Mauro Fezzi eletto presidente della Cooperazione Trentina

«Insieme riusciremo a raggiungere i traguardi e superare le difficoltà che ci aspettano»

>
Con 432 voti su 566, pari al 77,56% delle preferenze (123 astenuti, 2 schede nulle) Mauro Fezzi è stato eletto presidente della Federazione Trentina della Cooperazione.
Originario di Termenago, in Val di Sole, 63 anni, una laurea con lode in scienze agrarie e una ampia esperienza in campo amministrativo e istituzionale, è stato dirigente generale del settore agricoltura della Provincia e direttore generale della Fondazione Mach.
Da un anno è alla guida della Federazione Allevatori.

L’elezione di Fezzi rappresenta un importante segnale dell’unità ritrovata dal movimento trentino, dopo le divisioni che avevano caratterizzato gli ultimi mesi.
«Ci aspettano tante sfide, tutte impegnative – ha detto – ma abbiamo fatto un lavoro positivo per smussare le divergenze e trovare l’accordo prima di tutto su un programma, preciso e con una tempistica stringente. Ora possiamo concentrarci sugli elementi positivi sui quali costruire.
«Lavorando insieme, con sobrietà, determinazione, mutualità e capacità di traguardare i percorsi che troveremo verso le nuove generazioni senza fermarci a valutare solo il risultato di oggi. La Cooperazione ha contribuito allo sviluppo di questa terra, non solo alla sua conservazione, e ha lavorato per trovare nuovi modelli.»
 
Nel suo primo discorso da presidente Fezzi si è soffermato sulla necessità di coinvolgere i giovani in un grande progetto di rinnovamento («senza paternalismi, dobbiamo mettere i giovani in condizione di affrontare le responsabilità»), ha affermato la centralità dei soci che devono tornare ad essere protagonisti nelle cooperative («senza i soci la cooperativa muore») e si è impegnato per fare crescere la cultura cooperativa.
«Voi oggi che mi ascoltate,  i nostri soci che poi ci giudicano, la comunità e la politica: tutti chiedono segnali di reale cambiamento. E il cambiamento presuppone discontinuità. Lo scenario sta rapidamente cambiando, e anche l’organizzazione andrà adeguata.»