Torcolato, nettare... divino – Di Giuseppe Casagrande

Domenica le cantine di Breganze apriranno le porte per svelare i segreti del nettare degli dei. In piazza la prima spremitura e la sfilata della «Magnifica Fraglia»

Le uve attorcigliate ad uno spago e appese alle travi delle soffitte per l'appasssimento.

Bentornato... Torcolato. Domenica prossima 21 gennaio ritorna in pompa magna a Breganze la Festa del Torcolato con i primi assaggi del vino simbolo della località vicentina adagiata alle falde dell'Altopiano di Asiago. Un appuntamento da non perdere quello della spremitura pubblica dell’uva Vespaiola dopo i lunghi mesi di appassimento nei caratteristici fruttai delle cantine del territorio.
 

I componenti della Magnifica Fraglia del Torcolato Doc di Breganze.
 
 Quelle uve attorcigliate ad uno spago e appese alle travi delle soffitte 
Il nome Torcolato deriva dal latino «torculum». Le uve per essere appassite vengono attorcigliate ad uno spago, con il filo si fa un anello e si attorciglia l'uva girando lo spago tra un grappolo e l'altro. Questo forma una fila verticale di grappoli chiamati in dialetto locale «rosoli». Ogni rosolo viene appeso alle travi delle soffitte nei locali ventilati delle case coloniche. Molti produttori utilizzano ancora questo sistema per mettere l'uva Vespaiola ad appassire, anche se per il 90% oggi vengono usate cassette di plastica forate sui cinque lati per una migliore circolazione dell'aria. Questo permette di maneggiare meno il grappolo, evitando rotture involontarie degli acini, e facilita il controllo dello stato di appassimento e preservazione dell'uva.
Durante la fase dell'appassimento si sviluppa la «Botrytis Cinerea», la famosa muffa nobile che favorisce la concentrazione degli zuccheri e contribuisce all'esaltazione dei profumi e degli aromi che ritroveremo nel calice di questo vino dolce, ma non stucchevole. Un vino da fine pasto, da meditazione per usare una frase cara a Veronelli.
 

Tutto è pronto in piazza a Breganze per la spremitura del Torcolato.
 
 Attesi in piazza e nelle cantine migliaia di appassionati e wine lover 
Attesi anche quest'anno in piazza e nelle cantine migliaia di appassionati e wine lover che vogliono scoprire i segreti della produzione del famoso Torcolato Doc di Breganze.
Un nettare... divino la cui fama risalirebbe addirittura all'anno Mille. Un vino dolce, il Vespaiolo Breganzino, che Aureliano Acanti nel «Roccolo Ditirambo» (1754) esaltò paragonandolo ad un prelibatissimo Vinsanto.
Come da tradizione, un ricco programma di iniziative andrà a scandire la giornata dedicata al nettare della Pedemontana Vicentina famoso in tutto il mondo. Si partirà alle ore 9 con l’apertura in piazza della Mostra Mercato dei prodotti tipici e dello stand del Torcolato a cura della Pro Loco Breganze, dove sarà possibile degustare e acquistare il Torcolato dei produttori del Consorzio per la Tutela dei Vini Doc Breganze, che riunisce oggi 17 cantine vinicole, oltre ad altre delizie gastronomiche.
 

Alcuni confratelli della Magnifica Fraglia del Torcolato di Breganze.
 
  E come peccato di gola il nuovo dolce artigianale «La Pèca del Salbaneo» 
E, proprio tra le delizie gastronomiche locali, troverà spazio quest’anno «La Pèca del Salbaneo», il nuovo dolce artigianale che, dopo il debutto in sordina nel 2023, vede il Torcolato di Breganze come ingrediente protagonista assieme ad altre due eccellenze del territorio: la Ciliegia di Marostica Igp e l’olio extravergine d’oliva della Cooperativa Pedemontana del Grappa. Un dolce peccato di gola che si candida a diventare il nuovo prodotto tipico della Pedemontana Vicentina, simbolo dell’impronta (la «pèca» nel dialetto locale) delle tre preziose produzioni nella tradizione e nella cultura enogastronomica del Vicentino.


La spremitura in piazza con un antico torchio delle uve Vespaiole appassite.
 
 Brindisi in alta quota sul Campanile con degustazione del Torcolato 
Dalle ore 13 alle 17 appuntamento con il caratteristico «Brindisi sul Campanile» che proporrà ai visitatori visite guidate alla Torre Diedo, uno dei campanili più alti del Veneto, con una caratteristica degustazione ad alta quota del Torcolato, a cura del Circolo La Ciacola Aps e dei Campanari Breganze.
Alle 14.15 il cuore del paese accoglierà la tradizionale sfilata della Magnifica Fraglia del Torcolato Doc Breganze, seguita dal saluto delle autorità e dall’investitura dei nuovi Confratelli e dell’Ambasciatore del Torcolato nel mondo per l’anno 2024. Il titolo quest’anno sarà conferito a Miki Biasion, noto pilota bassanese due volte campione del mondo rally.
 

Una simpatica inquadratura di Fausto Maculan con le figlie Angela e Maria Vittoria.
 
  Nel pomeriggio la spremitura in piazza dei grappoli di uva Vespaiola 
Alle 15.30 scatterà la folcloristica spremitura in piazza dei grappoli di Vespaiola conferiti dalle cantine del Consorzio e il brindisi con il primo mosto di Torcolato della vendemmia 2023.
A seguire, dalle 16.30 alle 20 tornerà il «Fruttaio Tour» con le visite guidate gratuite nelle otto cantine aderenti all’iniziativa: Cantina Beato Bartolomeo da Breganze, Col Dovigo, Cantina vitivinicola IoMazzucato, le Colline di Vitacchio Gianpietro, Maculan, Firmino Miotti, Transit Farm, Vitacchio Massimo. Il Consorzio per la Tutela dei Vini Doc Breganze, presidente Elvio Forato, riunisce 17 cantine e aziende agricole.
 

Una carrellata di bottiglie di Torcolato di alcune cantine di Breganze.
 
  Il ruolo fondamentale di Fausto Maculan per la valorizzazione del Torcolato 
Fausto Maculan ha dedicato molti anni allo studio e alla valorizzazione del Torcolato, il nettare degli dei che nasce dall'appassimento dell'uva Vespaiola, tipica ed autoctona del comprensorio di Breganze.
Nel giugno scorso in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni di carriera enologica di Fausto Maculan, ho avuto l'opportunità di assaggiare il Torcolato Maculan annata 1980.
Un vino straordinario. Colore ambrato, bouquet intenso con note di miele, fichi, datteri, vaniglia, mirabile equilibrio tra acidità e zuccheri. Spettacolare il matrimonio con la piccola pasticceria secca e i dolci tipici a base di mandorla come la «fregolota». Ma non disdegna abbinamenti più impegnativi, ad esempio con i formaggi stagionati, stravecchi oppure erborinati, e con il foie gras. Il top della gamma Maculan sono gli «Acininobili», il vino icona al cospetto del quale lo storico sommelier milanese Franco Tommaso Marchi, dopo aver assaggiato l'annata 1977, alzando lo sguardo verso Fausto Maculan, alzò il pollice gratificandolo con il più classico dei complimenti francesi: chapeau! Mi associo all'inchino.
 
In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - [email protected]

Torcolato, il nettare degli dei, la cui fama risalirebbe addirittura all'anno Mille.