagna alla città per far conoscere il prodotto al cliente. Gustare in città del cioccolato ai fiori, o una caramella senza zucchero, o un prodotto vegano, è sentire l’aroma di cosa si assapora immergendosi nel verde delle montagne, nei colori del territorio, è sentire una boccata di aria pura.
«Credo che il cliente debba essere seguito, coccolato, per creare un dialogo distensivo e umano, non solo consumistico. È far sì che la persona ritorni, con lo spirito e la convinzione che il negozio in città è, di fatto, un reale il punto di riferimento per il sistema natura.
«Devo dire che la venuta in città non è stata facilissima, anche perché ci si è aperti a un sistema commerciale cittadino basato in modo esclusivo su ritmi diversi, d’immediatezza, sulla continua mancanza di tempo, mentre in Valle le giornate scorrono più lentamente e si espongono i prodotti con più calma, in un dialogo più personalizzato, dove al centro di tutto c’è la persona. Aprire l’attività anche a Trento è servito per divulgare il marchio Erbevive.
«Il nostro obiettivo è dare al cliente una corretta informazione, per far sviluppare un interesse reale verso i prodotti, ma cerchiamo sempre di ascoltare le esigenze, le necessità di ogni persona. Tutto questo insieme di obiettivi, sono racchiusi in una sorta di convinzione, con lo scopo è far apprezzare sempre di più Erbevive.
«Durante il periodo estivo, sono organizzate delle visite guidate al campo musicale, una vera magia, una cosa diversa, una specialità del comparto agricolo. Un’opportunità non solo per i turisti della Valle, ma anche per gli appassionati, e perché no, anche per i ricercatori e gli studiosi del patrimonio biologico e naturalistico.
«Dobbiamo ricercare insieme i modi migliori per intraprendere azioni volte al rispetto della natura, all’uso di prodotti naturali, nella consapevolezza che tutto ciò è un beneficio per tutti.»
 

 
Del settore biologico e naturalistico cosa può aggiungere?
«Il naturale, il biologico, e ora anche il vegano, sono metodi di coltivazione, di lavorazione e produzione basati sul sistema natura. I prodotti naturali sono sempre più ricercati, anche se si riscontrano alcune difficoltà nella comprensione, condivisione e nelle funzioni insite nelle erbe. Però i prodotti naturali premiano solo dopo che sono provati.
«Certo, quando il prodotto è di qualità, è più facile far crescere l’interesse e l’attenzione; le nostre coltivazioni a una significativa altitudine, dove tra l’altro l’aria è migliore più, si sale in quota, rappresentano di per sé la qualità già dalla nascita.
«Per chiudere non si dimentichi che prossimamente, la Val di Sole sarà proclamata territorio biologico e sarà la prima Valle interamente Bio. Questa è una conquista non solo del sistema agricolo locale, ma dell’intera comunità trentina.
«Grazie Sofia della disponibilità, con l’augurio di continui successi per la sua attività al naturale.»

A cura di Daniele Maurizio Bornancin