Storie di donne, letteratura di genere/ 412 – Di Luciana Grillo

Anna Bertuccio, «L’isola delle donne volanti» – Un romanzo dolce e coinvolgente, scritto con cura, arricchito da pennellate di ironia, umorismo, magia

Titolo: L'isola delle donne volanti
Autrice: Anna Bertuccio
 
Editore: Gilgamesh Edizioni, 2021
Genere: Narrativa italiana contemporanea
 
Pagine: 160, Brossura
Prezzo di copertina: € 14
 
L’isola delle donne volanti è un romanzo dolce e coinvolgente, scritto con cura.
La protagonista principale è una piccola isola ventosa dove si incontrano quattro donne che vi approdano per i motivi più diversi: Julia, Hadiya, Agnes e Violante.
Si intrecciano così quattro percorsi di vita, quello di Julia che salva Hadiya da una violenta aggressione; quello di Hadiya, arrivata da chissà dove, giovane e sola; quello di Violante, che sull’isoletta gestisce un piccolo negozio e una pensione; quello di Agnes, arrivata dalla Baviera in quel luogo affascinante dove «non mi sono mai sentita sola… Qui ci si racconta. Da protagonisti, in prima persona. Invece che ascoltare le news, i telegiornali, parlare con sconosciuti sui social… qui si parla di sé con gente reale, con leggerezza, senza giudizi».
 
Tra queste donne così diverse per età, esperienze e formazione si crea un’affettuosa solidarietà, impastano il pane mentre «i venti si incrociano sopra di noi e dentro di noi. E li chiamiamo destini o emozioni…».
Poi arrivano i turisti; anche con loro, in modo del tutto spontaneo e naturale, si condividono passeggiate e ricordi, «Violante è brava, con i suoi piatti e le sue parole, a dissipare le nuvole più scure. Deve aver imparato dai venti dell’isola. È ormai una Regina del vento», una donna coraggiosa e forte, convinta che «noi donne dobbiamo proteggerla, la vita sulla terra, anche quella fuori dalla nostra pancia! La dobbiamo aiutare. Ci dobbiamo aiutare tutte, noi donne, fra di noi, di più!»
 
Violante mette in pratica i suoi pensieri, aiuta Julia ad accogliere il suo compagno, prima che parta per una lunga tournée, aiuta con lo sguardo incoraggiante la tenera Hadiya, fa dell’accoglienza un abituale modus vivendi.
Agnes comunica con naturalezza il suo amore per la terra dove ha scelto di vivere, dove «la violenza del vento ha impedito gli insediamenti umani… Potremmo rimanere qui – suggerisce ai turisti – ascoltare il vento e il mare. I gabbiani. Il soffio sugli steli dell’erica che si flettono…».
Bertuccio affronta dunque temi attuali e complicati, gli sbarchi degli immigrati che arrivano sulle coste italiane assiepati in barche fatiscenti e i guasti che un turismo irresponsabile può creare.
 
Le vicende si complicano quando sull’isola sbarcano furtivamente due uomini che vogliono rapire Hadiya: Violante gestisce con fermezza la situazione, un fortissimo vento aiuta la ragazza a salvarsi… ma ora per Julia e Hadiya è tempo di andare, è concreto «il pericolo che qualcuno si faccia vivo», bisogna lasciare Violante e Agnes, mettere ordine nelle loro vite… «le case rimpiccioliscono, e le figure stanno lì, impalate, e i ricordi e la speranza s’incontrano proprio su quel legno dove è poggiata la testa e le onde non sanno niente di quanto succede e continuano ad accarezzare lo scafo. E l’isola piano piano si dilegua nel sogno».

Luciana Grillo - [email protected]
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