La Consulta ha modificato l'Italicum, ma la legge elettorale è valida
Salta il ballottaggio, ma il resto va bene. Si potrebbe votare dubito, ma prima si devono raccordare i sistemi elettorali delle due Camere
La Corte Costituzionale si è espressa sulla legge elettorale, togliendo il ballottaggio che era previsto nel caso nessun partito raggiungesse una soglia stabilita.
Rimane invece il premio di maggioranza per il partito che raggiungesse il 40% dei voti (oggi praticamente impossibile), così come rimangono la scelta delle liste elettorali e il voto di genere.
La prima cosa che appare dalla decisione della Corte Costituzionale è che la legge elettorale, tolto il punto sul ballottaggio che è stato cassato, è valida a tutti gli effetti.
In linea di principio, dunque, si potrebbe andare a votare anche subito. Ma la diversa legge elettorale che riguarda il Senato impone un aggiustamento parlamentare affinché i due rami del parlamento non diano risultati coerenti per il governo del Paese.
Questo perché, quando venne varata la legge elettorale si pensava che sarebbero passate le riforme costituzionali, tra le quali la modifica sostanziale del Senato, per cui non era stata messa mano al sistema elettorale dell’altra camera.
Tra le differenze dei due sistemi elettorali vediamo soglie diverse, capilista bloccati e doppia preferenza di genere per i deputati, contro la preferenza unica per i senatori; premio alla lista alla Camera e incentivo alla coalizione al Senato, 100 piccoli collegi alla Camera contro 20 grandi collegi regionali al Senato.
Ovviamente può essere cambiato lo stesso «Italucum» emendato dalla Consulta, ma più probabilmente si metterà mano a quella del Senato.
Non ci vorrà molto, ma ci vorrà comunque tempo. Per questo quasi tutti i partiti si sono impegnati a lavorare velocemente per andare al più presto al voto.