Medici e Cardiologi a confronto all’Auditorium di Trento
Al convegno nazionale dell’Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali (ARCA) del Trentino Alto Adige hanno partecipato specialisti di tutta Italia
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Lo scorso 11 settembre si è svolto presso l’Auditorium Santa Chiara di Trento il convegno annuale dell’Associazione Regionale Cardiologi Ambulatoriali (ARCA) presieduta dal dottor Mauro Larcher.
L’evento è stato caratterizzato da una folta partecipazione di cardiologi e medici di medicina generale provenienti da tutta l’Italia.
Grazie ai lavori congressuali si è riusciti a fare il punto circa l’attuale emergenza sanitaria ancora in atto in materia cardiovascolare, offrendo ai tanti colleghi presenti un aggiornamento e l’opportunità di dibattito nel mondo sanitario nazionale.
Dagli interventi è emerso che le malattie cardiovascolari sono legate tra loro da un minimo comune denominatore rappresentato da una sofferenza generalizzata del micro e del macro circolo.
A loro volta esse sono interconnesse con altre patologie apparentemente indipendenti tra loro, che vanno valutate in un quadro complessivo dell’equilibrio psico-fisico del paziente.
«Nessun’altra professione come quella medica – afferma il dott. Larcher – unisce indissolubilmente conoscenze scientifiche e competenze relazionali.»
«Negli ultimi venti anni – spiega il dott. Larcher – la domanda di salute da parte della cittadinanza è pressoché raddoppiata in termini di accessi a visite mediche, esami strumentali e di laboratorio.
«Oggi l’uso etico delle risorse, necessità improrogabile, passa attraverso la medicina delle evidenze che diventa medicina di sistemi, della precisione e della consapevolezza.
«In uno scenario siffatto trova posto la ricerca scientifica che si deve coniugare con le corrette applicazioni pratiche.»
«Per questo motivo – continua il dott. Larcher – sono parte integrante di questo evento i temi classici della cardiologia territoriale e quindi ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, dislipidemie e disturbi dell’alimentazione nonché le relative misure terapeutiche sia farmacologiche che non farmacologiche.
«Tutto questo alla luce di un quadro nuovo ed inquietante quale la pandemia da coronavirus. Allo stato attuale è fondamentale tener conto della complessità e della fragilità dei pazienti che essendo sempre più di età avanzata sono sempre più spesso multimorbidity.
«Con esso, la necessità di impostare corrette misure igieniche di vita si traduce in un incentivo all’attività fisica ed alle pratiche sportive quali cardini della prevenzione cardiovascolare.»
«La pandemia da Covid19 – conclude il dott. Larcher – ha comportato un cambiamento epocale in ambito sanitario.
«Da un lato, ha mosso un impulso formidabile alle potenzialità della sanità digitale che in ogni caso deve rimanere un mezzo tale da preservare gli aspetti relazionali e dall’altro ha messo in evidenza la necessità di promuovere la medicina di iniziativa che va incontro al paziente in un’opera di prevenzione e follow-up indispensabile per una corretta gestione dello stato di salute.
«Il tutto nella convinzione che l’arricchimento del bagaglio culturale scientifico dovrà permettere di migliorare le prestazioni erogate alla cittadinanza.»
Nadia Clementi – [email protected]
Dott. Mauro Larcher – [email protected]
info: https://www.arcacardio.eu/consiglio-regionale-trentino-alto-adige-3/