Università dell’Età Libera, Rovereto ci crede ancora?
I non più giovani studenti la attendono con grande fiducia - Di Paolo Farinati
Mi giungono da alcune settimane delle strane avvisaglie, aventi a tema la bellissima e apprezzatissima Università dell’Età Libera. Iniziativa che anche a Rovereto è stata attivata ormai da ben oltre quarant’anni e che ha conosciuto via via nel tempo un successo e una partecipazione incredibili.
Ha dato modo a chi è avanti negli anni, dai 40 in su, di apprendere e di approfondire molte materie, dalla storia alla filosofia, dalla letteratura alla poesia, dalla medicina all’economia, e poi di mettersi alla prova nel disegno, nel cucito, nella fotografia, nella musica e in molti altri hobbies. Erano oltre cento i corsi (!).
Il tutto con grande invidiabile vera passione. L’Università dell’Età Libera ha creata nuove amicizie, nuove frequentazioni, ha dato il via ad una indiscutibile e preziosa capacità di fare autentica rispettosa comunità.
Molte e molti dei non più giovani frequentatori sono venuti a conoscenza che la nostra Amministrazione comunale da ormai parecchi mesi non dà alcun segnale di voler riattivare i suddetti corsi.
Il Covid-19 ha certamente posto delle forti oggettive limitazioni, ma se tutto procederà per il meglio, cosa che speriamo fortemente tutte e tutti, in autunno auspicabilmente l’Università dell’Età Libera dovrebbe poter ripartire.
Ma sinora nessuna notizia.
E le persone si stanno comprensibilmente preoccupando. E si chiedono, giorno dopo giorno, se vi è la volontà di continuare o se prevarrà quella di sospendere tutto quanto.
Evidentemente, sarebbe un gran peccato.
Andrebbero deluse centinaia e centinaia di persone che perderebbero molte occasioni d’incontro, di socializzazione e di apprendimento.
La più viva speranza è che l’iniziativa riprenda al più presto, pur con tutte le precauzioni del momento pandemico.
I non più giovani studenti attendono con grande fiducia.
Paolo Farinati – [email protected]