«L’arte contemporanea nelle Tre Venezie» – Di Daniela Larentis

È in corso a Pergine la Biennale d’arte ideata da Antonello Serra, con la partecipazione di 11 artisti del Trentino, Veneto e Friuli. Visitabile fino al 23 giugno 2024

>
Nella suggestiva cornice di Pergine, in Trentino, sabato 1 giugno ha preso il via la seconda edizione della mostra «L’arte contemporanea nelle Tre Venezie», ideata dall’artista Antonello Serra e curata dallo storico dell’arte Maurizio Scudiero.
La Biennale d’Arte, ospitata fino al 23 giugno 2024 nella splendida via Maier, nella suggestiva ambientazione di Palazzo Crivelli e Palazzo a Prato, coinvolge le regioni del Trentino, del Veneto e del Friuli, con il supporto dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Pergine. Ad accompagnare l’esposizione un prezioso catalogo.
 
Serra spiega che l’obiettivo principale della mostra è creare un dialogo artistico tra le «terre di frontiera», come le definisce il curatore Scudiero, attraverso artisti contemporanei selezionati dai loro curatori, provenienti da diverse realtà territoriali.
L'assenza di competizioni o premi mira a favorire questo confronto, rendendo l'evento ancora più stimolante per un pubblico attento e sensibile.
Il ringraziamento dell’artista si estende all'assessorato alla cultura di Pergine Valsugana, guidato dall'assessore Morgan Betti, al comune di Pergine Valsugana e al sindaco Roberto Oss Emer, nonché all'assessorato alla cultura della provincia autonoma di Trento, alla Cassa Rurale Alta Valsugana, al presidente Franco Senesi e agli altri sponsor che hanno reso possibile questo importante progetto.
 

 
L’assessore Morgan Betti sottolinea che la mostra conferma il ruolo della città come centro di cultura e creatività, offrendo ai visitatori un’esperienza che riflette la ricchezza e la diversità delle tre Venezie.
Lo storico dell’arte Maurizio Scudiero, nel suo intervento critico, mette in luce l'importanza delle periferie nel panorama artistico contemporaneo e la loro capacità di offrire una creatività autentica e libera dalle pressioni commerciali del mercato dell'arte.
Qui di seguito gli artisti esposti: per la Regione Trentino alto Adige, curati da Maurizio Scudiero: Antonello Serra, Lome, Stefano Benedetti, Mirko Demattè, Mariapia Pintarelli. Per la Regione Veneto, curati dalla critica d’arte Lorena Gava: Franca Magnolato, Graziella da Gioz, Roberto Merotto. Per la Regione Friuli Venezia Giulia, curati dalla critica d’arte Alessandra Santin: Angelo Toppazzini, Alberto Pasqual, Stefano Jus.
 
Nel presentare gli artisti trentini, Scudiero sottolinea la loro sperimentazione artistica; Antonello Serra, originario della Sardegna ma ormai radicato nel contesto trentino, ha evoluto il suo stile artistico dalle influenze surrealiste e simboliste a una ricerca antropologica incentrata sui simboli arcaici della sua terra d'origine.
Oggi, la sua pittura «colta», ancora ispirata alla scrittura nuragica, è più «alleggerita» rispetto a quella di qualche anno fa.
Lome, nome d’arte di Lorenzo Menguzzato, è un artista poliedrico; oltre alla pittura, si caratterizza per la sua versatilità nell'utilizzo di diverse tecniche e materiali, tra cui fusioni, mosaici e libri d'artista.
È anche noto per il suo impegno nel promuovere l'arte e la cultura attraverso progetti come «Il Bosco dei Poeti», di cui è fondatore.
 

 
La sua partecipazione all'Expo di Milano nel 2015 è solo uno dei tanti esempi del suo impegno nel portare l'arte al di là dei confini regionali. Mirko Demattè crea opere dalle costruzioni esili e polimateriche, combinando un approccio geometrico con una sorprendente leggerezza.
Esplora i formalismi tridimensionali con uno sguardo introspettivo verso le dimensioni interiori dell'essere umano. Pur mantenendo forti legami con il Trentino, si proietta già da anni verso orizzonti di respiro più ampio.
Mariapia Pintarelli utilizza colori misti a tessuti leggeri per creare composizioni gestuali che esplorano il «disagio di una Civiltà», sia nei rapporti sociali, sia nel disinteresse per la Natura.
Con il suo segno deciso e audaci accostamenti cromatici, conduce gli osservatori in un affascinante viaggio introspettivo.
 
A loro si aggiunge Stefano Benedetti, artista con una vasta esperienza nella realizzazione di progetti visivi innovativi, dalla grafica pubblicitaria alle videoinstallazioni per mostre ed eventi.
Con oltre trent'anni di esperienza nel settore, è noto per la sua creatività e la sua abilità nel combinare arte e tecnologia per creare opere di grande impatto visivo.
La curatrice Lorena Gava presenta gli artisti veneti: descrive Graziella Da Gioz come una pittrice che esalta la natura attraverso opere che riflettono l'immensità del paesaggio e la mutabilità delle stagioni.
 

 
Fin dagli esordi, si confronta con una pittura che è prima di tutto esaltazione della natura, immersione sincera in un mondo fatto di terra, di cielo, di acque e di tutte le specie di piante.
Le sue opere trasmettono una connessione profonda con il territorio e un senso di meraviglia di fronte alla bellezza naturale.
Descrive Franca Magnolato come una pittrice vibrante, la cui arte cattura l'energia vitale attraverso ritratti animali dai colori intensi e dal segno deciso. Le opere di Magnolato, dense di simbolismo e vitalità, rivelano un forte legame con l’elemento naturale e una profonda empatia per il mondo animale, offrendo agli osservatori un'esperienza intensa ed emozionante.
 
Roberto Merotto viene descritto come uno scultore che esplora il tema della femminilità in un contesto spazio-temporale che attinge dall'antico per riverberare nel presente. Ispirato dalla classicità incarnata da maestri come Costantino Brancusi, Arturo Martini e Giancarlo Franco Tramontin, Merotto crea opere tridimensionali che mescolano morbidezza e sinuosità con parti scavate e rientranti, rivelando così le fragilità e le inquietudini che permeano l'esistenza umana.
 
La curatrice Alessandra Santin parlando dei tre artisti friulani Stefano Jus, Alberto Pasqual e Angelo Toppazzini, riflette sulla loro relazione con il Tempo e lo Spazio.
Stefano Jus utilizza monocromi e ombre per esplorare la complessità della storia umana e la sua relazione con la luce e l'ombra.
Le sue opere riflettono l'inquietudine delle crisi contemporanee e la perdita di legami e interazioni tra le persone.
 

 
Alberto Pasqual lavora principalmente con l'acciaio, esprimendo la tensione tra peso e leggerezza attraverso frammenti mobili e forme geometriche. Le sue sculture sono un'indagine sulle relazioni tra sacralità e materia, sui rapporti della carne e del sangue con le voci e il respiro del silenzio, in bilico fra il peso e la leggerezza.
Angelo Toppazzini esplora il Tempo attraverso i suoi lavori: utilizzando cemento, incisioni e fotografie, l’artista crea opere che testimoniano il passato mentre proiettano uno sguardo al futuro, offrendo visioni inedite della vita e della società contemporanea. Le sue creazioni si concentrano sul recupero della memoria e sull'interconnessione tra passato, presente e futuro.
 
Questa esposizione unica non è solo un'occasione imperdibile per gli amanti dell'arte contemporanea, ma anche un invito a scoprire le meraviglie di Pergine.
Il suggestivo centro storico, con le sue stradine pittoresche, i monumenti storici e le affascinanti piazze, offre ai visitatori un'esperienza immersiva che va oltre le sale espositive.
La mostra contribuisce significativamente a promuovere il turismo culturale, trasformando la cittadina in un punto importante per l'arte e la cultura nella regione.

Daniela Larentis – [email protected]