Alla Campana dei Caduti per la giustizia climatica

Appuntamento il 1° agosto con letture di Alexander Langer e intervento di Ferdinando Cotugno

Si svolgerà in un luogo della forte valenza simbolica la serata dedicata al ricordo dei trent’anni da quanto Alexander Langer tenne la conferenza «La conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile».
Perché parlare di conversione (o transizione) ecologica oggi, partendo dall’eredità dell’ambientalista altoatesino, non può che portarci a riflettere sulla giustizia climatica e di come la pace e la convivenza tra i popoli passi anche da questi temi.
Giovedì 1 agosto la Campana dei Caduti sarà protagonista di un momento di riflessione sulle tematiche ambientali organizzato da Slow Food Trentino Alto Adige in collaborazione con la Fondazione Campana dei Caduti e il Comune di Rovereto.
 
L’attore Giuliano Comin leggerà alcuni passaggi fondamentali della conferenza che Langer tenne a Dobbiaco proprio il 1 agosto 1994. Un testo importante dal quale ripartire per comprendere come il cambiamento, urgente allora e obbligato oggi, non possa passare solo dall’impegno individuale o da imposizioni di legge ma che ha bisogno di una vera rivoluzione culturale e civile.
A seguire talk di Ferdinando Cotugno dal titolo «Di cosa parliamo quando parliamo di giustizia climatica».
Cotugno è giornalista di Domani, autore, tra gli altri, del libro «Primavera ambientale. ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra» e autore del podcast «Areale» nel quale racconta la crisi climatica, la transizione ecologica e il nostro complicato rapporto con la biodiversità.
 
Interverrà infine Marta Villa di Slow Food Trentino e antropologa dell’Università di Trento, a sottolineare che «dobbiamo cambiare prospettiva, come suggeriva Langer, Lentius, Profundius, Suavius, perché la crisi climatica è solo l’apice di una crisi dello spirito che sta coinvolgendo da decenni gli esseri umani.
Se non si comprende che solo un altro modo di vivere la vita concretamente è il passo da fare, si continuerà ad alimentare una via di sviluppo legata solo all’ipersfruttamento delle risorse naturali con una costante perdita di vita sulla Terra.
Noi rilanciamo l’idea che il laboratorio Terre Alte con le proprie modalità di gestire le risorse collettive sia da osservare per comprendere i delicati meccanismi di fiducia e rispetto che dal passato si possono proiettare nel futuro».
 
A sottolineare il rilievo dell’iniziativa la Sindaca di Rovereto Giulia Robol ricorda «Nell’agosto 1987 Langer tenne una conferenza in Trentino per il gruppo de “La Rosa Bianca” (in ricordo dei giovani anti-nazisti cattolici di Monaco di Baviera), che volle intitolare “Un catalogo di virtù verdi”.
«La prima di quelle virtù o valori da richiamare anche in questa occasione è la “consapevolezza del limite.»
Seguendo il pensiero di Langer «produrre di più, consumare di più, dominare di più, controllare di più» è una logica che oggi è sicuramente in crisi perché le risorse si mostrano finite, perché l’ecosistema è gravemente ammalato, perché la logica dello sviluppo illimitato produce pesanti diseguaglianze e ingiustizie.
 
La consapevolezza del limite informa tutto il tema della sostenibilità in campo economico, in campo sociale, nel sapere e nelle relazioni.
Da questo punto di vista l’Ente Locale, il Comune con la sua potestà e soprattutto con la sua vicinanza alla vita quotidiana dei cittadini, della comunità può fare molto facendosi portatore e protagonista di una cultura, di un modo di pensare, che coinvolga in scelte che non potranno essere solo amministrative ma pensate per il futuro di tutti e di ciascuno».
 
«Con grande piacere abbiamo aderito a questo momento con Slow Food che trova uno spazio prima dei cento rintocchi di Maria Dolens. Il cambiamento climatico è un tema fortemente sentito e che sempre più potrà mettere a rischio la pace tra i popoli del mondo.
Le materie climatico/ambientali formano parte integrante e centrale dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, un documento di grandissima rilevanza che la Fondazione Campana dei Caduti è, da anni, impegnata a promuovere organizzando degli eventi incentrati sui vari obiettivi che lo compongono» così il Reggente della Fondazione Marco Marsilli.
 
Sul significato di questa serata alla Campana dei Caduti, Tommaso Martini, Presidente di Slow Food Trentino Alto Adige sottolinea che «l’azione di Slow Food in Trentino trae ispirazione dal messaggio di Langer.
«Siamo impegnati quotidianamente, in 160 paesi del mondo, in azioni di divulgazione e diffusione della cultura del cibo buono, pulito e giusto per tutti, nel presentare e sostenere modelli alternativi basati sulla collaborazione e la solidarietà.
«Trasmettiamo l’importanza vitale della tutela della biodiversità nelle specie che vivono gli ecosistemi, nei sapori, nei paesaggi e nelle idee.
«Consapevoli di essere una goccia nell’oceano, cerchiamo così di stimolare l’alternativa globale sociale, ecologica e culturale di cui ci parla Langer nel brano che sarà protagonista alla Campana dei Caduti.»
 
Infine a sottolineare l’importanza della manifestazione Antonio Trombetta, Presidente del Forum trentino per la pace e i diritti umani:
«Come Forumpace siamo felici di patrocinare questo prezioso evento. Oggi più che mai le politiche di Pace e la tutela dei Diritti Umani devono passare dalla sostenibilità ambientale e dalla giustizia climatica.
«È molto importante creare iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza affinché si possa provare a mettere in moto un vero e proprio cambiamento sociale di cui c'è estremo bisogno un sempre più urgenza.»
 
L’appuntamento è giovedì 1 agosto alle 20.15 e si concluderà alle 21.30 con i cento rintocchi della Campana dei Caduti.
Gli interventi saranno accompagnati con una parte musicale a cura di Ivano Ascari, trombettista. L’ingresso alla Campana dei Caduti è libero per l’occasione.
La serata è organizzata con il sostegno dell’Azienda per il turismo Rovereto, Vallagarina Monte Baldo, libreria due punti, Associazione Culturale Quercus e Club del Territorio di Rovereto del Touring Club Italiano.

Paolo Farinati

Foto Paolo Aldi