Afghanistan: si stanno mescolando le carte per il summit di Bonn
Il commento del nostro esperto in problemi afghani Antonio de Felice Cosa ci riserva l'era post Bin Laden
Sono top-secret i colloqui che sono
stati moderati da Michael Steiner, rappresentante speciale della
Germania per Afghanistan e Pakistan uno dei più esperti diplomatici
del paese, tra i rappresentanti americani e il portavoce del Mullah
Omar, che è volato in Germania con un aeromobile appartenente ai
servizi segreti.
Sono top-secret ma trapela ottimismo circa l'attuale situazione
nella regione e sulle possibilità di una soluzione politica per
l'Afghanistan.
La figura chiave sul lato afghano è stato un parente del
leader talebano Mullah Omar.
Tayyab Agha, un uomo sulla trentina con una lunga barba sottile,
che lavorava come responsabile dell'ufficio per il Mullah Omar
quando era l'emiro del cosiddetto Afghanistan. Oggi, Agha è
qualcosa sulla falsariga del portavoce personale del mullah
Omar.
Un alto funzionario afgano a Kabul ha annunciato, circa un mese fa,
che Agha era in trattative con gli Stati Uniti per conto del suo
capo.
Analogamente, il quotidiano afghano Weesa ha riportato di un
contatto diretto tra i talebani e il governo Usa, che sarebbe
avvenuto in Qatar, per la prima volta poco più di un mese fa.
Sul versante americano vi hanno preso parte i rappresentanti del
Dipartimento di Stato e la CIA, funzionari di medio rango della
amministrazione Obama scelti con il preciso intento di sminuire
politicamente l'importanza della delegazione talebana.
I negoziati sono ruotati intorno alla questione di come la
sicurezza e la stabilità potranno essere garantite dopo la
decisione presa dai comandi militari occidentali di cominciare a
ritirarsi dall'estate del 2011.
Decisione che, all'indomani dell'attentati suicida di Takhar al
comando ISAF tedesco e di Herat al Provincial Reconstruction Team a
conduzione italiana, dovrà essere ripresa in considerazione la
tempistica di alcuni passaggi.
Chiari invece gli impegni che il ministero degli Esteri tedesco
spera di ottenere a qualunque costo dai talebani quali la rinuncia
alla violenza, il riconoscimento della costituzione afghana e la
rottura dei suoi legami con al-Qaeda.
In particolare quest'ultimo punto sarà fondamentale per il successo
della grande Conferenza internazionale sull'Afghanistan che si
terrà a Petersberg (vicino a Bonn) il prossimo 5 di dicembre.
Dieci anni dopo la prima conferenza, la cittadina alle porte di
Bonn ospiterà un nuovo summit internazionale al quale
parteciperanno più di 1.000 delegati provenienti da 90 Paesi.
Sarà un incontro di altissimo livello a cui le parti in gioco
cercheranno di arrivare con il più alto potere di contrattazione
possibile.
Da un lato gli alleati si presenteranno al tavolo negoziale con la
carta della uccisione di Bin Laden in mano, dall'altra i talebani
cercheranno di esibire (nonostante le forti perdite a livello di
centri di comando) morale alto e capacità organizzative nuove, che
permettono loro di agire anche in zone dove etnicamente erano
deboli.
Per il resto le richieste da parte talebana sono note da tempo e
centrate sulla costituzione e il riconoscimento di una sorta di
stato religioso indipendente e sovrano nel sud del Paese.
Quanto alla rottura dei legami con al-Qaeda, i leader talebani
appartenenti alla Shura di Quetta hanno già fatto intendere che il
loro progetto è su scala regionale e che a differenza di al-Qaeda
non vogliono costituire un emirato a Washington.
Antonio de Felice