Marò: l’India non li può giudicare, ma non rientrano in Italia
Comunque sia, il Tribunale Internazionale del Mare ha deciso di non decidere
Secondo gli esperti, si tratta di una vittoria a metà. E quindi è una sconfitta.
Ad Amburgo il Tribunale Internazionale del Mare ha emesso la sentenza sui marò italiani ingiustamente tenuti prigionieri in India, accusati dall’India di aver ucciso due pescatori nello stato del Kerala nel febbraio 2012, mentre erano in servizio a bordo della Enrica Lexie..
Con una decisione destinata a passare alla storia come quella di Pilato, il Tribunale ha deciso che l’India non può giudicare i Fucilieri di marina Salvatoe Girone e Massimiliano Latorre.
Per contro, però, ha deciso anche che i due marò non possano fare rientro in Italia.
Ed è qui che sta l’ossimoro della sentenza: se non possono essere giudicati dall’India, per quale motivo dovrebbero rimanervi?
Per l’India le cose non cambiano, in quanto è obbligata a non procedere: cosa che già prima non faceva, dato che non ha neppure formulato un’ipotesi di reato da ascrivere ai due connazionali.
La sentenza specifica anche che sarà la procedura arbitrale internazionale dell’Aja a decidere la sorte dei due marò italiani.
Visto che doveva riempire il vuoto di niente, il presidente del Tribunale del Mare - il russo Vladimir Golitsyn - ha impiegato ben 37 minuti per leggere l’ordinanza.
Il Tribunale di Amburgo ha dunque preferito non esprimersi sul rientro dei due italiani, rinviando la decisione all’arbitrato per non privilegiare uno dei due Paesi.
Insomma, è una sconfitta per tutti.
Per l’Italia che non potrà portare a casa i propri militari, per l’India che non potrà giudicarli e per il Tribunale del Mare che ha perso un’occasione per dimostrare di essere un organismo utile e funzionale.
Ovviamente il tribunale dell’Aia potrebbe decidere anche a tempi brevi, ma in questo momento abbiamo poca fiducia nelle istituzioni internazionali, sempre meno operative.
Un ultima cosa. Nel titolo abbiamo detto impropriamente che «i marò non possono rientrare». In realtà sappiamo che Latorre è già in Italia per motivi di salute, ma per assurdo dovrà tornare prigioniero in un Paese che non potrà giudicarlo.