In ricordo di Carolina Bazerla Marangoni – Di Luciana Grillo

Intitolata una Sala in memoria di una persona generosa, buona, disponibile, inclusiva, scomparsa qualche tempo fa dopo una vita dedicata alla CRI

Il Comitato di Trento della Croce Rossa Italiana ha vissuto il 13 settembre un’esperienza speciale, toccante, commovente: nella sede di via dei Muredei si è inaugurata una Sala in memoria di Carolina Bazerla Marngoni, scomparsa qualche tempo fa.
Carolina è stata una persona generosa, buona, disponibile, inclusiva.
Ha operato con dedizione perché la C.R.I. potesse dare aiuto alle persone meno fortunate e la Sala che porta il suo nome – come ha detto il Segretario Regionale della C.R.I. del Trentino, Paolo Soave – vuole evocare il grande esempio di volontariato lasciato da Carolina. Questa sala, che in occasione dell’inaugurazione ha visto un gran numero di persone presenti in ricordo di Carolina, accoglierà volontarie e volontari e darà l’idea di una famiglia solidale e generosa, sempre inclusiva.
 

 
Ha poi preso la parola la Presidente del Comitato di Trento della Croce Rossa Italiana, Eleonora Pisoni, che ha ricordato l’impegno di Carolina e il sostegno offerto per organizzare al meglio la distribuzione di viveri e abbigliamento alle persone bisognose di aiuto.
Pisoni si augura di poter continuare a operare seguendo l’esempio di Carolina ed ha lasciato la parola a Maicol Marangoni, figlio di Carolina, che ha curato la ristrutturazione della Sala, scegliendo nuovi pavimenti di legno chiaro, pareti di un grigio luminoso, arredi raffinati.
Per la mamma non ha predisposto una targa pomposa, ma su un pilastro ha semplicemente indicato il nome «Carolina Bazerla Marangoni» e la sua qualifica di «Volontaria CRI», nel segno della discrezione.
 

 
Maicol non ha voluto dire di più, ha ringraziato tutti i presenti e li ha invitati a fare un brindisi in ricordo di sua madre. Era commosso, è stato discreto e accogliente com’era lei, che avrebbe sicuramente rifiutato un panegirico.
Anche il prof. Claudio Eccher ha ricordato brevemente l’impegno, il garbo, la generosità di Carolina, sempre pronta a mettersi in gioco e a dare una mano a chi ne aveva bisogno.
Tutti i presenti sono stati invitati al buffet, preparato da alcune bravissime volontarie. Insieme, lontano da ogni formalità, le parole delle amiche hanno ricordato incontri, conversazioni, abbracci e sorrisi di Carolina che, nella bella Sala che porta il suo nome, sicuramente continuerà ad indicare a volontarie e volontari la via da percorrere.

Luciana Grillo