Rubano capi griffati in un negozio di Giustino: arrestati in tre
Processati per direttissima, sono stati condannati a 10 mesi da scontare ai domiciliari
Ieri pomeriggio le stazioni Carabinieri di Tione, Spiazzo e Carisolo hanno arrestato tre persone in flagranza di reato di furto aggravato.
Due donne e un uomo, fingendosi turisti clienti, sono entrati nel negozio di abbigliamento Lorenzetti Sport di Giustino.
Mentre la donna più distinta distraeva la commessa, gli altri due ne approfittavano per appropriarsi a più riprese di capi di abbigliamento griffati (Burberrys e Ralph Loren), strappando le placche antitaccheggio per poi uscire e riporre la refurtiva nella nuovissima BMW serie 1.
La commessa insospettita dalle molteplici richieste della finta cliente, che non concludeva mai l’acquisto, si accorgeva del movimento lesto dei due complici.
A quel punto, vistisi scoperti, si davano a travolgente fuga a bordo dell’auto.
La commessa, accertato l’ammanco, allertava il 112. La Centrale Operativa della Compagnia di Riva del Garda, immediatamente faceva eseguire alle pattuglie che in quel momento perlustravano la giurisdizione il piano antirapina, le quali attuavano i posti di blocco delle arterie stradali della valle.
Poco dopo i tre venivano fermati a Tione di Trento e dalla perquisizione dell’auto trovavano merce rubata del valore di € 4.000, le cui etichette erano state rimosse e custodite nella borsetta di una delle donne.
Ancora, la perquisizione personale delle donne permetteva di rinvenire nel reggiseno la somma contante di € 5.000 in tagli da 100. sequestrata anche quella.
Gli arrestati, tutti pregiudicati e di etnia Rom sono una 52enne residente nel bergamasco, un 35enne residente nel Friuli e una 37enne residente nel bergamasco.
I Carabinieri restituivano la merce al negoziante che ringraziava per il tempestivo intervento dell’Arma mentre proseguono gli accertamenti al fine di stabilire la provenienza dell’ingente somma di denaro.
Il Pubblico Ministero Dott. Carmine RUSSO ha disposto la custodia dei tre nelle camere di sicurezza per sottoporle oggi al rito direttissimo innanzi al Tribunale di Trento.
Al termine del processo, il Giudice del tribunale di Trento ha condannato i tre a mesi 10 di reclusione da scontare fin da subito ai domiciliari presso le rispettive abitazioni e il risarcimento alla persona offesa di € 1.500.