Come scegliere i giusti colori per una grafica
La psicologia dei colori nella comunicazione: il significato e la valenza di ogni colore
In comunicazione, i colori assumono da sempre un’importanza principale: essi, infatti, sono i veri protagonisti di manifesti, opere d’arte, fotografie e pubblicità.
Se in ambito artistico il colore può essere usato in maniera soggettiva ed assolutamente libera, lo stesso non vale nel campo della grafica.
Infatti, esistono regole essenziali e consigli attendibili se si vuole sfruttare a pieno la potenzialità dei colori, delle sfumature e delle differenti tonalità cromatiche.
Ne abbiamo parlato con Simone Longato dell'omonima agenzia grafica di Padova.
Simone ci spiega come l’utilizzo del colore sia parte fondante di qualsiasi grafica: vediamo assieme come.
La psicologia del colore: cenni
Durante il Novecento, arte e design si sono impegnati per comprendere come il colore avesse un impatto sul consumatore, sul visitatore e, più in generale, sull’utente che si approccia ad un prodotto. Numerose teorie, unite tra loro, hanno stuzzicato l’interesse della psicologia e ne he nata una vera e propria teoria unificata, la psicologia del colore.
Il principio è che un colore influenza le nostre sensazioni, le emozioni e spesso anche le nostre azioni: un esempio pratico è la cromoterapia, sfruttata per agire sullo stato d’animo di bambini ed adulti. Anche se ogni essere umano ha preferenze e gusti in termini di colore e della percezione dello stesso, la teoria dietro alla psicologia del colore vale praticamente su chiunque e riesce a dettare regole molto valide.
Ogni grafica necessita di essere studiata in termini di colore, prima ancora che di testo, formattazione, contenuti e design. Che si tratti di un sito, di un packaging, di un’interfaccia o di un logo aziendale, il colore trasmette sempre un messaggio all’utente.
È noto che i colori più caldi siano più stimolanti, attivanti ed emozionali; i colori freddi sono spesso calmanti, tranquillanti e rilassanti; il verde e tutte le sue sfumature richiamano nell’immediato la natura, l’ecologia; i colori scuri sono sempre più seri, eleganti e grevi di quelli chiari - come il bianco - che è invece sinonimo di minimalismo e purezza.
L’utilizzo dei colori: alcuni esempi utili
Il blu: il colore degli oceani, del cielo: niente è più rilassante di questa varietà cromatica.
L’azzurro, il celeste, il blu notte; sono tutti colori che rimandando ad ambienti freschi, rilassanti, sicuri e piacevoli, ma allo stesso tempo tranquilli e che portano a riflettere.
È quindi chiaro che il blu sia un colore estremamente piacevole, anche se freddo e quindi inadeguato a descrivere situazioni o prodotti focosi, caldi o coinvolgenti.
Si rivela invece perfetto quando si vuole trasmettere pace e calmare il visitatore: ecco spiegato perché tutti i social network usano prevalentemente toni del blu.
Il bianco è sinonimo di minimalismo, purezza e canore: nel mondo occidentale è infatti associato all’innocenza e alla pulizia, motivo per cui le superfici igieniche sono quasi sempre bianche. Il colore bianco è per sua natura neutro, inadatto a emozioni forti ma perfetto per il settore sanitario, nuziale e domestico. È quasi sempre associato ad altri colori, per enfatizzarne la potenza.
Il verde è la quintessenza della natura, della vegetazione e dell’ecologia: colore rilassante, ricco di equilibrio e di sfumature, questa variante cromatica è simile al blu per effetti.
Negli ultimi anni, però, l’uso del verde è stato associato in maniera preponderante all’ecologismo e a tutti i movimenti ambientalisti, tanto che ora è impossibile non associarlo a tali fenomeni e correnti di pensiero.
Nella teoria del colore, verde è sinonimo di crescita, di armonia e di benessere.
Il rosso è il colore acceso e caldo per eccellenza, che spicca tra tutti e si fa notare. Da sempre è sfruttato nel marketing e nelle pubblicità perché attira facilmente l’attenzione dell’osservatore. La teoria del colore associa il rosso alla violenza, all’emozione passionale, alla forza e all’euforia; sembra stimolare l’appetito, motivo per cui è spesso utilizzato nella ristorazione.
È anche associato all’amore e ai sentimenti, connotazione essenziale se si lavora in ambito romantico.