Assunta: a Riva del Garda grande e sentita partecipazione
Il vescovo emerito, monsignor Bressan, ha ricordato il voto che è all'origine della solenne celebrazione. Effettuata anche la tradizionale benedizione delle barche
Foto di Matteo Tedeschi.
Una partecipazione ancora più numerosa del solito e soprattutto più sentita, intima, vera.
Questo l'apprezzamento del parroco alla solenne celebrazione votiva di Santa Maria Assunta.
Don Dario Silvello lo ha voluto rimarcare nel corso della sua omelia, alla messa che ha officiato nella chiesa arcipretale assieme al vescovo emerito monsignor Luigi Bressan, con cui si è aperta la celebrazione votiva.
Per l'amministrazione comunale erano presenti il sindaco Cristina Santi e la Giunta municipale con una rappresentanza del Consiglio comunale guidata dal presidente Salvatore Mamone.
Presente anche un'ampia rappresentanza delle forze dell'ordine e delle associazioni combattentistiche e d'arma.
A seguire, tra due ali di folla incuriosita e attenta, ancora una volta si è ripetuta la processione votiva con la venerata effige della Madonna del Suffragio, la preziosa statua lignea quattrocentesca, attraverso le vie del centro storico.
Il percorso seguito è stato quello canonico: da piazza Cavour attraverso porta San Michele in viale Dante Ovest, quindi attraverso porta San Marco lungo via Fiume fino a piazza Tre Novembre.
Qui come consuetudine la processione si è fermata: il vescovo emerito ha ricordato i fatti del 1944 e il voto che è all'origine della solenne celebrazione, per poi passare alla tradizionale benedizione delle imbarcazioni.
Quindi il corteo ha ripreso il cammino percorrendo via Gazzoletti, via Florida e via Santa Maria per tornare in piazza Cavour.
Qui la cerimonia si è conclusa con un concerto del Corpo bandistico cittadino.
Il voto
«Se la nostra città sarà risparmiata dagli orrori di questa guerra micidiale, totalitaria e barbara, noi, cittadini di Riva del Garda della Parrocchia di Santa Maria Assunta, promettiamo solennemente di fare ogni anno nella festa dell'Assunzione di Maria Santissima una solenne processione attraverso le vie della città, in onore e quale titolo di gratitudine verso questa nostra patrona.»
È questo il testo del voto sottoscritto il 15 agosto del 1944 dall'arciprete decano benacense Enrico Paolazzi, dal podestà Lodovico Donati e da «oltre mille concittadini», a poche settimane dall'orribile eccidio nazista del 28 giugno, che seminò nella città e in tutto l'Alto Garda dolore e morte.
La richiesta fu esaudita e la solenne celebrazione votiva di Santa Maria Assunta è oggi un momento di aggregazione collettiva e un elemento identitario tra i più sentiti della città, oltre che una manifestazione religiosa molto nota e apprezzata anche tra i turisti.
Un aspetto caratteristico di quel fatto lontano è la circostanza per la quale l'autorità religiosa e quella civile, assieme a un gruppo foltissimo di concittadine e concittadini, dopo vicende così tragiche e allora non ancora concluse diedero un segnale di forza, di unità e identità.
Un episodio di civile resistenza da ricordare come un momento di grande coesione e unità, ancora oggi simboleggiato dalla presenza, alla testa della processione, della statua di Santa Maria Assunta assieme al gonfalone del Comune, oltre che dai rintocchi delle campane sia della chiesa arcipretale, sia della torre civica Apponale.