Se ne è andato, all’età di 69 anni, il musicista Maurizio Smadelli
Era il tastierista della Pietra Filosofale, uno dei più noti complessi rock degli anni ’70
Maurizio Smadelli era nato a Trento il 10 settembre 1947.
Da sempre appassionato di musica, fondò nel 1969 il gruppo musicale La Pietra Filosofale insieme a suo fratello Guido – leader del complesso, – Alcide (Al) Plotegher alla voce, Dino Rossi alla chitarra e Gastone (Gas) Baldessarini alla batteria.
Erano i momenti in cui i Beatles chiudevano la loro avventura e nascevano i complessi di seconda generazione. I Genesis, i Jethro Tull, i Black Sabbath, i King Crimson, i primi Deep Purple, ma anche i Newtrolls o Emerson Lake & Palmer, erano la prova vivente che anche la musica rock si andava evolvendo rapidamente.
Il loro Leader carismatico Guido Smadelli li guida con la sicurezza di un condottiero silenzioso con un unico obbiettivo, conquistare il successo suonando e proponendo la musica che comporranno loro stessi.
Cominciava così un'avventura destinata a entrare nella storia della musica Trentina. Qualsiasi riferimento storico musicale passa attraverso le loro pagine musicali, le loro grandi interpretazioni, il loro modo di proporsi, di vestire, di essere anticonformisti.
Idoli di una intera generazione hanno ispirato molti musicisti che si sono identificati nella loro musica, nelle loro innovazioni.
Ma questo incredibile percorso è anche una storia piena di tormenti, di momenti drammatici, improvvisi abbandoni e tristezze senza fine.
Dopo numerosi concerti in tutta Italia (famoso quello con Gianni Pettenati), la Pietra Filosofale affronta un primo momento di difficoltà.
Il 19 Settembre 1970, dopo soli 6 mesi dall’inizio dell’avventura, Alcide Plotegher decide di abbandonare il gruppo la sera prima di un importantissimo concerto a Trento.
È un dramma. Ma, dimostrando subito una tenacia d’altri tempi, la band non si deprime, reagisce e riparte.
In poche ore viene individuato in Francesco De Gregorio il sostituto ideale. Comincia la più lunga notte della Pietra Filosofale.
Guido e Maurizio Smadelli.
Nel 1972, Alcide Plotegher ritorna con la Pietra Filosofale e inizia quel cambiamento che porterà il gruppo a proporre – e soprattutto comporre – musica propria.
Da lì a un anno la band comincerà l’importante collaborazione con Carlo Alberto Rossi della Fonorama e inizierà a incidere per la Editori Associati di Milano.
Nel frattempo le occasioni di suonare non mancano di certo, i concerti del gruppo sono intervallati anche da due importanti partecipazioni ai festival di Travagliato e di Este.
Sembrava che andasse tutto bene, ma la corsa di quel treno termina tragicamente una maledetta giornata di primavera del 1973. Riguarda ancora Alcide Plotegher, ma stavolta è più di un dramma.
Al si era sottoposto a una semplice operazione di appendicite. Alle ore 12.00 di quel lunedì, 12 maggio, arriva a casa dei Fratelli Smadelli una telefonata inaspettata.
Un filo di voce triste e spezzata da una terribile notizia.
«Alcide Plotegher è morto.»
La morte di Al decretò la fine della Pietra Filosofale.
Dopo alterne fortune e cambi di formazione la storia della Pietra Filosofale finisce il 24 Gennaio 1975 dopo una confronto drammatico fra i protagonisti della band.
I fratelli Smadelli per qualche anno continueranno a suonare prima con i Tuborg dove incidono il bellissimo LP «La terra di Ras» e poi con varie formazioni.
Smetteranno con la musica alla fine degli anni 70 e di loro, musicalmente insieme, se ne perderanno per sempre le tracce.
Dino Rossi alternerà esperienze imprenditoriali a quelle musicali dopo il trasferimento in Grecia.
Gastone Baldessarini invece continuerà la carriera con Goran Kuzminac e altri musicisti di successo.
Gastone, Maurizio Smadelli, Flavio Tomasi, Dino Rossi, Guido Smadelli e Alcide.
All'inizio degli anni Settanta il sottoscritto muoveva i primi passi nel marketing, nella comunicazione, nel giornalismo, nella pubblicità, nella fotografia, nel teatro, nel cinema, negli spettacoli, nella musica.
In quelli che furono i favolosi anni della mia vita, in cui impostai quello che adesso sto cercando di restituire ai miei lettori, iniziai a scrivere per il giornale l’Adige proprio sulla musica Pop.
Girai l’alta Italia a intervistare i complessi più famosi di allora. Peter Gabriel, Emerson, Ian Anderson… Anch’io andavo in trip ad ascoltare i Pink Floyd, andavo di testa a sentire i King Crimson, in estasi a sentire la burée...
Incontrai quelli della Pietra per caso, proprio iniziando a scrivere, e mi accorsi subito che loro avrebbero fatto strada.
Non c’era un loro spettacolo che non venisse riportato da me sulle colonne dell’Adige. L’allora direttore del giornale Rino Perego mi domandava ogni volta se aveva senso parlare di quei ragazzi…
Io non sapevo cosa rispondergli. Ma lui sapeva che non dovevo dargli una risposta. Dovevo solo fare il mio lavoro.
Un giorno la Rai di Trento mi chiamò e mi chiese se volevo fare una serie di trasmissioni sui complessi musicali del Trentino. Risposi entusiasta di sì.
Dovevano essere proprio altri tempi, perché la Rai mi mise a disposizione la propria sala audio per registrare i complessi di cui parlavo…
Riuscii a riesumare i Britanni, che si rimisero insieme apposta a suonare per la Rai. Registrai 13 complessi e finii il ciclo di trasmissioni proprio con la Pietra Filosofale.
Pochi giorni prima che andasse in onda la loro trasmissione, Alcide Plotegher morì. Disperato dal punto di vista umano, dovetti decidere cosa fare e mi domandai se fosse il caso di rifare il testo della puntata o lasciarlo così.
Mi fu d’aiuto Enzo Merz, che mi suggerì di lasciare tutto come se Al fosse ancora vivo, aggiungendo la frasetta «Questa trasmissione è dedicata ad Alcide e a tutti coloro che lo amavano».
Adesso è la volta di Maurizio Smadelli.
Si era dedicato al commercio di strumenti musicali e le cose andarono bene, anche se dovette effettuare tre traslochi.
L’ultimo lo spinse a lasciare l’attività e aprì un bar in via Muredei che gli consentiva di vivere più in pace. Dalla prima moglie aveva avuto due figli, Corrado e Cinzia.
Riposerà in pace nel cimitero di Trento dalle ore 11 di sabato 8 aprile, quando il suo amico Al verrà a prenderlo per accompagnarlo nella serenità riservata ai musicisti.
G. de Mozzi