Parità di genere: una conquista urgente, giusta e vantaggiosa

Presentazione del libro edito dal Sole 24 Ore: i nuovi bandi di finanziamento alla ricerca e il secondo volume dedicato all’Intelligenza Artificiale

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Il 2023 è stato un anno importante per la parità di genere, culminato con l’assegnazione del Premio Nobel per l'economia a Claudia Goldin e alla sua ricerca sul gender gap.
Fondazione Vrt ha da tempo scelto di sostenere il superamento del divario di genere, finanziando, grazie a specifici bandi, progetti di ricerca a favore dell’imprenditorialità femminile.
Il percorso ha trovato il suo momento di sintesi nel volume Parità di genere. La conquista di tutti”. Il libro, primo di una serie di tre, edito da Il sole 24 Ore, è stato presentato stamani a Trento presso la sala conferenze di Fondazione Caritro.
 
All’incontro hanno partecipato tra gli altri, Giulia Casonato (Assessora Comune di Trento con delega alla partecipazione), Stefano Milani (Presidente Fondazione VRT), Carlo Schönsberg (Presidente Consiglio di gestione, Fondazione Caritro) Flavio Deflorian (Rettore UniTn e vicepresidente Fondazione VRT) e Fabio Tamburini (Direttore Sole 24 Ore).
Il volume, scritto dai giornalisti Silvia Pagliuca e Paolo Morando, affronta il tema di grande attualità con un approccio innovativo, ovvero indicando le opportunità che si aprono per il Sistema Paese con il superamento del gender gap.
 
«Gli studi di prestigiose istituzioni, quali il World Economics Forum (Wef) e l’Istituto Europeo per la Parità di Genere (Eige – sottolinea il presidente di Fondazione Vrt, Stefano Milani – convergono sulla necessità di arrivare in tempi rapidi alla piena parità, quale leva concreta di sviluppo economico ed equità sociale.
«Le interviste a sette donne, con solide radici in Trentino, sono la rappresentazione delle esperienze di successo in campi tra loro diversi ma altrettanto strategici per la nostra società.»
 

 
«Tutti siamo consapevoli – spiegano gli autori, Silvia Pagliuca e Paolo Morando – di quanto le donne scontino una sistematica discriminazione nel mondo del lavoro e in numerosi ambiti della società.
«Leggere che serviranno 150,130 o 100 anni per raggiungere la parità di genere in Italia non fa differenza. Sono cifre enormi che diventano vittime della loro stessa grandezza.
«Più il loro atterraggio è lontano nel tempo e meno sembrano importanti.
«La quotidianità – continuano i due giornalisti, – con le sue priorità sempre troppo imminenti, le schiaccia sotto il macigno di indifferenza, rendendole sottofondo appena accennato per narrazioni rituali.»
 
Con questo libro, Fondazione Vrt intende, quindi, offrire il proprio contributo al dibattito e alla crescita del Paese.
Nella sua prima parte, il libro indaga tutti i volti del gender gap: la sottorappresentazione occupazionale femminile (in Italia lavora appena una donna su due), la disparità retributiva e di conseguenza pensionistica (il gender pay gap ha raggiunto i 7.922 euro), la segregazione verticale delle carriere, che vede le donne impiegate prevalentemente in attività routinarie e a bassa qualificazione, con appena il 16.5% delle ragazze italiane laureate in materie Stem (scienza, tecnologia, economia, matematica). Il lavoro editoriale analizza le cause: gli stereotipi, in primis, ancora molto diffusi in famiglia così come a scuola e sul lavoro, lo squilibrio nella gestione delle attività di cura, per il 70% a carico delle donne, la mancanza di servizi all'infanzia (in Italia solo il 27% dei bambini ha accesso agli asili nido), l'assenza di modelli che possano incoraggiare la partecipazione femminile al mondo del lavoro.
 
La pubblicazione prova a identificare delle strade alternative, molte delle quali appartenenti ai grandi mondi dell’innovazione e della formazione.
Ma soprattutto, il libro chiarisce perché la parità deve essere una conquista comune, sotto il profilo etico, sociale ed economico.
Un dato su tutti: se l’Italia raggiungesse la parità di genere entro il 2050 potrebbe aumentare il suo Pil del 12% (fonte: EIGE).
 

 
La seconda parte del libro continua nell’obiettivo di invertire il senso comune di narrazione, grazie alle interviste a sette donne che la parità l’hanno raggiunta.
Le loro testimonianze rappresentano il punto di partenza, oltre che la conferma, che la parità è urgente, giusta e vantaggiosa per la crescita economica e sociale del Paese: Chiara Saraceno (Sociologa), Daria de Pretis (Giurista, già Vicepresidente Corte Costituzionale), Bernadette Bevacqua (Chief executive Officer di Sperlari), Giovanna Flor (amministratore unico di Bauer Spa), Elisa Ricci, (Ricercatrice Università degli Studi di Trento) e Sofia Santi (Ceo e fondatrice ONEBra).
 
«La parità di genere – interviene il rettore dell’Università di Trento e vicepresidente di Fondazione Vrt, Flavio Deflorian – rappresenta una sfida fondamentale, su cui il mondo accademico e l'Università di Trento si confrontano da tempo.
«La presenza, tra le relatrici di oggi, di due colleghe è la prova di quanto il mondo femminile abbia dato alla ricerca da sempre.
«È chiaro a tutti che la parità di genere non è solo un tema di giustizia ed equità ma è anche fortemente legato allo sviluppo.
«Le sfide che ci attendono nei prossimi decenni richiedono la partecipazione e le energie positive di tutti e per questo dobbiamo fare il massimo sforzo affinché il mondo femminile sia valorizzato al meglio.»
 
L’incontro si è concluso con l’annuncio del secondo volume della collana «Finestra sul futuro», edita de Il Sole 24 Ore con il sostegno della Fondazione Vrt.
Il tema scelto è l’Intelligenza artificiale, tema sul quale si concentreranno anche i bandi della Fondazione Vrt nel 2024.
«L’intelligenza artificiale – chiarisce il presidente Milani – è un fenomeno che va oltre la tecnologia, i cui ambiti applicativi appaiono illimitati.
«Il libro non intende dare risposte definitive ma aprire a ragionamenti originali sul nostro futuro, soffermandosi sugli elementi chiave della competitività economica. Così come avvenuto per il primo volume, la prossima pubblicazione permetterà a Fondazione Vrt di attingere a informazioni e indirizzi strategici, così da abilitare i prossimi filoni di finanziamento della ricerca, sull’intelligenza artificiale, che intendiamo utilizzare fin da subito nella selezione dei progetti candidati.
«L’obiettivo è di supportare progetti di ricerca delle realtà trentine (Università, Enti di ricerca ed aziende) con un impatto reale e migliorare la qualità di vita delle persone.»