Cristina Zanella, «Essenza» – Di Daniela Larentis
La personale dell’artista trentina sarà inaugurata il 1° ottobre 2022 a Vezzano, Trento, presso il Teatro Valle dei Laghi – L’intervista
Cristina Zanella.
Sabato 1 ottobre 2022 alle 18.00, verrà inaugurata a Vezzano, Trento, presso il Teatro Valle dei Laghi, «Essenza», la personale dell’artista trentina Cristina Zanella, a cura dell’associazione culturale Metamorfosi.
Il progetto è promosso dall’assessorato alla cultura del Comune di Vallelaghi, accolto e approvato dalla Gestione Associata della cultura dei comuni di Vallelaghi, Madruzzo e Cavedine con la Comunità della Valle dei Laghi (ente capofila).
La mostra, accompagnata da un esaustivo catalogo, sarà visitabile fino al 22 ottobre 2022 nei seguenti orari di apertura: dalle 18:00 alle 20:30 il venerdì e il sabato e dalle 10:00 alle 12:30 la domenica.
L’artista ritorna a esporre nella sua valle dopo dieci anni dalla personale «Luminosi silenzi» del 2012.
All’evento del 1° ottobre sono collegati alcuni interessanti appuntamenti che offriranno delle chiavi di lettura diverse delle opere esposte: sabato 8 ottobre Essenza | Poesia performance di Barbara Cappello «Lettere dall’etere. L’opera si fa parola».
Sabato 15 ottobre Essenza | Profumo percorso sensoriale fra le essenze e i profumi della nostra terra di Cinzia Cappelletti; infine, a chiusura dell’esposizione, sabato 22 ottobre Essenza | Musica, aperitivo jazz e d’improvvisazione con Circolo Apeiron e Orange Quartet (Marco Bronzini sassofono contralto e tenore, Stefano Bertamini pianoforte, Mattia Tamburini batteria, Marco Zuccatti contrabbasso).
Cristina Zanella sperimenta nel corso del tempo differenti medium pittorici, formandosi da autodidatta.
Diverse sono le tecniche da lei utilizzate nel tempo, dall’acquerello al pastello, dall’olio al carboncino.
Le sue opere, perlopiù astratte, sembrano rinviare a una dimensione spirituale.
Quella dell’acquerello, in particolare, è una tecnica difficile, in quanto non permette errori né correzioni.
Un linguaggio antico ma anche contemporaneo: la rapidità d’esecuzione richiama l’idea di un mondo in rapida trasformazione.
Abbiamo avuto occasione di porgerle alcune domande.
Cristina Zanella, «Nakata parla con i gatti», 2021.
Quando è nata la passione per la pittura?
«Credo di avere iniziato a creare già da quando ho avuto i primi strumenti per comunicare, quando ero una bambina, piena di immaginazione e idee, una sognatrice. Ricordo che i miei lavoretti scolastici erano molto apprezzati e da ragazza mi piaceva arricchire le mie numerose lettere d’amore con dei disegni.
«Solo più tardi, dopo la nascita della mia prima figlia nel 1996, ho cominciato i miei primi veri corsi di pittura. Dopo un iniziale corso di acquerello e di illustrazione per l’infanzia sono seguiti con regolarità numerosi corsi, workshop e seminari di tecnica: acquerello, pastello, disegno, colore. Ho avuto la fortuna di lavorare con diversi professionisti che mi hanno dato gli strumenti per potermi esprimere.
«Ho cominciato seguendo una necessità, esprimere la mia creatività mi faceva stare bene, mi dava la possibilità di conoscermi meglio. Non sapevo dove mi avrebbe condotto questo bisogno, né avevo particolari ambizioni, avevo voglia di imparare, di acquisire uno strumento in più per comunicare e per conoscere. Non ho mai smesso di essere curiosa.
«Parallelamente mi sono dedicata alla famiglia, al lavoro, e nel 2011 ho sentito che era giunto il momento di un confronto più ampio, così ho esposto le mie opere per la prima volta, in occasione della mia prima personale Tempo Nuovo.
«Risale a maggio 2012 Luminosi silenzi, la mia seconda personale presso il Teatro Valle dei laghi, proprio nel luogo che ora ospiterà questa nuova mostra, Essenza.»
Ci sono artisti che hanno in qualche modo influenzato o che influenzano il suo lavoro?
«Ci sono molti artisti che amo, sono un’osservatrice e continuo a meravigliarmi delle capacità e del lavoro degli altri. Mi sono accorta nel tempo che essendo in continua trasformazione anche le mie preferenze cambiano.
«Nella nostra epoca c’è un’infinita possibilità di scambio di informazioni e immagini, abbiamo la possibilità di osservare opere anche di coloro che difficilmente avremmo potuto avvicinare in passato. Ci sono molte ricerche interessanti, molti artisti talentuosi.
«Preferisco non fare nomi perché sono sicura che facendoli esprimerei un parere limitato, momentaneo. Diciamo che sono affascinata da chi è in viaggio, dagli avventurieri, dai coraggiosi ricercatori di bellezza.»
Quali sono i soggetti da cui trae maggior ispirazione?
«La natura, l’uomo, la poesia.»
Quali sono le tecniche che predilige?
«Il mezzo espressivo che mi fa sentire più a mio agio è senza dubbio l’acquerello o perlomeno l’uso del colore molto diluito. Ho provato in questi anni un approccio più materico, ma non mi riesce, mi ritrovo sempre ad aggiustare togliendo, diluendo il pigmento.
«Per essere più incisiva utilizzo il segno o i pastelli, anche per poter usare direttamente le mani sul supporto. Mi piace utilizzare l’acqua, elemento non del tutto controllabile, capace di conferire quel senso di indefinito e di leggerezza attraverso la fluidità delle velature.
«L’acqua può chiudere un lavoro che non hai la forza di concludere e al contempo può aprirlo quando può dirti ancora qualcosa.»
«Essenza» è il titolo della personale che verrà a breve inaugurata presso il teatro Valle dei Laghi: quante opere verranno esposte e con che tecnica sono state realizzate?
«Saranno esposte più di 50 opere di varie misure, realizzate con la tecnica dell’acquarello: inchiostri, acquerelli e oli diluiti.
«Il supporto, salvo alcune eccezioni, sarà la carta di varie tipologie, grammatura e dimensione, ma senza il vetro di protezione, per non creare un confine visivo.»
Come è stata pensata?
«Non è stata pensata unicamente come l’esposizione d’arte di una pittrice che ritorna a esporre nella sua valle, al Teatro Valle dei Laghi, dopo dieci anni dalla personale Luminosi silenzi del 2012, ma come occasione per coinvolgere diverse realtà locali, riaprendo il Teatro Valle dei Laghi, sperimentando così la versatilità di questo luogo, in dialogo con il paesaggio e la comunità. Ogni sabato, infatti, si terranno differenti eventi che arricchiranno la proposta.»
Cristina Zanella, «Copernico», 2021.
Chi collabora al progetto e a che titolo?
«Il progetto relativo alla mostra Essenza, curata dall’associazione Metamorfosi Gallery di Vicenza, è stato accolto e approvato dalla Gestione associata e coordinata del servizio intercomunale delle attività culturali dei comuni di Vallelaghi, Madruzzo e Cavedine con la Comunità della Valle dei Laghi quale ente capofila.
«La Comunità della Valle dei laghi gestisce il Teatro Valle dei Laghi e finanzia il progetto mostra, allestimento, curatela, promozione e catalogo; mentre il Comune di Vallelaghi sostiene l’organizzazione e le spese per gli eventi collegati.»
Qual è il tema affrontato?
«Ho scelto la parola essenza per il titolo della mostra e del catalogo in quanto, ripercorrendo questi ultimi anni, sia attraverso la lettura dei miei taccuini/diari che pensando alle immagini delle opere che ho realizzato, mi sono resa conto che tutto conduceva a una ricerca di essenzialità: la scelta della carta come supporto, la necessità di pulire il segno, di togliere il superfluo, il bisogno di leggerezza, di poesia, di comprensione.
«Credo che siamo tutti interconnessi e che questo sia un momento storico molto delicato, in cui sia necessario ritrovarsi, scambiando messaggi e visioni di leggerezza, come scriveva Calvino, di poesia, di cura. Poi, giocando sull’etimologia della parola sono usciti i possibili altri collegamenti: essenza/parola-poesia, essenza/natura-profumo ed essenza/musica.
«Anche il progetto di allestimento realizza delle possibili stanze d’incontro, un succedersi di spazi che si isolano dal contesto e si aprono verso il paesaggio, creando un dialogo fra la natura rappresentata nelle opere appese e quella reale.
«Le carte sospese, ispirate ai kakemono, saranno come delle possibili quinte leggere, poetici sipari capaci di sospendere il tempo come un respiro profondo. Un diario visivo da sfogliare attraversando queste stanze d’incontro.»
Progetti futuri e sogni nel cassetto?
«Questo progetto, questa personale e il catalogo Essenza, sono già la realizzazione di un desiderio che avevo, quello di poter raccogliere il lavoro di questi ultimi dieci anni in un libro, una sorta di diario, di taccuino di viaggio, e magari di poter esporre le opere più significative in un luogo per me speciale.
«Sono molto felice e grata di questa opportunità e per il futuro mi auguro di poter continuare a esprimermi liberamente, meravigliandomi sempre della poesia e della bellezza che ci circonda e di cui facciamo parte.»
Daniela Larentis – [email protected]