Anffas Trentino, l'ultimo bilancio del presidente Enderle
Giovedì 23 maggio l’assemblea segnerà un momento importante nella vita dell’associazione, chiamata ad eleggere il nuovo presidente.
L’assemblea dell’ente che avrà luogo giovedì 23 maggio segnerà un momento importante nella vita dell’associazione, chiamata ad eleggere il nuovo presidente. Dopo 12 anni alla guida di Anffas Trentino, Luciano Enderle passa il testimone. «Investire in un welfare umano e personalizzato è fondamentale per favorire la crescita e lo sviluppo del territorio.» |
Luciano Enderle.
L’appuntamento con i soci è per giovedì 23 maggio, nella sala conferenze del Centro Studi Erickson a Trento Nord.
Ma non sarà una assemblea come le altre. Quest’anno infatti rappresenterà un momento istituzionale molto importante per l’associazione, perché vedrà il rinnovo di tutte le cariche elettive del Consiglio Direttivo e soprattutto segnerà la chiusura del suo mandato dopo dodici anni di Presidenza.
Un passaggio di testimone, quello di Enderle a chi gli subentrerà nella carica politica di neopresidente della più grande associazione Onlus di famiglie in Trentino, che lascia in eredità una realtà solida dal punto di vista patrimoniale e di grande spessore rispetto alla gamma dei servizi specialistici dedicati alle persone con disabilità intellettiva e relazionale, nel campo socioassistenziale, sociosanitario, di assistenza educativa e di formazione e accompagnamento al lavoro.
Dal 1965 Anffas è presente sul nostro territorio provinciale, ad oggi con 40 strutture e 46 servizi, per prendersi cura di 1241 persone (erano 728 nel 2012) con disturbi del neurosviluppo in ogni fascia d’età ed in base a differenti bisogni di supporto, nell’incessante impegno a promuovere giorno dopo giorno la loro felicità, autodeterminazione, tutela, sostegno, progresso e futuro, offrendo costante sostegno anche ai loro famigliari. I dipendenti sono 663.
La difficile sostenibilità delle rette per i servizi
«Riusciamo a mantenere la qualità del servizio nonostante le rette siano rimaste pressoché invariate da almeno dieci anni, e non più rispondenti al costo della vita. Ma è sempre più difficile», ha affermato Enderle.
Un esempio: la retta della comunità alloggio ammonta a 145 euro al giorno, nel 2011 era pari a 146. Aggiornata al reale costo della vita, oggi salirebbe a 183 euro. Situazioni analoghe anche per gli altri servizi.
Il bilancio
In tre mandati di impegno politico, Enderle ricorda le numerose azioni intraprese negli ultimi anni, come l’avvio e lo sviluppo di nuovi importanti servizi (Agenzia Mediazione Lavoro, la Nuova Meridiana, il nucleo socioriabilitativo del Quadrifoglio; il Centro Giovani di Aldeno, l’estensione del progetto Articà alle periferie, il servizio di Officina compiti, il centro Per.La. di Bolognano, la Comunità delle Palme ad Arco, la nuova Comunità a San Giovanni di Fassa, l’ampliamento della comunità alloggio di Borgo Valsugana, l’avvio di tre case dell’abitare indipendente, il progetto dell’abitare a Samoclevo ed infine, da pochi giorni, la nuova struttura socio-sanitaria di Tione) e la partecipazione di Anffas a progetti innovativi e la collaborazione con varie realtà del territorio trentino.
Le prospettive
Secondo Luciano Enderle «il Terzo Settore trentino rappresenta un patrimonio unico che ha raggiunto livelli eccellenti, con numerose organizzazioni che contribuiscono significativamente all'economia provinciale.
Tuttavia, queste spesso vengono considerate semplici entità gestori anziché attori della realtà sociale.
È importante rafforzare la collaborazione e la coprogettazione tra enti pubblici e del terzo settore, evitando logiche competitive che limitano l'azione del Terzo Settore.
Al centro di quest'azione deve esserci sempre la persona, con il suo progetto di vita, con la sua unicità e i suoi bisogni specifici, per garantirne inclusione e benessere.
Investire in un welfare umano e personalizzato è fondamentale per favorire la crescita e lo sviluppo del territorio».