Storie di donne, letteratura di genere/ 483 – Di Luciana Grillo

Kristen Arnett, «Con i denti» – L’autrice ci offre un punto di vista insolito sulle articolate dinamiche all'interno di una famiglia

Titolo: Con i denti
Autrice: Kristen Arnett
 
Traduttrice: Benedetta Gallo
Editore: Bollati Boringhieri, 2023
 
Pagine: 288, Brossura
Prezzo di copertina: € 18
 
In Florida vive una famiglia in crisi, composta da due madri e un figlio: Monika è avvocata, lavora fuori casa e porta a casa lo stipendio; Sammie ha voluto che il figlio si chiamasse come lei – Samson, – ha lasciato il lavoro e si occupa di casa e figlio, con cui ha un rapporto molto conflittuale.
Per autoconfortarsi, pensa che «i bambini sono comunque alieni… Non c’è modo di sapere cosa stiano pensando, perché i loro pensieri sono il frutto di un cervello incompiuto che si sta ancora allenando a essere umano».
Sammie è delusa dalla vita, dal rapporto con Samson, «certe volte le sembrava che la sua vita non fosse sua, aveva la sensazione di essersi trasformata in una specie di ufficio nato per dare a Samson ciò che voleva…»
 
Tra Monika e Sammie c’è qualcosa che non va, incomprensioni non chiarite, malumori repressi, una ricerca di felicità autentica ma difficile da realizzare.
Monika sembra avere un atteggiamento superficiale nei confronti del figlio, sembra non prendere mai le cose sul serio, «aveva un grande senso dell’umorismo – era una delle qualità che per prime aveva attratto Sammie», si disinteressa della spesa, della casa, della cura di Samson, «non gli aveva mai lavato i vestiti… non era lei a preparare da mangiare a un figlio che buttava via la maggior parte delle cose che gli proponeva, a pulire le lenzuola quando bagnava il letto, a lavargli i capelli quando vomitava…».
 
L’analista cerca di sbrogliare la matassa, Sammie e Monika vivono ormai da separate, ma «la loro vita era una sequenza di nodi aggrovigliati che Sammie non aveva l’energia di sbrogliare».
Entrambe cercano rapporti nuovi, vite diverse, ma i problemi pratici le bloccano, Monika è sempre più assente, Sammie sempre più confusa, stanca, delusa; cerca nuove amicizie, frequenta luoghi di incontro per lesbiche, va in analisi, ma è tutto inutile.
Craig, che accompagna i ragazzi alle gare di nuoto, nota di questa madre «sempre quell’espressione acida come se avesse appena morsicato un limone»… Sammie si guarda allo specchio e vorrebbe vedersi con dieci anni di meno, trattiene il fiato per sembrare com’era, ma «non aveva nessun senso trattenere il fiato se nessuno guardava. Il suo corpo non era mai stato davvero suo, giusto? Sempre a beneficio dello sguardo di qualcun altro. Un corpo era sempre e solo in prestito».
 
Non riesce a riconquistare Monika, partecipa all’incontro con la nuova fidanzata di sua moglie – Megan, giovane e carina – insieme con Myra, la nuova donna che incontra poco, ma a cui scrive molto, messaggi e foto.
Ma è sola, quando torna a casa, «le cicale frinivano in alto tra gli alberi. Un grosso uccello, probabilmente un gufo, scese in picchiata e attraversò i cespugli in cerca di prede. Il cielo era ancora sgombro di nuvole e per una volta Sammie potè vedere le stelle che brillavano nella notte come piccoli strappi nel velluto».
E forse anche ritrovare suo figlio.

Luciana Grillo - [email protected]
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