La questura di Bolzano a contrasto della violenza di genere

Due interventi per maltrattamenti in famiglia: un arresto e un divieto di avvicinamento

Nel pomeriggio di ieri, una pattuglia della Squadra Volanti è intervenuta nel quartiere di Oltrisarco a Bolzano a seguito di una segnalazione di lite violenta tra 3 persone in un Esercizio pubblico.
Giunti immediatamente sul luogo indicato, gli Agenti hanno proceduto alla identificazione di tutti i soggetti coinvolti, potendo in tal modo appurare che uno dei contendenti era colpito dal divieto di avvicinamento alle controparti.
Si tratta di una Misura cautelare coercitiva che viene applicata dalla Autorità Giudiziaria su segnalazione della Polizia nei casi in cui si ritiene che il contatto tra le parti possa dare origine a gravi fatti delittuosi.
 
In questo caso il molestatore, nel recente passato, si era reso protagonista di ripetuti episodi di aggressione ai danni delle sue vittime, che avevano chiesto aiuto alla Polizia denunciando quanto accaduto; per questo motivo gli era stato imposto di non avvicinarsi a loro ad una distanza inferiore ai 500 metri.
I Poliziotti hanno proceduto immediatamente all’arresto del responsabile, che è un cittadino macedone di anni 34 già conosciuto alle Forze dell’Ordine.
 
Sempre nella giornata di ieri la Squadra Mobile ha applicato un Divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo di 52 anni, residente nel Capoluogo, denunciato dalla moglie per i continui maltrattamenti cui è stata sottoposta per anni nel corso del rapporto coniugale.
L’indagine condotta dall’Ufficio investigativo di cui sopra ha consentito di trovare riscontri a quanto dichiarato dalla persona offesa, costretta a subire questo tipo di comportamenti anche davanti ai figli minorenni.
Anche per costui è scattato il divieto di avvicinarsi alla compagna ed ai figli, con obbligo di tenersi ad una distanza di almeno 500 metri dai luoghi maggiormente frequentati dalle vittime.
 
«La violenza di genere, oltre a rappresentare una forma di reato particolarmente odiosa in quanto commessa a danno di vittime spesso non in grado di potersi difendere, rappresenta un grave problema culturale, – ha evidenziato il Questore della Provincia di Bolzano Paolo Sartori. – La Polizia di Stato rappresenta uno snodo fondamentale di
una rete composta da Istituzioni, Enti locali, Centri antiviolenza ed Associazioni di volontariato, ed è da sempre in prima linea, anche con Progetti specifici, nell’incoraggiare una cultura della parità di genere, dell’uguaglianza e del rispetto delle libertà, con lo scopo di eliminare retaggi culturali e discriminazioni, nonché con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi, a chiedere aiuto e a denunciare le violenze subite.»