Leonardo Endrizzi vicecampione italiano paralimpico
Al ritorno dai campionati italiani paralimpici ha risposto ad alcune domande riguardo a questa stagione
Foto per gentile concessione www.fitet.org.
Lo scorso 19 giugno Leonardo Endrizzi, atleta roveretano tesserato con il CTT Cles, si è classificato secondo ai campionati italiani paralimpici in classe 9.
Al ritorno dall’esperienza ha risposto ad alcune domande riguardo a questa stagione.
Ben tornato da Rimini e congratulazioni! Una bella soddisfazione salire sul secondo gradino del podio ai Campionati Italiani Paralimpici, in classe 9. Cosa ci racconti di questa esperienza?
«Ho passato il girone in agilità, mentre il primo turno di eliminatoria è stato per me molto difficile: il mio avversario aveva colpi molto forti e precisi, soprattutto di rovescio. In svantaggio per 2 set a 0, senza praticamente colpo ferire, nel terzo set ho iniziato a giocare meglio e ho vinto, ma nel quarto set il parziale era di 10-8 per lui. Su suggerimento di mio fratello Jacopo (coach per l’occasione visto che anche lui era a Rimini per gli under21) ho servito due volte corto sul dritto e sono riuscito a impostare bene il mio gioco. Mi sono riportato in parità e ho vinto anche quel set. Il successivo poi è finito per 11-4. 3-2 per me e sono approdato alla semifinale. In finale ho incontrato Mohamed Amine Kalem, numero uno indiscusso della categoria. Il risultato (3-0 con i parziali di 11-6, 11-5, 11-9) mente un po’ sulla qualità della mia partita, ma nei momenti chiave ha sempre dimostrato di avere una marcia in più. Porto quindi a casa un argento, che fa da cornice a una nuova bella esperienza, e magari a una convocazione in Nazionale.»
La tua stagione è stata di grande qualità. Non dimentichiamo che, tra gli altri risultati di rilievo, in B2 girone A con l’Elettrica Cles vi siete classificati secondi a pari punti con Kras e Bissuola Vistosi, e tu hai dato un significativo contributo con il 71,4 % di vittorie. Cosa ci dici di questa stagione? Quale partita di campionato ti è rimasta più impressa?
«Dal punto di vista personale, la stagione è andata bene. Non ho rimpianti in termini di prestazioni fatte. Ogni risultato, in fondo, è frutto di un allenamento costante e continuo, a volte anche stressante, che mi ha accompagnato per tutto l’anno. Sono più contento di aver “lavorato duro”, per la maggior parte del tempo con mio fratello Jacopo [che gioca in B1 con l’Eppan - N.d.A.], che non poi effettivamente dei risultati. Questi sono solo la punta dell’iceberg.
Dal punto di vista del campionato, non mi posso di certo lamentare. Partiti con l’idea di salvarci abbiamo rischiato di giocarcela per la promozione. Credo che il risultato di squadra sia non solo frutto dei punti dei singoli ma anche del clima che si è creato tra me, Andrea Galler e Mattia Michelon, amici prima che compagni. Infatti, la partita che mi è rimasta più impressa è sicuramente quella con il Kras: abbiamo vinto 5-4 con 2 punti di Andrea, 2 di Mattia e 1 solo mio.»
Quali sono le prospettive per la prossima stagione?
«Per i prossimi due anni, a partire da settembre, frequenterò un Master in Development Economics alla Sorbona a Parigi. Per il momento, quindi, la mia avventura pongistica trentina/italiana si fermerà qui. Tuttavia, dopo ben sedici anni di tennistavolo dubito che la mia dieta settimanale potrà fare a meno di pallina e racchetta. Appena sarò in Francia cercherò un club in cui allenarmi. Se poi avrò la possibilità di fare campionati e competizioni, non mi tirerò indietro. Per quanto riguarda l’attività paralimpica, dipenderà da cosa succederà nei prossimi mesi. Non nego che vestire la maglia della Nazionale mi stuzzichi, ma non dipende solo da me.»