Dovizioso e Petrucci, l’amicizia che spinge forte la Ducati
Due campioni che hanno costruito una splendida amicizia basata anche sulla passione comune per il cross
Foto ©Marco Oss.
Due compagni di scuderia per il marchio italiano che ha fatto la storia della MotoGP, la Ducati; due campioni che, oltre l’asfalto e le gare, hanno costruito una splendida amicizia, basata anche sulla passione comune per il cross.
Andrea Dovizioso, 33 anni, un mondiale vinto, nel team emiliano dal 2013, e Danilo Petrucci, 29 anni, umbro, new entry nelle «rosse», giovedì 11 ottobre hanno stregato l’auditorium Santa Chiara a Trento, trasmettendo tutto il loro attaccamento alla casa motociclistica.
Con loro sul palco Claudio Domenicali, amministratore delegato del team, in scuderia dal 1991, cresciuto a «latte e benzina».
I tre fenomeni, intervistati da Paolo Ianieri e Barbara Pedrotti, hanno concordato: «come la Ducati non c’è nessuno, soprattutto se sei italiano.
«C’è una passione dietro che non trovi in altre marche: questo significa pressione ma anche una spinta incredibile».
Il rapporto tra i due piloti è così stretto che da questa stagione si allenano perfino insieme a Forlì, con Dovizioso che ha chiaramente preso sotto la sua ala di protezione il collega umbro: «Correre insieme ci rende più forti, ci fa migliorare entrambi».
Petrucci ha aggiunto: «In MotoGP il compagno di squadra è il primo avversario, mentre lui mi ha aperto il suo mondo è così sto imparando tantissimo».
E l’amministratore delegato non può che benedire questa amicizia: «Andrea è stato lo sponsor principale di Danilo, ma la sana rivalità e le sportellate non mancano».
Guardando alla stagione - la settimana scorsa la gara in Thailandia, la prossima in Giappone - il «Dovi» ha ammesso con grande sportività che «abbiamo corso due anni esagerati, ma dobbiamo ammettere la forza di Marquez, che continua a migliorare».
«Ti scontri con un pilota che sta segnando un’era, anche se la nostra è la miglior moto possibile, – gli ha fatto eco Petrucci. – Il bilancio ad oggi è positivo anche se non possiamo più dominare il mondiale, non c’è un’altra squadra con due atleti che hanno vinto entrambi una gara», – ha fatto notare Domenicali. Chissà che l’amicizia tra i due piloti in futuro non sia proprio la freccia in più nell’arco della Ducati contro lo strapotere Honda.