La Domenica delle Palme, nelle parole di monsignor Tisi

«La passione di Cristo nella vita violata di tanti innocenti, vittime dei potenti di turno. La forza delle parole di Gesù smaschera ipocrisie e giochi di potere»

Nella Domenica delle Palme l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi presiede in cattedrale (ore 10 – diretta streaming e TV) la S. Messa con la benedizione dei rami d’ulivo, a ricordo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.
La liturgia d’inizio della Settimana Santa è caratterizzata dal racconto evangelico della passione e morte di Gesù, in cui don Lauro identifica i crocifissi di quest’ora tragica della nostra storia.
«Parole come fronte o trincea – esordisce l’Arcivescovo, – per noi relegate alle stanze di un museo o ai percorsi turistici, sono diventate drammatiche immagini che incombono ogni sera sulle nostre tavole e riempiono i talk-show del dopo-cena.»
 
Monsignor Tisi pensa ai profughi ucraini ospiti in Trentino e in particolare al «volto impaurito di tante donne, bambine e bambini».
Parla del «risveglio scioccante allo scoppio della guerra» ma anche di un «mondo smemorato, vittima di interpretazioni surreali della realtà, raccontata in modo superficiale, ideologico ed emotivo. A far da contraltare a questa gridata deformazione – argomenta don Lauro, – c’è il silenzio e l’intensità dell’Uomo della croce e la forza delle sue parole, capaci di smascherare ipocrisie e giochi di potere.»
«Spesso – denuncia Tisi – la guerra è dentro di noi: non di rado siamo abitati dal conflitto con noi e con gli altri, rei di costruire la vita sull’idea che esistiamo nella misura in cui siamo in grado di piazzare zampate vincenti e di ingrandire il nostro ego a discapito degli altri.
«L’Uomo della croce – conclude don Lauro – silenzia questa prospettiva per dire: l’altro è tuo fratello, senza di lui non esisti nemmeno tu.»